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Tharros
«Il calcio mi ha dato tanto e mi mancherà»

Tharros, Frongia si congeda da vincente: «Il club e la città di Oristano è giusto che si godano l'Eccellenza»

Le cose per la Tharros, è vero, si sono complicate un po' troppo nel finale di stagione, con il ko rimediato nel recupero a Tonara che non ha mandato in frantumi i sogni di gloria faticosamente coltivati nel corso dell'anno per la concomitante sconfitta del Tortolì a Fonni e, dopo quel imprevisto passo falso, i biancorossi hanno saputo ritrovare immediatamente la rotta con 4 larghe vittorie che, di fatto, hanno permesso alla squadra oristanese di guadagnare nuovamente il palcoscenico prestigioso dell'Eccellenza, dopo un'assenza di ben quindici anni. Il certificato della promozione è arrivato domenica scorsa, al triplice fischio della gara di Sadali con un indiscutibile 7 a 1 che ha permesso di tenere a due lunghezze di distacco il Tortolì, avversario sicuramente ostico e mai domo, con gli ogliastrini che hanno contribuito ad infuocare il testa a testa per il titolo rendendo la corsa al primo posto ancora più avvincente.

Spetta al più esperto della compagine biancorossa, Bruno Frongia, commentare una cavalcata che ha regalato tantissime note liete e soddisfazioni in abbondanza: per il difensore classe 1981, al quinto successo in carriera dopo le tre conquistate alla Nuorese (2004-05 in Eccellenza, 2005-06 in D e 2013-14 ancora in Eccellenza) e una con il Progetto Sant'Elia (2010-11 in Eccellenza) più una promozione in D col Selargius (2008-09 vittoria playoff nazionali di Eccellenza), probabilmente, non poteva esserci occasione migliore per salutare, dopo quasi cinque lustri di battaglie e scorribande nella fascia sinistra prima e al centro della difesa poi: «Il calcio sicuramente mi mancherà tantissimo ed è naturale, considerando che è stata parte integrante della mia vita da quando avevo sei anni. Dal punto di vista fisico, comunque, sono stato parecchio fortunato: a parte un brutto episodio non ho avuto particolari problemi nel corso della mia carriera e sto ancora molto bene, ma credo che sia giusto mettere il punto quando ti trovi sulla cresta dell'onda, anziché trascinarsi in avanti tra mille difficoltà, una cosa che proprio non mi sarebbe piaciuta».

Per Frongia è arrivato il momento di tirare le somme: «Sono contento di quello che sono riuscito a dare al calcio e di tutto quello che, soprattutto, questo mondo mi ha restituito; partendo dalle tantissime amicizie che sono riuscito a stringere in tutta la Sardegna, passando per i grandi rapporti che ho stretto con i presidenti e i dirigenti di tantissime società. Mi sono sempre trovato bene dappertutto, credo sia una cosa cui tengo a sottolineare». Il futuro del 40enne di Solarussa sembra comunque già ricco di progetti interessantissimi: «Vedremo come andranno le cose (ride), di sicuro mi dedicherò ai ragazzi, considerando che ho una scuola calcio a Solarussa, assieme ad un mio socio, per il resto ancora non mi pronuncio. Il presidente Mura mi vorrebbe all'interno dell'organigramma societario, ma non so ancora bene in che ruolo: le cose sono ancora ad una fase embrionale, appena sarà possibile ci incontreremo per parlarne un po' e fare il punto della situazione. Per ora, però, la priorità è quella di riposarmi e ricaricare le batterie».

 

Ventisei giornate vissute molto intensamente e un traguardo raggiunto solo negli ultimi 90' di gioco: «Chiudere al primo posto in classifica non è stato assolutamente facileanche perchè Tortolì e Macomerese ci hanno dato moltissimo filo da torcere e non si sono mai arrese. Gli ogliastrini, del resto, si sono rivelati una formazione ben attrezzata, discorso che vale anche per i biancazzurri sia chiaro. Il distacco tra noi e loro è stato minimo, di due e tre punti, e questo la dice lunga sui valori in campo».

Considerando le premesse, quindi, il successo della Tharros ha un sapore, se si vuole, ancora più dolce.
«Siamo stati bravi, anche e soprattutto, a reggere al peso della pressione: non ci siamo mai nascosti, il nostro obiettivo era, chiaramente, quello di cercare di vincere il campionato e per fortuna le cose sono andate bene in questo senso. Anche se la pausa dopo le festività natalizie, che a causa del Covid è risultata molto più lunga del previsto, ci ha fatto un po' perdere il passo. Poi però, siamo riusciti a ritrovare la nostra strada, ma non è stato affatto semplice, anzi». Frongia poi precisa: «Credo comunque che il titolo sia più che meritato: se si escludono le prime giornate, infatti, siamo stati al comando della classifica, in pratica, per tutto il campionato».

La trasferta contro il Sadali è stata la tappa decisiva: il 7 a 1 finale racconta la classica partita perfetta.
«L'approccio all'impegno è stato ottimo, sin dalle primissime battute. Sapevamo bene che per noi si trattava di un confronto importantissimo, che non potevamo assolutamente sbagliare; le motivazioni erano piuttosto alte, come è normale che sia quando ti stai giocando il salto in Eccellenza. I due gol realizzati in avvio ci hanno spianato la strada e hanno fatto si che il confronto si mettesse nei binari giusti».

