«Più avanti capiremo se si può essere più ambiziosi»
L'Idolo sogna ad occhi aperti, Masia: «Felicissimi del primo posto ma il nostro obiettivo rimane la salvezza»
L'Idolo guarda tutti dall'alto, con il primissimo posto in classifica in cassaforte, seppur in coabitazione con il Gonnosfanadiga, altra bellissima sorpresa del torneo: per la compagine di Arzana si tratta di un vero e proprio sogno ad occhi aperti, perchè la stagione sta andando decisamente meglio rispetto a tutte le più rosee aspettative della vigilia: i quattordici punti raccolti sino ad ora, frutto di quattro vittorie consecutive, con il 4 a 0 rifilato al Sant'Elena nell'ultima uscita che è uno degli apici raggiunti dagli ogliastrini, e dei due pareggi rimediati in avvio, rappresentano ovviamente un bottino di tutto rispetto e permettono di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Mister Mario Masia, che ha conquistato la fiducia del club dopo due ottime stagione vissute da giocatore, guadagnando sul campo la promozione al ruolo di allenatore, si gode il buon momento di forma attraversato dai suoi ma lavora costantemente per mantenere la concentrazione della truppa al massimo: sentirsi appagati dopo appena sei turni sarebbe da stupidi, considerando poi che la strada verso la salvezza, obiettivo prioritario del club, è ancora tosta e ricca di insidie, anche se la direzione intrapresa sembra tuttavia essere quella giusta. All'orizzonte, intanto, la trasferta delicatissima contro l'Arborea di Firinu, con i giallo-blu ancora a caccia del primo successo stagionale.
«Non ci aspettavamo di certo di vincere con un punteggio così rotondo — dichiara mister Mario Masia commentando il 4 a 0 maturato nel confronto di domenica scorsa contro il Sant'Elena — anche se speravamo di fare bene: ce lo teniamo stretto, ovviamente, è andata meglio del previsto ma credo che in fin dei conti i tre punti siano ampiamente meritati. Per quanto riguarda questo avvio di stagione non possiamo che essere soddisfatti, stiamo mettendo in piedi una buona striscia di prestazioni e di risultati positivi: ora non ci resta che continuare su questa strada». Poi aggiunge. «Contro il Sant'Elena siamo stati determinati, cattivi su ogni pallone e molto molto coraggiosi. Certo, il fatto che loro siano rimasti in 10 uomini dopo pochi minuti dall'inizio della partita sicuramente ha influito, ma poi anche se ti ritrovi in superiorità numerica devi essere comunque bravo a non distrarti e, soprattutto, a fare gol. Noi ci siamo riusciti, per fortuna». Con il primissimo posto che diventa realtà. «Fa piacere, è un risultato ottimo, difficilmente pronosticabile all'inizio della stagione. Per noi si tratta, principalmente, di punti importantissimi per la salvezza, che è il nostro obiettivo principale. Con il passare delle giornate, poi, capiremo se possiamo puntare a qualcosa di più ambizioso».
In campionato il primo successo è arrivato nella trasferta di assoluto prestigio contro una squadra blasonata e quotata come la Monteponi Iglesias, alla terza giornata.
«Sinceramente, però, sia a Tonara che contro il Seulo, in occasione dei due pareggi, avevamo dimostrato di essere una buona squadra, in grado di esprimersi piuttosto bene; non dico che avremmo meritato di vincere entrambe le sfide, ma di sicuro siamo usciti dal campo a testa alta. Per me comunque la vera svolta è arrivata nella partita di ritorno in Coppa Italia contro il Tortolì: da quel momento in poi siamo finalmente diventati consapevoli dei nostri mezzi, offrendo tra l'altro un'ottima prestazione; siamo stati eliminati dalla manifestazione pur senza perdere nemmeno una gara, ma siamo cresciuti dal punto di vista della fiducia in noi stessi. Battere la Monteponi è stata una piccola, grande impresa, una piacevole conferma in questo senso: credo che non saranno in tanti a strappare il bottino pieno su quel campo».
Intanto nelle ultime tre sfide l'Idolo non ha incassato nemmeno un gol: un dato da evidenziare.
«Non è merito soltanto del pacchetto arretrato, però, perché alla nostra fase difensiva partecipano tutti, a partire dagli attaccanti. I ragazzi si stanno sacrificando molto l'uno per altro, corrono per quel metro in più se c'è da aiutare un compagno in difficoltà e non danno mai nulla per scontato, una cosa importantissima. Sono molto contento».
L'avventura sulla panchina dei bianco-azzurri è iniziata davvero in maniera brillante.
«Per me si tratta del terzo anno, dopo due stagioni da giocatore: qui ad Arzana mi trovo a casa, non posso davvero lamentarmi di niente. La società è serissima, il posto ideale per lavorare: penso che anche tutti i ragazzi siano felicissimi per la scelta che hanno fatto sposando questo progetto».
Calendario alla mano, la prossima sfida riserva la delicatissima trasferta contro l'Arborea, ancora a caccia del primo successo in campionato.
«È un dato che non mi interessa, perchè sicuramente sono scesi sempre in campo per portare a casa i tre punti. Non ci sono ancora riusciti e ovviamente mi auguro che non inizino proprio domenica. Noi non ci possiamo permettere il lusso di stare a guardare la classifica, soprattutto ora, anzi, dobbiamo affrontare tutte le partite allo stesso modo, con il medesimo approccio, a prescindere dall'avversario e dalla posizione che occupa».
Il tecnico carica i suoi: «Io dico sempre ai miei ragazzi di divertirsi, del resto si tratta pur sempre di una partita di pallone. L'errore più grande che possiamo commettere è quello di sottovalutare la gara, ma non credo che succederà, anche perché dobbiamo tenere bene in mente che ancora non abbiamo fatto niente. Per spuntarla serviranno concentrazione, determinazione, coraggio e cuore».
Tra le frecce più appuntite a disposizione dell'allenatore ci sono sicuramente Bonicelli, Cocco e Lamin, 10 gol in totale. «Sono tre ragazzi molto giovani che hanno grandissima voglia di lavorare e di crescere; partono da una base ottima dal punto di vista tecnico e tattico, dei talenti importanti, ma sono consapevoli che possono dare ancora di più rispetto a quanto fatto sino ad ora. Io però non vorrei soffermarmi troppo sui singoli, perché è proprio lo spirito di gruppo che ci sta dando la forza per correre così forte».