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Riccardo Spini, allenatore, Selargius
«Delusione forte, il lavoro svolto si interrompe bruscamente»

Selargius, Spini incredulo per l'esonero: «Vicini alla salvezza secondo i piani. Tutti ora mi chiedono: "Ma è uno scherzo?". Decisione presa da un solo dirigente»

Ottavo posto, 36 punti in 26 giornate e un esonero come regalo di Pasqua. Per Riccardo Spini dentro l'uovo ha trovato una sorpresa dal gusto amaro, per le ultime quattro giornate di campionato non sarà più lui l'allenatore del Selargius, una notizia che è piombata al termine di una settimana in cui i granata sentivano la salvezza in pugno con un mese d'anticipo. «È stato un fulmine a ciel sereno - racconta il tecnico cagliaritano - Ho ricevuto diversi messaggi in questi giorni e tutti mi stanno chiedendo: "Ma è uno scherzo? Ma sono pazzi?". Dopo aver fatto una bella vittoria contro l'Arbus, che è un'ottima squadra, eravamo tutti i contenti e in gruppo c'era buonumore. Ci siamo allenati bene sia martedì che giovedì, poi ho lasciato liberi i ragazzi per Pasqua e ci saremmo dovuti rivedere il martedì per la ripresa degli allenamenti». 

 

E invece che è successo?

«Venerdì scorso sono stato chiamato da un dirigente che mi ha informato della decisione presa e che avrebbero provato il tecnico per la prossima stagione. Una decisione del tutto personale e non della società, ho chiesto al presidente Gaia che prendesse una posizione e che dicesse lui che non ho lavorato bene, questo ancora non è avvenuto. Amo tanto allenare e, ci tengo a dirlo, nessuno mi toglierà questa voglia, neanche questo esonero che trovo deleterio e frutto di un colpo di mano di una singola persona che poi dichiara che si aspettava dovessimo vincere il campionato mancando di rispetto agli avversari che si sono incontrati»

Ma qual'era l'obiettivo del Selargius?

«Dopo due retrocessioni di fila e il rischio scongiurato all'ultimo momento della non iscrizione al campionato di Promozione, la società ha fatto dei sacrifici ed è ripartita da zero, puntando in modo intelligente su gruppo di giovani e qualche "senior", un progetto che portava con sé tutte le difficoltà del caso ma abbiamo stretto i denti e, tutti insieme, stavamo arrivando all'obiettivo. Tutto procedeva secondo i piani, che non erano certo quelli di vincere. Stavamo raccogliendo il frutto di un duro lavoro, tutto andava bene sin quando non è scattato il delirio facendo un danno ad una società di prestigio come il Selargius»

Qual è il rammarico più grande?

«Che eravamo nel momento migliore della stagione, in casa venivamo da quattro vittorie di fila battendo il Guspini terzo in classifica, l'Iglesias che voleva tornare su in classifica, il Seulo per 6-3 mettendo sei fuoriquota in campo e poi la squadra di Grudina ha battuto il Carbonia, infine abbiamo fatto 1-0 con l'Arbus domenica scorsa portandoci a +8 dalla zona playout. Resta una delusione forte per il lavoro svolto che si interrompe bruscamente per la presa di posizione di una persona che si è voluta togliere la soddisfazione dell'esonero»

Ma si poteva fare di più?

«Io sono stato sempre molto critico, questa squadra poteva fare meglio perché ha dei valori tecnici. C'è stata un po' di discontinuità, sono il primo ad aver detto queste cose che però sono spunti di lavoro e di crescita perché non va dimenticato che in diverse gare non ho potuto avere Aresu ed Epis, che la squadra è stata completata a dicembre con l'arrivo di Ligas che ha completato l'attacco e di un portiere come Dessalvi che ha dato sicurezza al reparto. Si sono messe le basi per l'anno successivo, con giocatori attaccati alla maglia, i giovani sono tutti sul pezzo e alcuni fuoriquota del '98 sono bravissimi»

In questo articolo
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2016/2017
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Girone A