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Bernardo Mereu, allenatore, Olbia
«Ad Arezzo ci vorrà la gara perfetta e i ragazzi la faranno»

Olbia, Mereu è raggiante: «Vittoria di tutti, i tifosi sono stati il dodicesimo uomo. Col Siena abbiamo sofferto e colpito al momento giusto»

Prima vittoria al Nespoli per Bernardo Mereu e l'Olbia torna a sperare nella salvezza diretta. In casa il successo mancava da oltre tre mesi (Olbia-Pontedera 3-2) e il tecnico ringrazia il pubblico: «Prima di parlare della partita credo sia doveroso ringraziare i tifosi che oggi sono stati veramente il dodicesimo uomo in campo. La squadra aveva bisogno di sentire il calore del proprio pubblico e oggi si è sentito dal primo all'ultimo minuto, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà. Questa è la vittoria di tutti».


Sulla gara Mereu spiega come sia stato difficile arrivare al successo: «Quando si ha una classifica come la nostra non è mai facile giocare perché si scende in campo con un solo risultato da ottenere. I ragazzi hanno saputo soffrire e colpire al momento giusto. La chiave? Il primo presupposto per ottenere risultati è che tutti siano convinti di poter essere titolari e decisivi. Per quanto riguarda quello che si è visto in campo invece, noi avevamo preparato la gara sul palleggio che sul gioco in profondità. Forse avremmo dovuto farlo un po' meglio, ma il Siena è una squadra di assoluta qualità, un mix di tecnica e muscoli». Ogunseye per la seconda volta di fila è stata la carta vincente. «È entrato ancora una volta con lo spirito giusto - dice il tecnico - facendo valere i suoi centimetri». Un plauso alla difesa per ancora imbattuta: «È stata perfetta nella fase di non possesso, un po' troppo precipitosa quando dovevamo gestire la palla, ma il lavoro fatto in settimana in generale sta pagando. I ragazzi si stanno applicando molto e stanno mantenendo sempre al massimo la concentrazione. I risultati non vengono mai per caso».

Bernardo Mereu ha riacceso l'Olbia facendola nuovamente correre, 7 punti in 3 partite sono tanti per chi aveva collezionato quasi sempre sconfitte per oltre due mesi: «I meriti sono di tutti: dei giocatori che danno il massimo, dei tifosi attenti e vogliosi di vedere la propria squadra vincere, della società che mette tutti nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro e dello staff con il quale passo anche dieci ore al giorno per preparare gli allenamenti. È una squadra che vince, non il mister. Io posso dire di aver portato entusiasmo e quello che pensavo potesse servire per sbloccarci: lavorare sulle certezze dei ragazzi e dargliene di nuove». A 90' dal termine la gara con l'Arezzo è di facile lettura: «Non c'è pretattica che tenga, dobbiamo prepararci nel migliore dei modi. Sudore e lacrime in settimana, per portare via i tre punti ci vorrà la gara perfetta e sono sicuro che i miei ragazzi la faranno».

 

In questo articolo
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Stagione:
2016/2017
Tags:
18 Ritorno
Girone A