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Promozione
Il tecnico: «Grandi numeri ma col budget ridotto»

Scotto chiude il cerchio: «In Eccellenza con programmazione, lavoro e bel gioco»

Il cerchio si è chiuso. Al terzo anno il Latte Dolce centra l'Eccellenza con tre giornate d'anticipo e con numeri da grande squadra. Dopo i due quarti posti e i playoff svaniti per un soffio, il tecnico-manager Pierluigi Scotto centra il bersaglio grosso al termine di un lungo e meticoloso lavoro svolto anno per anno con un budget ridotto, piccoli cambiamenti alla rosa della squadra - grazie anche al lavoro del diesse Adriano Fantoni - con l'inserimento continuo dei giovani del vivaio - il fiore all'occhiello della società di Alessio Marras - e con un preciso marchio di fabbrica: il bel gioco, fatto di veloci fraseggi, movimenti senza palla e inserimenti dalle fasce.

 

Mister Scotto, si può dire che si è concluso un lavoro di tre anni con la promozione?

«Sì, l'obiettivo era salire in Eccellenza, quando non hai tante risorse economiche ma una società che ti segue sempre e spendi bene quei due soldi che hai in cassa valorizzando il prodotto di casa, la vittoria ha tutt'altro sapore»

In numeri dicono che in 27 giornate avete raccolto 66 punti, con 21 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, 62 gol fatti e solo 12 subiti

«Abbiamo vinto alla grande, giocando a viso aperto in tutti i campi segnando 62 gol ma subendone 9 e non 12 perché non consideriamo le 3 reti della gara persa a tavolino contro il Tempio per un errore dell'arbitro. Ma l'importante era vincere e non partecipare, l'anno scorso se vogliamo eravamo forti quanto quest'anno, i singoli del La Palma Alghero fecero la differenza ma se non si fanno squalificare giocatori come Gareddu e Sotgiu vinciamo con un anno d'anticipo, invece abbiamo chiuso quarti e in finale di Coppa Italia»

Che significato ha questa vittoria del campionato?

«Abbiamo programmato la promozione in tre anni, e abbiamo vinto senza spendere cifre folli, ogni anno inserendo qualche elemento nuovo mantenendo inalterato il nostro budget e migliorando il comportamento dei giocatori: quest'anno non c'è stato neanche un espulso»

Il campionato l'avete vinto con un grande avvio, 10 vittorie nelle prime 11 partite, e con un grande finale, 8 vittorie nelle ultime 9 gare

«Direi che comunque siamo stati molto costanti pur passando un periodo particolare, dopo l'ingiusta sconfitta a Tempio, con i pareggi di Ghilarza e Usini e quello in casa contro l'Ozierese in mezzo alle vittorie contro Corrasi e Olmedo. In ogni caso siamo stati sempre primi tutto l'anno e abbiamo vinto il campionato con tre gare d'anticipo facendo numeri incredibili in Promozione per una società come la nostra. La nostra campagna acquisti è stata oculata, abbiamo inserito 4 giocatori trovando la quadratura giusta e contraddistinguendoci con il bel gioco. Quando vinci prima i campionati è perché gli avversari non hanno tenuto il tuo passo, tutti dicevano che eravamo la squadra più forte ma noi avevamo giocatori di categoria, non eravamo la Nuorese di Siazzu e Marras»

Avete perso a Fonni e Borore ma la sconfitta che brucia di più è il 3-0 a tavolino col Tempio?

«Sì, non ci stava, c'è stato un errore per la poca pazienza dell'arbitro che ha ritardato il cambio di 9 secondi e il giovane in meno in campo non ha certo inciso sul risultato di una gara che era sullo 0-0»

Qual è stata la partite chiave del campionato?

«Quella contro la Corrasi, dopo la sconfitta a tavolino. La squadra ha dimostrato di avere le "palle" trasformando una settimana brutta, nella quale anche l'allenatore rischiava la credibilità nei confronti dei giocatori, in una molto bella. Abbiamo vinto al 90' 2-1 con grande carattere contro una squadra mai facile da affrontare. Lì è cresciuta ulteriormente l'autostima»

Le squadre di Scotto sono sempre equilibrate, grande difesa e grande attacco, Usai è il capocannoniere del girone con 18 reti