Il ko di Tonara rischiava di vanificare, in un colpo solo, quanto di buono fatto vedere nell'arco del campionato.
«Ci siamo complicati la vita da soli: forse il giorno abbiamo pagato un pizzico di ansia di troppo, ci è venuto il braccino corto del tennista, come si dice in questi casi; di sicuro non è stata una buona partita per quanto ci riguarda, ma la dea bendata è stata dalla nostra parte: siamo stati davvero molto, molto fortunati che il Fonni sia riuscito a vincere contro il Tortolì, altrimenti quella brutta sconfitta avrebbe avuto ripercussioni anche più gravi».
La Tharros ha saputo gestire al meglio il vantaggio residuo di due punti nei confronti dei rossoblù.
«Ci siamo compattati ulteriormente per affrontare al meglio il finale di stagione: per fortuna siamo un gran gruppo anche sul piano caratteriale, e non solo su quello tecnico e tattico. Sapevamo bene che non ci saremmo potuti permettere un secondo passo falso».

Nel girone di ritorno, la Tharros ha conquistato tre pareggi negli scontri diretti con le avversarie principali.
«È vero, ma sia a Macomer che a Tortolì son venute fuori due partite belle e tirate; il risultato credo sia giusto, per quanto fatto vedere in campo. Abbiamo giocato sempre a viso aperto contro due squadre molto forti; all'andata comunque, in casa, eravamo riusciti a conquistare il bottino pieno in entrambe le occasioni».

La prima parte della stagione è stata praticamente perfetta.
«Dopo un avvio stentato abbiamo rapidamente trovato la quadratura del cerchio, mettendo in fila diverse prestazioni piuttosto importanti. Nel momento i cui stavamo girando al massimo, ci siamo dovuti fermare a causa della sospensione dei campionati, una cosa che non ci voleva, ma è un discorso che ha riguardato un po' tutte le squadre, a dire il vero. Magari potevamo evitare qualche pareggio, ma nell'arco di un campionato non puoi avere la pretesa di vincere sempre, anche perchè quando affrontavano la Tharros, le nostre avversarie triplicavano gli sforzi, come è giusto che succeda quando affronti la capolista. Dal canto nostro, siamo stati bravi a giocare con umiltà, un aspetto che alla fine ha fatto la differenza».

Oltre al miglior attacco, gli oristanesi possono vantare anche la difesa meno battuta del torneo, un risultato che Frongia, ovviamente, valuta in maniera particolare: «Aver contribuito a questi numeri fa piacere, devo essere sincero, ma non ci sono segreti. Ho avuto la possibilità di giocare con compagni di squadra veramente forti, discorso che vale anche per quelli che hanno trovato meno spazio: nonostante a volte fossero costretti a partire dalla panchina non hanno mai fatto mancare la loro partecipazione e il loro impegno, sia durante le gare che in settimana per gli allenamenti, Questi sono degli aspetti fondamentali che, alla lunga, fanno la differenza. Credo che tutti i ragazzi che hanno giocato quest'anno con la maglia della Tharros si meritino di stare anche in Eccellenza, il campionato di Promozione per moltissimi di loro è una dimensione troppo stretta e l'hanno dimostrato coi fatti».

La compagine oristanese ritrova il palcoscenico più prestigioso del calcio dilettantistico dopo quindici anni.
«Una soddisfazione grandissima: il presidente Mura se lo merita per tutti gli sforzi che ha fatto in questi ultimi anni. Ha riportato la Tharros nel calcio che conta, partendo dalla Prima Categoria, con il club che si trovava in una situazione critica e stava per rischiare il fallimento. La città di Oristano non potrà che godere enormemente della visibilità che arriverà attraverso il pallone e mi auguro che le persone che tengono a questi colori possano continuare a seguire la squadra, magari con convinzione ancora maggiore, a partire dal campionato che verrà».

La stagione della Tharros è stata piuttosto travagliata per quanto riguarda la guida tecnica, con Madau che ha dovuto lasciare il posto, a stagione in corsa, a mister Firinu«Sicuramente va fatto un applauso a mister Madau che, come Firinu, è stato tra gli artefici più grandi di questa vittoria: si sono comportati benissimo tutt'e due con noi giocatori, ma credo comunque che il gruppo abbia risposto alla grande all'avvicendamento che c'è stato in panchina. La rosa è formata da ragazzi molto responsabili, vale per i più grandi ma anche e soprattutto per quelli più giovani: si sono rivelati all'altezza della situazione, si sono messi a disposizione con grande spirito di sacrificio e umiltà. Un aspetto, questo, che nel calcio odierno sta venendo a mancare, purtroppo, soprattutto tra ragazzi».

Tra i momenti più importanti della stagione, Frongia ne evidenzia uno in particolare.
«Sicuramente la penultima gara, in casa, dove mi è stata dedicata una piccola passerella d'onore; una bellissima sorpresa, non me l'aspettavo, tirata su da mia moglie con l'aiuto del capitano Fabio Boi e, ovviamente, di tutto il resto del gruppo. Si è trattata davvero di una grandissima emozione per me».

Non si può che chiudere con le dediche e i ringraziamenti: «In primis a mia moglie e alla mia famiglia, che mi hanno supportato e sopportato per tutto questo tempo. Un ringraziamento particolare va anche a tutte le persone che hanno lavorato nello staff tecnico della Tharros, al presidente, al suo vice e a tutti i dirigenti. Ci tengo a ringraziare mister Madau e mister Firinu ma, soprattutto, tutti i miei compagni: senza il loro contributo tutto questo non sarebbe potuto succedere. Più in generale, comunque, ci tengo a ringraziare tutti gli allenatori con cui ho lavorato, le società dove ho giocato, che sono tante e che non sto qui a citarle una per una. Il saluto più grande, però, va a tutti i compagni che ho avuto nel corso della mia carriera».

In questo articolo
Squadre:
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Campionato:
Stagione:
2021/2022
Tags:
Promozione
Girone B