Vincono e risalgono la china Tharros, Ossese, Taloro e Barisardo
L'Ilva avanza con un pareggio, il Tempio fa fuori il Ghilarza e affianca Villasimius e Ferrini
L'Ilvamaddalena non vince ma riesce ad allungare ancora sulle inseguitrici. La capolista viene parzialmente fermata dal Carbonia ma incrementa di un punto il distacco sulle seconde perché il Villasimius cade a Barisardo, il Ghilarza viene battuto e superato dal Tempio e la Ferrini non va oltre lo zero a zero col Sant'Elena. Ecco quindi che dalle retrovie, oltre ai galletti, riemergono Tharros, Ossese e Taloro che vincono rispettivamente contro i guilcerini in casa mentre la squadra di Fadda e i gavoesi fanno il blitz a Iglesias e Bosa. Perciò, tranne gli ogliastrini, da metà classifica in giù non vince nessuno con Li Punti e San Teodoro che finiscono a reti inviolate lo scontro diretto, così come già detto per i quartesi. Un primo solco è stato creato per le ultime tre della classe con la Villacidrese ferma a 1 punto per il turno di riposo e Calangianus e Iglesias sconfitte.
Soffre l'Ilva ma, alla fine, torna a casa con un ottimo punto perché il Carbonia conferma il proprio ruolino di marcia interno che l'ha portata ad affrontare la capolista con quattro vittorie nelle quattro gare allo Zoboli e, soprattutto, affronta la sfida senza timori reverenziali visto che, dopo 2', Porcheddu ha la palla del vantaggio ma sul suo destro dentro l'area viene respinto dalla testa di Kiwobo. Poco dopo è la volta di Ferrari a sfiorare lo specchio di porta su punizione. La risposta dei maddalenini è su palla inattiva: punizione laterale battuta dall’ex Serra, stacco aereo di Madero ma Alcaraz blocca. A metà tempo il vantaggio dei biancoblù porta la firma di Cordoba che, sugli sviluppi di un calcio d'angolo raccoglie una respinte e da venti metri scaglia un destro potente di collo pieno che trafigge Ruzittu. La difesa di casa poi contiene la reazione biancoceleste e si arriva al riposo col meritato vantaggio dei ragazzi di Ollargiu.
Nella ripresa la reazione dell'Ilva con i fratelli Maitini: Nicolas d'esterno manda in porta Facundo che evita l'uscita di Alcaraz ma, da posizione defilata, colpisce il palo esterno. Cotroneo rinforza l'attacco con l'inserimento di Gjurchinoski, croce e delizia del match: il macedone pareggia su punizione con una conclusione laterale velenosa, la palla attraversa l'area piccola e non viene toccata da nessuno per poi insaccarsi nell'angolo opposto carambolando prima sul palo. L'attaccante che nel campionato di San Marino aveva uno score di quasi un gol ogni due gare giocate col Tre Fiori, fallisce il raddoppio quando si infila in area avversaria e svirgola la conclusione mancina anziché cercare in diagonale lo stesso angolo centrato col pareggio. L'errore gli fa perdere la testa e viene pizzicato dall'arbitro mentre rifila un pugno a Brailly. Cartellino rosso e capolista in dieci. La gara si incattivisce, i maddalenini ci provano ugualmente e rischiano in due ripartenze coi biancoblù che si perdono nella rifinitura dell'azione. Resta l'1-1 che accontenta entrambe le squadre.
Il big-match di giornata si giocava al Nino Manconi e la sfida non ha tradito le attese. Il Tempio parte a razzo e dopo un gol annullato a Igene e un tentativo di Virdis, al 3' Aiana la sblocca quando sradica palla a Corda sulla trequarti, avanza di qualche metro e poi da venti metri scaglia un missile di collo esterno destro con palla infilata sotto l'incrocio dei pali. La risposta del Ghilarza con una punizione battuta velocemente per Caddeo che incrocia il sinistro ma si distende Truddaiu e respinge. I guilcerini ci mettono del loro e un pasticcio difensivo manda Igene a tu per tu con Matzuzi che salva tutto respingendo col ginocchio la bordata da pochi metri. Superata metà frazione ecco il raddoppio: cross da sinistra di Arca, raccolto da Igene ma trasformato in gol con un destro di Virdis che passa tra le gambe di Dessolis e Chergia. La squadra dell'ex Demartis reagisce con la serpentina di Mascia ma Igene sfiora il tris in due occasioni. Prima del riposo Caddeo viene travolto dall'uscita di Truddaiu e ottiene il rigore che trasforma con un destro sotto la traversa. Su angolo di Arca svetta Igene e manca il 3-1. Ad inizio ripresa Vinci centra la traversa e manca il pari, poi sale in cattedra Igene che provoca l'espulsione di Chergia (doppio giallo) e chiude i conti di testa dopo che Aiana aveva scaldato i guantoni di Fadda su punizione. E se Mascia in contropiede manda fuori il tiro dopo una galoppata di quartante metri, gli azzurri si avvicinano al poker col sinistro di Zappareddu e quello di Bulla deviato da Melis. Ora la squadra di Cantara andrà sabato a La Maddalena per cercare di riaprire il discorso primo posto.
