I top e i flop della settimana
Melinte e Liverani affondano il loro giovanissimo Palermo
Emozioni e spettacolo a Bari: Alvarez e Pastore animano una gara fantastica, Liverani e Melinte la chiudono definitivamente. Questi i giocatori più in forma e quelli le cui prestazioni li hanno consacrati quali flop del mese di gennaio:
ALVAREZ 7,5: al “San Nicola” è di scena lo Spettacolo e il vero trascinatore di questo Bari versione calcio&fantasia è sicuramente l’honduregno. La palla passa sempre dalle sue parti e quando accelera sulla destra, i difensori avversari (vedi Balzaretti prima e Melinte poi) si possono solo fare il segno della croce. Inoltre si concede il secondo goal, ne sfiora un altro e mette lo zampino sulla rete di Koman. Meglio di così.
PASTORE 7,5: l’unica cosa che gli manca alla fine della gara sono i tre punti. Inventa, incanta e dopo il 2-0 riporta in alto le speranze dei tifosi siciliani con un sinistro a giro che non lascia scampo al povero Gillet. Ci prova fino alla fine, peccato però che si giochi in undici ed i compagni non siano all’altezza della sua prestazione.
CURCI 7,5: se la Roma sfonda solo all’88’ con un goal (di tacco) del giovane Okaka, il merito è tutto suo. Vola da tutte le parti e para l’imprendibile salvando il risultato almeno in quattro occasioni su Motta(2), Juan e Burdisso. Se voleva farsi rimpiangere dalla sua ex squadra, ci è riuscito alla grande.
FLOP:
MELINTE & LIVERANI 4: nella disfatta di Bari, la premiata ditta rosanero è la protagonista indiscussa in negativo. Il difensore sostituisce Balzaretti al 33’pt e soffre Alvarez come e se non di più del suo compagno di reparto. Per completare la serata decide di atterrare in area Masiello e far concedere all’arbitro il calcio di rigore al Bari. Il regista invece, non contento di aver consegnato il pallone del 2-0 ai pugliesi, decide di farsi espellere e lasciare il Palermo in dieci proprio nel momento in cui Cavani e Pastore avevano raddrizzato la gara. Imperdonabili.
AMAURI 5: se il brasiliano pensa che aver scelto l’Italia come Nazionale implichi la sua automatica convocazione da parte di Marcello Lippi, qualcuno spieghi all’attaccante juventino che non è così semplice. Perché anche se si sbatte tra i difensori laziali, il goal (come ormai accade da troppo tempo) non arriva e nemmeno lui sembra crederci più di tanto. Ma il treno per il Sud Africa passa solo una volta, e dietro gli altri corrono.
Silvia Dell'Orto