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Francesco Loi, allenatore, Muravera
«Equilibrio spezzato dagli episodi, tanto di cappello al Latina»

Muravera, l'ira di Loi: «Sentiamo il peso di non avere un nome, vedo cose che non mi piacciono»

Il Muravera esce bocciato ma non ridimensionato dal primo esame per l'altissima classifica. Nel recupero contro la capolista Latina rimedia la prima sconfitta in casa della stagione al termine di un match ben giocato per 50', fino al gol-vittoria dei pontini con Di Renzo, che ha dato il via alla serie di recriminazioni: il fallo non fischiato a Virdis sulla ripartenza che ha determinato il vantaggio, il rigore non concesso per un tocco di mani sulla punizione di Geroni che ha portato all'espulsione di Virdis per proteste e un secondo rigore su Moi che ha portato alla prima delle due ammonizioni (nella foto) del tecnico Francesco Loi. «Il fallo di mano è stato evidente e sconcertante - dice con amarezza l'allenatore gialloblù - non c'è bisogno di fare un gesto plateale, l'ha visto e non l'ha voluto fischiare ma se non fischi un fallo così poi non puoi pretendere che la partita rimanga su binari buoni, anche se il Latina è stato più bravo. Non è stata la partita che avevamo preparato, nel secondo tempo non c'è stato calcio e non si è giocato come abbiamo dimostrato di fare nel primo tempo, giocando molto bene e creando. Nel secondo tempo è stato un altro sport, non si può giocare contro certi episodi. In una gara equilibrata come questa, dispiace che abbiano inciso gli episodi, anche evidenti. Il calcio è questo, bisogna saper reagire a queste cose e a dare i meriti a chi è stato bravo a gestirla, tanto di cappello al Latina».

 

Mister Loi si dà questa spiegazione per la sconfitta e il campionato finora fatto dal Muravera: «Purtroppo abbiamo sentito il peso di essere il Muravera e non avere un nome. Siamo arrivati a 18 gare con 7 gol annullati e per darci un rigore bisogna che ammazzino qualcuno. I falli più evidenti non ci vengono fischiati, dobbiamo adattarci a questa situazione, non ci facciamo nulla dove stiamo ma se vogliamo starci dobbiamo essere più intelligenti e meno nervosi. Questa battuta d'arresto significa che abbiamo perso in casa quei punti che mancheranno ai nostri obiettivi e bisognerà cercare di riprenderli prima possibile su un altro campo. Questo è un campionato anomalo, dobbiamo pensare a salvarci quanto prima perché le cose che sto vedendo non mi stanno piacendo, prima facciamo i punti per la salvezza e meglio è per tutti. Non siamo abbattuti moralmente ma ci alleneremo per giocare in inferiorità numerica ogni domenica».

In questo articolo
Allenatori:
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Stagione:
2020/2021
Tags:
10ª giornata