«Fondamentale avere una guida quanto prima»
Nuorese, attesa per il nuovo tecnico, Cocco: «Gruppo ringiovanito ma di qualità, venderemo cara la pelle»
La Nuorese perde la prima in casa ma con recriminazione ed attenuanti. La squadra ha visto l'addio del tecnico Michele Tamponi all'antivigilia della sfida contro l'Ossese, in panchina è andato Franco Dessolis con l'aiuto dal campo del capitano Fabio Cocco. I verdazzurri, specie nel primo tempo, hanno disputato una gara attenta in difesa e pronti a colpire in contropiede, Dem ha anche avuto la palla del vantaggio ma, prima del riposo, il gol di Gueli ha cambiato i piani dei barbaricini, Che, nella ripresa, hanno cercato il pareggio, con Dem ancora pericoloso, ma il tiro-cross dello 0-2 ha tolto ogni speranza di agguantare il pari come era riuscito nei minuti finale del match a Sassari col Li Punti.
«Ci teniamo la prestazione del primo tempo - dice capitan Cocco - che è stata ordinata e che ci ha portato a creare diverse palle-gol non concretizzate. Purtroppo l'Ossese è una squadra talmente forte che se le concedi una palla inattiva ti può far male, e il gol prima del riposo ci ha un po' buttato giu. Nella ripresa abbiamo ripreso a giocare ma è arrivato il 2-0 su un altro cross». Anche nel ko di Coppa Italia col Taloro c'è stato da recriminare: «Abbiamo giocato meglio nelle gare in cui abbiamo perso più che in quelle in cui abbiamo strappato un pareggio, dove abbiamo concesso e subito di più. Purtroppo sta girando male, in questo momento la Nuorese non deve guardare al risultato ma pensare al futuro e risolvere la problematica dell'allenatore. Il presidente, la società e il direttore si stanno muovendo perché è fondamentale per un gruppo avere una guida tecnica. Purtroppo si gioca subito ma l'importante è che il tecnico arrivi quanto prima. Non è facile giocare così tanto, mercoledì a Calangianus sarà la quinta gara ufficiale e sta pesando parecchio, soprattutto a noi che siamo un gruppo totalmente nuovo. La qualità dei giocatori c'è, il direttore ci ha permesso anni fa di allestire una squadra molto competetiva, quest'anno il progetto era di ringiovanire e di valorizzare anche i ragazzi locali. Sono sicuro che venderemo cara la pelle»
A Calangianus da ex: «È una piazza importante con 40 anni di serie D. Io giocai mezza stagione (nel 2016-17, ndr) ma ho stretto grandi amicizie e ricordo questa esperienza con tanto affertto. Facemmo abbastanza bene andando in finale playoff, pur perdendola col Budoni, ma in semifinale fu una grande gara».