«Girone tosto ed equilibrato, bisogna stare sul pezzo»
Stintino, la nuova sfida di Cirinà: «Convinto da un progetto serio e importante, sbaglia chi crede che dovremo ammazzare il campionato»
I sigilli messi a segno da Sias e Pulina hanno permesso allo Stintino di sbancare il campo del San Teodoro e cogliere il primo successo stagionale. Il mister dei biancocelesti Ivan Cirinà è moderatamente soddisfatto: «La partita è stata come doveva essere. Abbiamo trovato il vantaggio dopo un quarto d ora di gioco per raddoppiare quasi subito. Dopodiché, per non rischiare, ho tolto subito qualche giocatore acciaccato, loro si sono innervositi, il gioco ha iniziato a farsi duro e allora ho indicato ai ragazzi di calare i ritmi, tenendo costantemente palla e cercando di fare qualche altro gol senza però riuscirci. Il nostro obiettivo comunque era quello di non dilagare ma di fare una partita tranquilla e controllata, che evitasse infortuni e ci desse soprattutto i tre punti. La squadra ancora non ha assimilato le mie idee e probabilmente è per questo che anche nell'impegno precedente contro la Montalbo era un po' contratta. Comunque i ragazzi ci stanno provando a mettere in pratica i miei schemi e ci vorrà del tempo affinché possano assimilare il tutto, ho delle idee di gioco differenti rispetto a quelle del mio predecessore. Atleticamente non stiamo male, dobbiamo migliorare in brillantezza, probabilmente il lavoro svolto fino ad ora si è basato sulla forza. Adesso c'è da cambiare qualcosa, ma mentalmente stiamo bene e gli stimoli per poter affrontare il prossimo impegno di certo non mancano».
Una vittoria importante che ha consentito ai biancocelesti di iniziare a risalire la china dopo la sconfitta con l'Oschirese subita per mano del giudice sportivo e l'immeritato pari interno con la Montalbo Siniscola: «Questa vittoria ci dà morale e ci permetterà di lavorare tranquilli. Non dimentichiamoci che a breve c'è anche l'impegno di Coppa Italia, un obiettivo cui noi teniamo molto. Fino ad ora forse abbiamo raccolto poco rispetto a quanto seminato. La gara con l'Oschirese fa storia a sé in quanto persa a tavolino, per una nostra disattenzione. Con la Montalbo si sono viste indicazioni negative ma anche tanti aspetti positivi e su quelli siamo ripartiti. Il girone è molto livellato ed è per questo che sarà importante stare sempre sul pezzo e non staccarsi dal gruppo di testa. Bisognerà aspettare gennaio per avere indicazioni più approfondite su cui potrà sferrare la zampata vincente sia per i playoff che per la vittoria del campionato».
Da martedì i biancocelesti stanno impegnando tutte le forze mentali e fisiche sull'impegno col Thiesi, capolista del girone B a punteggio pieno: «Incontreremo una bella squadra, giovane che ha nella tecnica e nella velocità le sue qualità migliori. Conosco alcuni dei suoi elementi che ho già allenato come Vittorio Spanu, Emanuele Fois, Davide Sancis, che finalmente vedo giocare in Promozione, Stefano Lumbardu e Gavino Depalmas, tutti giocatori di grande livello e che stimo dal punto di vista umano e professionale. Sarà una bella partita e noi ci arriviamo bene mentalmente. Lavoreremo più sull'aspetto atletico, per trovare un po' di brillantezza e l'affronteremo nel miglior modo possibile. Falchi è in dubbio, mancherà sicuramente Manconi per infortunio ma per il resto ho tutti a disposizione. Cercheremo di dare il massimo, sappiamo che andremo incontro a delle difficoltà che dovremo sopperire con l'esperienza tenendo presente che questa partita non sarà comunque decisiva, siamo solo alla 4ª giornata. Spero ci sia una bella cornice di pubblico soprattutto di fede stintinese. Noi stiamo lavorando al massimo per poter superare questo ostacolo e dare a loro una grande gioia».
