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Edoardo Oggianu, Tomaso Tatti, San Teodoro
Via anche il ds Oggianu: «I cicli hanno un inizio e una fine»

San Teodoro, mister Tatti ai saluti: «Non c'è un programma e siamo troppo in ritardo, ultimi due anni con emozioni forti e che lasciano il segno»

Tomaso Tatti ed Edoardo Oggianu salutano il San Teodoro. Il tecnico e il direttore sportivo dei viola protagonisti della vittoria dei playoff nazionali di Eccellenza e della salvezza in serie D tramite playout (contro il Muravera) hanno ufficializzato l'addio dopo l'incontro con i componenti della società gallurese che deve affrontare il nodo delle dimissioni del presidente Salvatore Bacciu ma che ha comunque provveduto all'iscrizione al prossimo campionato.

 

L'allenatore di Teti chiude un quadriennio alla guida dei teodorini e spiega le motivazioni: «Siamo a metà luglio e ancora non c'è un programma per la prossima stagione, siamo troppo in ritardo e non voglio assumermi certe responsabilità come accaduto l'anno scorso, col ritardo dovuto al fatto che playoff erano finiti il 12 giugno e che per la prima volta si faceva la serie D con tutti i problemi organizzativi che comporta per una matricola. Così diventa un po' più complicato, le difficoltà le conosciamo, coi tempi siamo troppo oltre per iniziare a fare qualcosa. Non ne faccio una colpa però o cresci subito o diventa difficile gestire la situazione». Tatti ha già comunicato le sue intenzioni: «Abbiamo parlato con tutti i dirigenti, il presidente è dimissionario e si sta costituendo un'altra società con calma, io ed Edoardo abbiamo approfittato dell'incontro per dire che non siamo nella condizione di proseguire il nostro rapporto col San Teodoro, è giusto lo facessimo presente. Teniamo a cuore le sorti della società, della squadra e del paese, ci dispiace ma è meglio non continuare su questa strada, capiamo che la situazione è particolare per tutti ma lasciamo ad altri che facciano la programmazione e che scelgano loro il tecnico per la prossima stagione». L'ex tecnico di Nuorese e Tavolara lasca un bel ricordo: «Resterò sempre vicino alla squadra del San Teodoro, ho passato anni bellissimi con gli ultimi due chiusi con una vittoria ai playoff e una salvezza all'ultimo respiro, sono emozioni forti che lasciano il segno e, probabilmente, anche quelle hanno pesato per farmi prendere questa decisione, basta soffrire se non c'è programmazione». Il futuro è una incognita. «Io sono alla finestra - chiosa Tatti - è stato un anno molto tirato e se capita qualche occasione cercherò di sondarla ma molto dipende dal programma, dalla piazza, dall'organizzazione, ci sono molte situazioni da valutare bene, bisogna ponderare molto la decisione». 

 

Anche il direttore sportivo Edoardo Oggianu è sulla stessa linea del mister: «L'anno scorso abbiamo affrontato un campionato difficilissimo, la serie D è un semi-professionismo. Abbiamo superato le difficoltà con l'entusiasmo della matricola e siamo riusciti a creare un qualcosa di importante, ora la programmazione è in ritardo e non mi prendo certe responsabilità senza avere certezze sulla squadra da costruire, perché le prime teste a cadere sono quelle del tecnico e del diesse. Quest'anno è andata bene, siamo stati bravi a tenere la situazione serena e tranquilla nonostante i rimborsi non fossero puntuali. I giocatori, però, hanno dimostrato di essere degli uomini, i vari Prandelli, Orchi, Giannetti, per citare quelli che arrivavano da fuori, se ne potevano fregare e invece hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia». Il giovane diesse ripercorre l'esperienza in viola: «Ho fatto tre anni al San Teodoro, fui incaricato di questo ruolo da Gianrenzo Bazzu, il primo anno mi è servito molto per imparare le dinamiche ma poi, stando al fianco a Tatti, si cresce tanto. Devo tanto al mister, un uomo di calcio, ha creduto in me e abbiamo sempre fatto il mercato insieme credo con ottimi risultati ottimi». Oggianu ricorda i due importanti successi: «La vittoria ai playoff la vedo più difficile che arrivare primo in campionato, perché ti confronti con realtà oltre Tirreno e due volte abbiamo primeggiato. Quest'anno, mantenere la serie D è stato più emozionante, l'anno scorso la promozione è arrivata un po' per caso, invece la pressione per la salvezza c'era ed era tanta». Non mancano i ringraziamenti: «Tutta la società, ci sono persone splendide che mi hanno dato una grande opportunità data. Un ringraziamento speciale va agli ultras, sono stati veramente formidabili, negli ultimi due anni sono stati vicinissimi e hanno gioito sempre con noi. Mando un in bocca al lupo a chi succederà nel ruolo sperando che il San Teodoro faccia sempre il massimo». Ora il riposo:  «I cicli hanno un inizio e una fine, il calcio per me non inizia e non finisce a San Teodoro, se uscirà qualcosa di importante la valuterò ma sempre se non precluda il lavoro che mi impegna molto». 

In questo articolo
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2016/2017