Salta al contenuto principale
Portafortuna Mura, quando segna il Latte Dolce vince: «Spero che servano per salvarci»
L'esterno in gol con l'Arzachena: «Bravo Usai»

Portafortuna Mura, quando segna il Latte Dolce vince: «Spero che servano per salvarci»

L'uomo in più del Latte Dolce si chiama Andrea Mura. Quando l'esterno mancino classe 1988 segna il club sassarese vince sempre, è già successo quattro volte in campionato l'ultima delle quali domenica scorsa nel derby con l'Arzachena dopo quelli fatti a Palestrina, Olbia e Terracina. «Tutto il contrario dello scorso anno - ricorda col sorriso l'ex giocatore di Olmedo, Alghero e Castelsardo, cresciuto nel vivaio biancoceleste - quando segnavo per primo io poi perdevamo. Ora è il contrario, speriamo continui così perché vogliamo salvarci». 

 


La vittoria arrivata quando eravate in dieci uomini vuol dire che non mollate mai

«In undici si gioca meglio sia ben chiaro ma anche con l'uomo in meno non ci siamo tirati indietro e, seppur al cospetto di un'Arzachena molto forte, abbiamo avuto la forza di vincere una gara importantissima»

Il gol dell'1-0 è frutto di uno schema ben riuscito

«Uno dei tanti che ci fa provare l'allenatore, in questo caso l'attaccante centrale viene fuori e permette alle due mezze punte di inserirsi nello spazio, Andrea Usai è stato bravo a vedere il mio taglio e darmi la palla coi tempi giusti»

E Mura ha fatto il resto battendo con freddezza Ruzittu

«Era inizio gara e non ero troppo stanco evidentemente, questo schema è uno dei nostri punti di forza»

Il gol-vittoria di Onali, invece, è la conferma che sui giovani si può puntare

«Il settore giovanile è un nostro punto di forza, siamo fortunati ad avere dei ragazzi seri e bravi tecnici che li formano. In prima squadra i giovani vengono accolti bene e mai messi in disparte. Sebastiano è un '97, ha due anni in meno rispetto al fuoriquota più giovane che va inserito obbligatoriamente, la rete è il frutto della sua qualità e il giusto premio per l'impegno che ci mette in allenamento. E poi ha reso il martedì più dolce visto che ha portato pasticcini e fette di torte per tutti»

Cosa ti ha dato il quarto gol in serie D?

«Tanta felicità perché ha contirbuito a vincere uno scontro diretto per la salvezza ma sono contento ugualmente se posso far segnare qualche altro mio compagno. Negli ultimi due anni sono più gli assist che ho fatto che i gol segnati. Sono sempre stato un altruista anche se ora ho imparato ad essere un po' più egoista. Certo è che il gol non è un assillo, io sono contento quando vinciamo a prescindere da chi segna perché l'obiettivo è la salvezza»

Sei l'emblema della crescita della squadra passata in due anni dalla Promozione alla Serie D?

«Può essere, il mister Scotto ha sempre detto che un giocatore trova piena maturazione a 25 anni, proprio la mia età»

Quanti meriti dare al tecnico?

«Siamo e sono cresciuto tanto in due anni grazie a Pierluigi Scotto, ci ha sempre detto che sognare non costa nulla e ogni volta abbiamo alzato l'asticella più in alto. Ci trascina e trasmette la sua filosofia che è quella di non mollare mai, il lavorare tanto sul campo alla fine ha sempre pagato»

Il tecnico dice che meriti la Lega Pro, ti senti pronto al salto?

«Al momento non ci penso ad un'eventualità del genere, il mister mi vanta ma a 25 anni è forse tardi per poter sfondare nel calcio»

Matteo Mancosu, capocannoniere in serie B col Trapani, a 25 anni giocava in D nella Villacidrese

«Chiaro è che se dovesse arrivare una proposta ben venga però io gioco a calcio perché mi piace. Purtroppo il problema dei giocatori sardi è il mare che ci divide dal resto d'Italia»

Già in estate si diceva che se Lorenzoni fosse rimasto alla Torres ti avrebbe voluto

«Una voce e non mi sono mai illuso. Per un sassarese giocare nella Torres è un sogno. Io poi ho indossato la maglia rossoblù nella Berretti e ho sono andato due volte in panchine in serie C1 nel 2006 quando l'allenatore era Cuccureddu. Ora però vedo che la società punta più su giocatori continentali quando sardi e sassaresi davvero bravi ce ne sono molti che avrebbero potuto ben figurare in Seconda Divisione. E poi ci si domanda perché vanno ad affermarsi altrove...»

La serie C2 ti è sfuggita anche nel 2008 ad Alghero

«Sì, fummo ripescati dopo aver fatto i playoff. Scelsi di andare all'Olmedo per continuare a studiare. Non mi pento perché molti giocatori protagonisti della promozione furono poi mandati via e io ho potuto frequentare i corsi di laurea in Urbanistica»

Proposte di lavoro?

Con l'ediliza ferma sono bloccate tutte le assunzioni, meno male che ora c'è il calcio»

Torniamo al Latte Dolce, passato il girone d'andata la squadra merita di conservare questa categoria?

«Posso assicurare che nessun avversario può dire di averci messo sotto, nemmeno la Lupa Roma che ha rischiato di subire il pareggio con la traversa presa da Usai»

Aver fatto i playoff nazionali d'Eccellenza, invece, sono stati utili per subire meno l'impatto con la serie D?

«Sicuramente sì, sono stati l'antipasto di ciò che avremmo trovato qualche mese dopo e il fatto di aver varcato il Tirreno constatando che ci confrontavamo alla pari con gli avversari non ci ha poi spaventato per affrontare un campionato nazionale»

Quale sconfitta brucia più di tutte fra le 7 che avete collezionato?

«Un po' tutte ma quella contro il San Cesareo in modo particolare. Abbiamo preso gol per un mio retropassaggio sbagliato e su un contropiede, per il resto abbiamo fatto noi sempre la gara e non ci aspettavamo certo una condotta di gara difensivistica da parte della vice-capolista, tra l'altro sul proprio campo»

Cosa vi è mancato per stare più in alto in classifica?

«Un po' di esperienza che però ci siamo fatti per tutto il girone d'andata, ora siamo pronti per dare la svolta al nostro campionato, si è già visto con l'Arzachena»

Domenica contro il Cynthia andate a vincere?

«Certo, come sempre da tre anni a questa parte. Questa è la mentalità che ci ha dato mister Scotto e, fintanto che vedremo avversari al nostro livello, giocheremo per conquistare il massimo dei punti»

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
1 Ritorno
Girone G
Intervista