Dopo il Napoli i presupposti per un bel finale
"O Ricciulillo" torna al San Paolo, la gara più attesa dalla squadra rossoblù
L'ex del San Paolo."Ecco un uomo di qualità" cantavano entusiasti a Napoli di Donadoni, secondo una buffa canzoncina arrivato "dalla nazionale per la tangenziale" rimasto giusto in tempo per beccarsi due soprannomi "O ricciulillo" e "Mister x". In compenso nessuna pizza o statuina del presepe, piuttosto la calda tifoseria napoletana gli rimproverò presto il broncio e i troppi pareggi. Il tutto non era all'altezza di un'arena da spettacolo come quella del San Paolo. Undici punti nelle ultime 11 giornate di campionato, sette nelle prime sette della stagione successiva. Per questo la sua avventura con De Laurentiis finì presto e quella fu la sua ultima squadra prima di arrivare al Cagliari.
La gara d'andata è rimasta indigesta. Il Sant'Elia a distanza di quattro mesi è rimasto a "quell'uomo di qualità" e si accontenta di quei pochi sorrisi, perché oltre alla bravura sul campo ne ha apprezzato la classe e la discrezione. Ora contro il Napoli il pubblico rossoblù spera di vendicare la sconfitta dell'andata. Quella che più che altro fu un suicidio, nata da una punizione a favore dei rossoblù al 92' inoltrato, dove il tiro respinto di Nainggolan fece partire il contropiede dei partenopei con Lavezzi che giustiziò Agazzi. Donadoni allora non c'era ma arrivò cinque giorni più tardi sulla panchina rossoblù. Questa settimana si trova a preparare una gara che innanzitutto sarà sotto gli occhi di tutti, visto che verrà disputata nel posticipo. E tra quei tutti non ci sono solo l'Inter e il Milan che sentono il fiato sul collo del Napoli, ma tutte quelle squadre che sperano di arrivare tra le prime sei e che tuttora vedono nel Cagliari una pericolosa rivale. La gara contro l'Udinese resta una parentesi, perché gli uomini di Guidolin sono in un periodo brillante e schiacciano chiunque senza troppe difficoltà. I rossoblù, stando alle dichiarazioni ma non solo, vogliono giocarsi le proprie carte fino alla fine e Donadoni disse, poco tempo fa, una frase bellissima: «Ho troppo rispetto per questo sport per non onorarlo fino alla fine».
Motivazioni più forti. E c'è chi contro il Napoli segna sempre. Perché certi stimoli crescono. Se il presidente Cellino deve alla vecchia società partenopea lo stesso acquisto del Cagliari e ha ribadito di essere "amico" dei partenopei, le ostilità restano forti per quell'altrettanto vecchio episodio che vide la parte dei tifosi napoletani appoggiare il Piacenza nel famoso spareggio che portò alla retrocessione (15 giugno 1997). E siccome la vecchia guardia rossoblù sa quanto valga per i tifosi questa partita, propone sempre il meglio di sé. Vedi Daniele Conti, bestia nera del Napoli, prima e dopo aver ricevuto la super offerta per cambiare maglia.
Tutti sono sotto esame. Ma sarà un finale di campionato impegnativo per tutti, un test per valutare eventuale cessioni o per come puntare al futuro. Diciamo, ci sono esami per tutti. Acquafresca deve ancora dimostrare tanto per avere la fiducia del pubblico rossoblù, così come il nuovo acquisto Missiroli e lo stesso Nainggolan ha ampi margini di miglioramento. Per altri, vedi Lazzari, restano gli ultimi mesi per convincere qualche squadra ad acquistarlo. Agazzi sta scansando pian piano l'ombra di Marchetti e i centrali Canini e Astori vogliono stabilire una volta per tutte di essere le colonne irremovibili su cui puntare. E Ragatzu ha finalmente la possibilità di sfoderare tutta la sua classe. A convincere ancora che potrebbe essere un finale di campionato suggestivo, c'è che, a parte il Milan, restano squadre abbordabili. Si inizia dal Napoli, domenica alle 20.45, dove a fare la differenza potrebbe essere proprio l'entusiasmo di una squadra che non ha nulla da perdere.
Virginia Saba