La vicecapolista Villasimius cade a Barisardo e non riesce ad accorciare dall'Ilva. I sarrabesi non sono nemmeno fortunati quando Kassama, su cross di Camba, centra l'incrocio dei pali. Gli ogliastrini chiudono bene la frazione con il palo sfiorato da Beugre e la prodezza di Aimi che da oltre trenta metri pesca il fuoriquota Kirby (Arrus è squalificato) fuori dai pali. Ad inizio ripresa i gialloblù non trovano il pari prima con Melis (gran risposta di Daga) e poi con Ghiani. A 15' dalla fine Lorenzoni di testa castiga il tentativo d'uscita di Kirby e nel recupero Donchovski aumenta lo score per l'importante vittoria della squadra di Bonomi, di nuovo fuori dalla zona calda.
Come in Coppa Italia le sfide tra Sant'Elena e Ferrini sono sempre equilibrate e giocate sui dettagli. I cagliaritani arrivano al match giocato a Capoterra con le assenze dello squalificato Boi e degli infortunati Podda e Rostand, cui va ad aggiungersi anche la defezione di Usai dopo una decina di minuti. Ecco che i quartesi, reduci dal 4-1 di Gavoi, carcano di approfittare di un avversario depotenziato ma Manis è attento alla punizione di Fadda e al tiro di Floris per poi dire no anche a Piroddi. Ad inizio ripresa Galloni fa sponda per il tiro pericoloso di Carboni che non inquadra lo specchio di porta mentre Floris, di testa, non concede il bis del gol fatto al Maristiai. Tra i biancoverdi fa l'esordio Curreli che prova a timbrare con una giocata delle sue ma nel finale una punizione laterale di Scioni per poco non diventa quella decisiva.
Dalle retrovie si fanno largo in tre. Intanto la Tharros conferma il buon momento col quinto risultato utile di fila piegando il Calangianus. Non timbrano i bomber Sanna e Calaresu ma ci pensa Atzori che prima centra la traversa e poi, ad una manciata dall'intervallo capitalizza la ripartenza e l'assist di La Valle superando Inzaina da poco entrato al posto di Forzati uscito dopo uno scontro aereo con Sanna. I biancorossi affrontano la ripresa senza Calaresu, espulso al rientro negli spogliatoi, i galluresi spingono alla ricerca del pari ma rischiano col contropiede orchestrato da Sanna. I giallorossi sfiorano il gol nel finale con il solito Lemiechevsky che, invece, nel match di mercoledì era stato capace di riacciuffare il Barisardo. Gli oristanesi agguantano il sesto posto ad una lunghezza dai playoff. E vede il quinto posto anche l'Ossese che riesce nell'intento di trovare il bis di vittorie per la prima volta in campionato. A Iglesias la squadra di Fadda rischia nelle battute iniziali sul sinistro di Pitzalis e sul tiro-cross di Illario mentre non sbaglia Bah all'8' quando deposita in rete l'assist di Mainardi. Lo stesso Bah impegna Guddo e Llanos di testa manda di poco alto sulla traversa prima che Mainardi centri la traversa con una gran botta dalla distanza. La ripresa è ancora dominio ospite con il tiro di Bah mandato in angolo da Guddo, che poi si ripete sul colpo di testa ravvicinato di Chelo, sulla punizione di Fois e su un colpo di testa dello stesso ex Taloro. Nel finale i rossoblù si avvicinano al pari con Castanares con un tap-in fuori misura ma nel recupero arriva il sigillo bianconero con Mudadu su assist di Scanu. Il Taloro ritrova la vittoria dopo oltre un mese e centra il terzo successo esterno su cinque gare. A Bonorva, il campo che è stato amico del mister Mura quando guidava i biancorossi locali, un colpo di testa di capitan Mele stende il Bosa dopo 10' di gioco. La reazione dei planargiesi non è efficace e nel finale di frazione Falchi si avvicina al raddoppio non riuscendo ad insaccare l'assist di Antonio Fadda. Nella ripresa il duo si ripete ma l'attaccante nuorese non centra lo specchio di porta di testa. L'espulsione di Falchi costringe i barbaricini alla difensiva con gli uomini di Carboni che sfiorano il pari con Solinas, Di Angelo con la bordata di Fortunato respinta dalla traversa. I rossoblù ospiti chiudono il momento-no con un punto in quattro gare per i rossoblù di casa è la seconda gara di fila senza far gol.
Un pareggio per ripartire. Così il Li Punti archivia le tre sconfitte di fila ma, contro il San Teoodoro, porta a quattro le gare senza riuscire a far gol. Coulibaly reclama un calcio di rigore e poi non trova la deviazione sottoporta poco prima della mezzora. I galluresi replicano con l'occasione di Di Nardo sventata da Pittalis. Ad inizio ripresa lo stesso ex Nuorese chiude un rigore ma non è d'accordo l'arbitro Succu mentre Casula per i viola e Rako per i biancocelesti ci provano senza centrare lo specchio di porta. Nel finale conclusioni dalla distanza per Pala e Mulas ma lo 0-0 non si schioda e restano i tre punti di distacco tra le due squadre a vantaggio dei sassaresi che però hanno una gara in più.