«Episodi contro e capisco i giocatori ma resta il ko e tre espulsi»
San Teodoro Poro Rotondo, Marini: «A Villacidro un nervosismo immotivato, manteniamo l'entusiasmo»
Una sconfitta che fa male. Perché il San Teodoro Porto Rotondo, nel match di domenica a Villacidro, era in vantaggio all'intervallo, ha fallito il colpo del ko ad inizio ripresa e poi ha subito la rimonta e sorpasso con due calci di rigore (il primo parato da Melis ma fatto ribattere perché il portiere si sarebbe mosso prima del fischio) in mezzo ai quali c'è stato il cartellino rosso a Frisciata, prima ancora quello di Piemonte mentre si scaldava a bordo campo e, infine, la terza espulsione a Molino dopo il triplice fischio. Non è facile commentare il primo ko dei galluresi (l'altro è stato decretato dal Giudice Sportivo sul quale pende comunque un ricorso) ma il tecnico Simone Marini mantiene equilibrio e lucidità d'analisi:
«Dell'arbitraggio non è il caso di parlare, gli episodi dei rigori si commentano da soli. La cosa brutta è aver preso tre cartellini rossi per un nervosismo immotivato. Stavamo facendo bene, non avevamo ancora perso, almeno sul campo, poi c'è entusiasmo, stiamo lavorando bene e abbiamo una rosa che può arrivare a salvarsi bene. Non dobbiamo farci male da soli, perché il nervosismo dilaga velocemente. Io capisco i giocatori perché certe cose erano evidenti ma, alla fine, cosa rimane? Che ci sono tre espulsioni, c'è una sconfitta che può anche venire quando la squadra avversaria non fa tanto per ottenerla. Bisogna crescere in queste cose, se avessimo pensato più a giocare, quando eravamo in controllo della partita e c'erano i presupposti per chiuderla, che a parlare... Invece non abbiamo segnato e lasciato in vita la Villacidrese, che è stata brava a crederci. Noi ci siamo un po' persi, ognuno ha pensato a condurre la propria battaglia personale quando invece bisogna combattere tutti insieme e aiutare il compagno a calmarsi. Probabilmente non sono stato bravo io a trasmettere serenità».
Il Porto Rotondo arriva da un gran girone di ritorno dell'ultimo campionato (9 vittorie su 9 gare interne giocate), in estate ha operato una fusione col San Teodoro e punta a disputare un campionato senza patemi d'animo: «Dobbiamo cercare di prendere la sicurezza nei nostri mezzi, evitare la paura che abbiamo avuto nel girone d'andata dello scorso anno e avere la consapevolezza che ci sono buoni giocatori ma che ci sarà da soffrire in un campionato più difficile. Il gruppo è lo stesso, rinforzato da giocatori bravi, i dirigenti del San Teodoro ci hanno dato un entusiasmo importante, però è compito mio nel non farci prendere da ansie che non hanno motivo di esistere. Finché giochiamo ce la giochiamo con tutti. Mercoledì qualcuno mancherà ma siamo in tanti e giocheremo la nostra partita col Ghilarza per fare il meglio possibile, come poi cercheremo di fare domenica a Monastir».