Un anno fa Scotto pagò dopo 8 turni ma fece meglio
Olbia, per Biagioni la nuova chance di riscatto è col Muravera
Un anno fa, dopo 8 giornate, Pierluigi Scotto pagò con l'esonero la sconfitta di Ostia. L'Olbia aveva 11 punti con 3 gare vinte, 2 pareggiate e 3 perse, 16 i gol fatti e 16 quelli subiti (differenza reti pari a 0). Oberdan Biagioni, dopo la sconfitta in casa contro il Lanusei, ha 8 punti con 2 gare vinte, 2 pareggiate e 4 perse, sono 12 i gol fatti e 14 quelli subiti (differenza reti -2). In entrambi i casi i bianchi si trovano a 10 punti dalla capolista, per coincidenza ancora una volta l'Ostiamare, solo che un anno fa davanti a Molino e compagni c'erano solo sei squadre e ora sono raddoppiate.
Nel dopogara del match contro gli ogliastrini il silenzio stampa dei galluresi aveva fatto crescere l'idea che il tecnico romano potesse avere le ore contate e invece gli è stata concessa la possibilità di riscattarsi contro il Muravera, ancora al Nespoli, dopo il confronto avuto con la squadra. Se si pensa a cosa fece l'Olbia nel girone di ritorno dello scorso anno è giusto continuare a credere in Biagioni, se si volge lo sguardo indietro di un anno ci si potrebbe chiedere per quale motivo Scotto non ebbe la stessa opportunità di riscattarsi. Sono scelte, legittime, di chi guida una società e deve fare i conti anche con un bilancio da non appesantire con un altro contratto per il tecnico. Il presidente Pino Scanu, ad inizio di girone di ritorno, dopo la sconfitta in casa del Selargius si trovò in una simile situazione: prova disarmante della squadra ed entrambi i piedi nei playout. Scelse di tenere ancora Biagioni che da lì in poi fece quella grande scalata fino al terzo posto finale (con gli stessi punti nel girone di ritorno della Lupa Castelli volata in C) ottenendo così quel credito da spendere in questa stagione, partita con aspettative superiori ad un anno fa (e con la squadra costruita secondo i dettami del tecnico), ma che probabilmente sta consumando nelle ultime gare dove la squadra ha raccolto due punti in quattro partite. La sconfitta subita in rimonta nel recupero contro la Torres e il clamoroso tonfo con il Lanusei (tre gol subiti nei primi 24') hanno fatto scomparire tutte le attenuanti che si potevano accampare nei precedenti risultati negativi (a Grosseto puniti dai calci piazzati di Zotti, col Trastevere l'espulsione di Cacciotti dopo 30', il rigore contro a Rieti).
La nuova "dead line" è domenica, in calenderio c'è un altro derby di quelli che mister Biagioni non digerisce (una vittoria solo con Castiadas e poi ko con Nuorese, Torres e Lanusei) contro un Muravera che si fa forza degli ultimi precedenti risalenti alla stagione 2012/13. Innanzitutto nemmeno una vittoria su tre gare, l'unica sconfitta fu nella finale di Coppa Italia di Eccellenza che doveva rappresentare il primo trofeo della gestione-Scanu, in campionato al Nespoli ci fu il pareggio (Piludu rispose al gol di Mulas) nella gara di esordio in panchina di Giorico che aveva appena preso il posto dell'esonerato Mariani; nel ritorno, sul campo dei sarrabesi, il difensore Chessa segnò il 2-2 al 94' impedendo ai bianchi di festeggiare aritmeticamente la promozione in serie D che avvenne poi nella gara successiva con il Calangianus.