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Roberto Ogunseye, attaccante, Olbia
«Qui sono diventato uomo, al Cittadella vado carico»

Ogunseye, il miglior congedo dall'Olbia: «Il gol più importante in carriera. Salvezza meritata, abbiamo fatto qualcosa di speciale»

Miglior congedo non poteva esserci. Dopo tre anni e mezzo con la maglia dell'Olbia, saluta tutti Roberto Ogunseye (nella foto Olbiacalcio) sventolando il gol del pari a Gorgonzola che è valsa la permanenza dei galluresi in Lega Pro. Un epilogo bellissimo ma inatteso quando, nella sfida di ritorno dei playout, i bianchi si trovavano sotto di un gol e con due uomini in meno in campo. Aresti tiene in piedi la squadra e la punta mantovana fa il miracolo nel recupero. E passa al Cittadella dopo 94 presenze e 31 reti, l'ultima delle quali indimenticabile: «Conquistato il corner - le parole in conferenza riportate dal sito ufficiale del club - ero sulle ginocchia perché cercavo di riprendere fiato. È difficile spiegare cosa è successo in quegli istanti che hanno preceduto il gol: il mio istinto mi ha detto di guadagnare la posizione ed è andata bene». Una gioia paralizzante: «Non sapevo cosa fare, lo ammetto. Volevo correre verso qualche direzione, ma non avevo le energie per farlo. Ero semplicemente incredulo, ero convinto che avremmo potuto fare gol, ma sono rimasto frastornato per l'emozione». E ammette: «Assolutamente è stato il gol più importante della mia carriera». 

 

Ogunseye si prende la meritata scena: «Martedì abbiamo fatto qualcosa di speciale. La squadra meritava tutto questo perché in 9 uomini contro 11 sarebbe stato facile arrendersi. Invece noi abbiamo tenuto duro, rimanendo aggrappati con la testa e con il cuore alla gara. Abbiamo sofferto, ma non abbiamo mai mollato. E questo, alla fine, ha fatto sì che i sacrifici venissero ripagati. Confesso che quando ho saputo che avremmo dovuto giocarci la stagione in due gare, ho pensato che sarebbe stato bello salvare la squadra con un mio gol. È andata proprio così, non posso che essere felice di questo. Il merito, però, è di tutti». 

 

Robertone è un uomo maturo e un attaccante di razza: «Qua penso di essere cresciuto non solo calcisticamente, ma anche come uomo. Ho capito tanto anche di me stesso, sicuramente vedo la vita in maniera diversa rispetto a come la vedevo quando sono arrivato a 22 anni. Lascio un posto unico con un bagaglio che mi rende una persona più ricca e migliore. Sono contento di poter salutare tutti, penso sia un atto dovuto per dire grazie alla Società, alla città e a tutti i tifosi dell'Olbia». 

 

Il futuro si chiama Cittadella, club di serie B e in piena lotta per la promozione dopo le tre vittorie di fila alla ripresa del campionato: «Sono carico e impaziente di vedere cosa mi aspetta. Io sono sicuro di me e so cosa posso dare alla mia nuova squadra. Dovrò fare in modo di ambientarmi il più velocemente possibile». 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020
Tags:
Playout