«In 27 partite per 19 volte abbiamo chiuso la gara senza prendere gol, subendo un solo gol su azione. Pur avendo vinto gare con 4, 5 e a volte 6 gol di scarto (contro Porto Rotondo, F.Olbia 05 e Olmedo, ndr) non è che fossimo così superiori agli avversari, abbiamo sofferto molte volte e questo va evidenziato perché spesso vengono ingigantite le figure di allenatori che vincono i campionati spendendo però cifre folli per costruire squadre di due categorie superiori. Usai è il rinforzo che volevamo, la ciliegina sulla torta, è venuto da noi sapendo che la cifra pattuita l'avrebbe presa visto che negli ultimi anni ha giocato in società che non mantenevano le promesse fatte, il Latte Dolce da questo punto di vista non fa mancare niente»

Il campionato sospeso ha rinviato la festa col Tempio, la farete domenica alla ripresa?

«No, abbiamo già festeggiato vincendo a Olbia ad inizio aprile, poi la festa finale sarà all'ultima giornata in casa contro il Ghilarza. I ragazzi ci tengono alla gara contro il Tempio, la sconfitta a tavolino non gli è scesa giù, il Tempio ha perso un po' di calma ed è calato di rendimento. Ora per noi non è facile mantenere la concentrazione, le motivazioni non sono più a tremila ma vogliamo onorare il campionato e ce la giocheremo anche a Oliena»

Nel triangolare di Pasqua, con Codrongianos e Torres, c'è stato un anticipo di Eccellenza

«Sì è stato un assaggio d'Eccellenza, l'abbiamo vinto noi con un doppio 1-0, battendo quindi anche la Torres che ha messo in campo tutti i suoi giocatori "anziani" e questo fa capire quanto ci tenessero a non perdere. La Torres è una corazzata ed è salita in serie D con numeri paurosi»

Questo vuol dire che l'anno prossimo non ci sarà il derby

«Ma è meglio così, tutto il movimento calcistico del Sassarese ha bisogno di una Torres che vada presto in Lega Pro, perciò auguro ai rossoblù di vincere anche l'anno prossimo»

Come sono i rapporti tra Latte Dolce e la Torres, i vostri giovani magari possono essere utili ai rossoblù?

«Molto buoni, il nostro diesse Fantoni va d'accordo con il team manager Vittorio Tossi. Non so che strategia adotterà la Torres in serie D, quest'anno hanno pescato da Palermo due ottimi giovani, Accardo e Bisogno, anche se penso che avrebbero potuto trovarli a Sassari i fuoriquota giusti»

Come sono i vostri giovani?

«Per me potrebbero essere protagonisti in serie D come lo sono stati in Promozione. C'è Roberto Dore, un '95 di gran talento che ha giocato tutte le gare; Piergiuseppe Satta, un '93 da due anni titolare; poi i '94 Davide Murru, Antonio Fois e Marco Mura. Dietro ci sono una sfilza di '95 e '96 da poter inserire tranquillamente in prima squadra»

L'anno prossimo che farà Pierluigi Scotto?

«Mi guarderò un po' intorno anche se lascerei il Latte Dolce solo per una piazza importante. La squadra così com'è potrebbe ottenere la salvezza e questo perché non abbiamo sicuramente il problema di reperire i fuoriquota. Il Latte Dolce è la mia serie A, con le idee e il lavoro, una società organizzata se becchi l'anno senza la grande società come Torres e Olbia, con una programmazione giusta, rischi poi di salire in serie D»

Quello che magari stanno pensando al Fertilia

«Certamente, loro hanno i migliori giovani della categoria, frutto del lavoro fatto dal tecnico Paba fin dalle giovanili. Se lavori bene con i giovani ottieni grandi soddisfazioni, per me vincere un campionato è vedere i miglioramenti di un mio giocatore»

Perciò ben venga la regola dei fuoriquota?

«A noi come Latte Dolce va bene ma io non la condivido. Ho sempre fatto giocare un giovane a prescindere dalla regola, se vedo un allievo che ha capacità, come è capitato con Dore, lo prendo e lo metto in prima squadra. E poi un 21enne o 22enne non può essere tagliato fuori e scendere di categoria perché gli si blocca il processo di maturazione che per me si completa a 24 anni. Ad ogni modo, il territorio sardo non riesce ad accontentare tutte le squadre, ci sono difficoltà e certe squadre sono costrette a prendere giovani di 17 anni che devono fare 70 o 100 chilometri quattro e cinque volte la settimana per giocare in un campionato di Eccellenza»

In questo articolo
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2011/2012
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Sardegna
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