Aresti: «Il rigore parato? Ho indovinato l'angolo»
L'Olbia ha trovato la strada giusta, Brevi: «Stiamo acquisendo i concetti di aggressività, corsa e sacrificio, quello che serve per salvarsi»
L'Olbia espugna Como e torna a casa col pieno di punti dopo oltre sei mesi. Il tecnico Oscar Brevi si gode il successo: «Siamo ovviamente molto contenti per il risultato ottenuto, torniamo in Sardegna con tre punti molto importanti perché diamo continuità a buone prestazioni e buoni risultati ottenuti contro squadre di alta classifica».
L'Olbia si gode la mini-striscia positiva frutto di due vittorie e un pareggio: «Dobbiamo continuare a fare punti e risalire la classifica. Sarà dura, la strada è lunga ma la squadra sta acquisendo i concetti di aggressività, corsa e sacrificio, quello che serve per salvarsi. Giocando in maniera ordinata e compatta per sfruttare le nostri armi nelle ripartenze, abbiamo concesso pochissimo al Como. Negli ultimi 15' abbiamo sofferto come era normale che fosse e per questo dico che in alcune situazioni avremmo potuto essere più cinici».
Tra i protagonisti della vittoria c'è Simone Aresti che ha neutralizzato un calcio di rigore al 90': «Era netto. Mi metto nei panni di Gabrielloni e dico che calciare su questo terreno di gioco è difficile per tutti. Io ho indovinato l'angolo, ma per questo devo dire grazie al mio allenatore (Fabrizio Martellotta, ndr) perché c'è il suo lavoro dietro la mia scelta. I tre punti sono più merito suo che mio». Un successo pesante: «Siamo molto contenti perché abbiamo messo in campo l'atteggiamento giusto ottenendo una grande vittoria contro un'ottima squadra. È stata una battaglia dal primo all'ultimo minuto su un campo che obbligava tutti a giocare su palle lunghe e quindi ad accentuare il contatto fisico. Per noi si tratta di ossigeno puro perché la situazione in classifica ci obbliga a fare punti su ogni campo». Un'altra domenica felice dopo tanto penare: «Siamo sui binari giusti, ma dobbiamo continuare a conquistare vittorie e punti perché non possiamo fare altrimenti. Sono qua solo da gennaio, ma posso dire che nell'ambiente c'è grande coesione. Stiamo diventando un gruppo solido e compatto che vuole centrare la salvezza».