Cirinà è diventato allenatore dello Stintino subentrando ad Alessandro Masotti dopo la prima giornata: «Mi hanno convinto attraverso un progetto importante e serio, come sono serie le persone che fanno parte di questa società, che peraltro io conoscevo già. Torno ad allenare una squadra di Promozione a distanza di 10 anni e questo è un motivo di grande ripartenza per me. Voglio fare bene a tutti i costi, ci metterò tutto me stesso. Conosco Masotti e di lui nutro una profonda stima, senza ipocrisia dico che mi dispiace per quello che è successo, in passato sono cose che anche io ho vissuto sulla mia stessa pelle. Due campionati fa sono stato esonerato dalla Torres dopo sole dieci giornate e dopo aver perso due partite con Stintino e Sorso, che poi alla fine hanno fatto le semifinali playoff. Ma se la società dello Stintino ha deciso di puntare su di me avrà avuto i suoi validi motivi. Un allenatore non viene esonerato così a casaccio dopo una sola giornata di campionato. Noi allenatori dobbiamo solo accettare queste situazioni e avere la forza di andare avanti. Come si dice, quando si cade bisogna avere la forza di rialzarsi». La società in estate ha allestito una rosa ad alto tasso di competitiva: «Sono stati fatti investimenti importanti ma per essere al top credo che ne dovremmo farne degli altri. Altre società, come noi, hanno fatto bene, non si può non citare Ilvamaddalena, Luogosanto, Macomerese, Thiesi e Usinese. Tutte hanno fatto una bella campagna acquisti, sopratutto l'Ilva, squadra molto tosta che ha rinforzato soprattutto il reparto difensivo. Sara un bellissimo campionato, tosto ed equilibrato. E sarà in discussione tutto fino alla 30esima giornata. Questi primi tre turni del torneo lo hanno dimostrato. Chi crede che saremo in grado di ammazzare il campionato si sbaglia di grosso. Bisognerà lavorare tanto, testa bassa e pedalare. Siamo consapevoli di questo perché ho la fortuna di poter contare su giocatori di grande carisma, qualità e tanta esperienza».
Cirinà è tornato nella mischia dopo la sfortunata esperienza sulla panchina del Tonara: «È stata una sfida affascinante ma, allo stesso tempo, molto difficile all'inizio in quanto ho preso con il mio vice Pietro Mossa una squadra che viveva una situazione disastrosa sia a livello mentale che organizzativo e societario. Però mi sono chiesto: "Perché non provarci?" Alla fine sono quelle esperienze che ti temprano e che ogni allenatore deve fare, ti fanno crescere sia a livello umano che professionale. Abbiamo fatto una nuova campagna acquisti con un budget limitato, sostituendo qualche pedina e senza aggiungere costi aggiuntivi con altri innesti. Tutto questo ci ha permesso di fare un girone di ritorno di buon livello, non dico che abbiamo tenuto il passo da una squadra da playoff ma poco ci è mancato, totalizzando 21 punti. Se avessimo fatto qualche punto in più nelle prime dieci giornate in cui io non ero ancora alla guida della squadra probabilmente avremmo acciuffato la salvezza diretta. Ci siamo ritrovati a giocare lo spareggio playout col Porto Rotondo, che avevamo già battuto 2-0 in casa nella stagione regolare quando mancavano 4 giornate dal termine. La lunga sosta dopo la fine del campionato ci è stata fatale. Avevamo giocatori di fuori che sono andati via per poi tornare a Tonara, per giocare appositamente lo spareggio e questo ci ha creato grossi problemi. Nel frattempo c'è stato qualche problema a livello societario che hanno cercato di risolvere ma che hanno comunque inciso sulla prestazione della squadra, poi qualche giocatore è anche sceso in campo con qualche linea di febbre. Insomma, una partita stregata che comunque il Porto Rotondo ha meritato di vincere nonostante tante palle gol sprecate compreso un calcio di rigore. Ma comunque sia andata a finire è un'esperienza che mi tengo ben stretta. a Tonara ho conosciuto bellissime persone e ho avuto la fortuna di allenare in un paese accogliente. L'amarezza per la retrocessione c'è ancora ma il mio lavoro resta ottimo». Andrea Benenati