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Alessandro Marino, presidente, Olbia
Nella intervista rilasciata a TuttoC.com

Olbia, Marino: «Se il campionato non ripartirà sì al taglio stipendi ai giocatori ma anche ammortizzatori sociali»

La Lega istituisce il Comitato di crisi Covid-19 per fronteggiare l’emergenza economica e sociale legata al Coronavirus in modo da stimare l’impatto che questa fase emergenziale avrà sul calcio della serie C e il presidente dell'Olbia, Alessandro Marino, tocca il tema nella intervista rilasciata a TuttoC.com. eri Il presidente della Figc Gravina ha mostrato una apertura sul taglio degli stipendi dei giocatori («non è un tabù») e il numero uno del club gallurese ha detto la sua: «Gli stipendi si erogano perché c'è una prestazione: i presidenti non sono disposti a pagare per prestazioni non rese. Se il campionato non ripartirà bisognerà sedersi al tavolo con l’Assocalciatori e ragionare su scenari da sacrificio. Aggiungo che gli ammortizzatori sociali, in tal caso, dovranno essere previsti per i giocatori di Serie C che, ovviamente, non guadagnano quanto i colleghi di Serie A».

 

La crisi economica sarà evidente in tutti i settori coinvolti dalle chiusure imposte dal decreto governativo e gli imprenditori investiti in modo pesante dovranno pensare prima alle proprie aziende. «Dobbiamo metterci in testa tutti - prosegue Marino - che il prossimo campionato sarà difficilissimo per tutti a livello economico. Perché i presidenti non potranno più investire gli stessi capitali di prima. Le squadre devono diventare autosufficienti, è l’unico modo per sopravvivere. Serve una riforma radicale. Se i presidenti mollano, le squadre chiudono e nessuno pagherà più stipendi. E non è abbassando il numero di squadre che si risolve il problema: anche una Lega Pro a 30 non avrebbe, attualmente, risorse sufficienti per tutti i club. E poi i presidenti i soldi li devono investire diversamente nel calcio».

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2019/2020