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Francesco Loi, allenatore, Tortolì
«Dorgalese ostica, noi fermi da un mese ma puntiamo al triplete»

Tortolì all'ultima fatica, Loi: «Con la Supercoppa mettiamo il punto ad un'annata piena di record e difficilmente ripetibile»

Tortolì ultimo atto. La squadra ogliastrina, da due mesi in serie D, scende in campo per l'ultima gara della stagione e mette nel mirino il terzo titolo dopo la vittoria del campionato e la Coppa Italia di Eccellenza. A Dorgali, contro la locale squadra che ha vinto la Coppa Italia di Promozione, cercherà di far sua la Supercoppa regionale. Come conferma il tecnico Francesco Loi: «È sempre un titolo che se non vinci ti lascia l'amaro in bocca. Se sarà triplete avremo centrato tutti i nostri obiettivi ma lo vedremo solo dopo la fine della partita che cercheremo di giocare al meglio compatibilmente con la condizione attuale, che è peggiore di quella d'inizio preparazione. Dispiace non essere al 100% del nostro meglio, giochiamo in casa loro ed è un altro vantaggio per la Dorgalese alla quale va reso merito per la vittoria della Coppa Italia». Per l'allenatore di Loceri c'è un problema di date: «Questa gara arriva troppo tardi, farla ad un mese di distanza dall'ultima partita giocata non è pensabile. Ci siamo ritrovati settimana scorsa facendo degli allenamenti ridotti e senza sapere nemmeno quando avremmo giocato, peccato perché andava giocata per noi in un periodo pienamente agonistico com'è ora per la Dorgalese. L'errore è stato nel non disputare la finale di Coppa Italia Promozione ad inizio di aprile, come ogni anno, in modo da far giocare la Supercoppa dopo Pasqua, mercoledì 19 o martedì 25».

 

Che avversario affronterete?

«Della Dorgalese conosciamo tutti i giocatori, molti di loro sono anche dei grandi amici come Barattelli, Cadau, Piras, che stimo molto a livello al livello calcistico e personale. Giovanni Cadau è il Marco Nieddu della Dorgalese, fa gol dovunque va, è furbo, completo, veloce e tecnico, tutti vorrebbero averlo nella propria squadra. Davide Barattelli è un centrocampista molto tecnico, Giancarlo Piras, che è stato nel Budoni, Olbia, San Teodoro, in D con l'Arzachena e tuttora fa la differenza. È una squadra tosta, con il tecnico Sergio Cucca ci conosciamo da ragazzini, è pignolo e preparato. Sono contento che, dopo tanti anni fatti bene, la Dorgalese abbia conquistato un titolo, il paese segue da vicino il calcio, è un centro importante ed è giusto che vincessero la Coppa. In campionato ho visto che sono a 4 punti dai playoff, non è semplice ma ci sono scontri diretti che possono rimescolare le carte»

In questo periodo di stop alle gare ufficiali avete parlato del futuro del Tortolì?

«Fino a quando non finisce ufficialmente la stagione non puoi programmare. Ci sono stati degli incontri per cercare di capire la situazione logistica, una volta terminati gli impegni sul campo, si vedranno progetti e programmi. In questo momento la testa è alla chiusura della stagione, farla domani è importante così si metterà un punto ad un'annata difficilmente ripetibile e poi si penserà con serietà al futuro»

Non aver chiuso la stagione imbattuti è una mancata ciliegina ad una bellissima torta?

«Credo che tutti metterebbero la firma per chiudere un campionato di Eccellenza con 23 vittorie, 6 pareggi e 1 solo sconfitta. Una stagione difficilmente ripetibile, con il record delle 10 vittorie nelle prime dieci giornate, con il record dei punti nel girone d'andata, siamo rimasti imbattuti fuori casa. Abbiamo una media di 3 gol a partita, senza la gara persa 7-3 col Tonara avremmo la miglior difesa. Trovare il difetto nel calo di motivazione per una gara su trenta in una stagione ricca di record difficilmente ripetibili non è giusto, succede anche in serie A a chi vince lo scudetto di perdere male contro una squadra in lotta per la salvezza, figuriamoci in Eccellenza e contro un Tonara che ha ottimi giocatori. È stata una partita molto equilibrata nel primo tempo, un episodio ha cambiato la storia del match quando abbiamo preso gol con la bandierina dell'assistente sollevata, non era nemmeno la prima volta. Ma ci sta che si vinca una partita al 90' su autogol così come sbagliare 20' e prendere un'imbarcata con 4 gol. Si parla tanta del nostro girone ritorno ma abbiamo chiuso con 15 punti di distacco sulla seconda quando all'andata ne avevamo 14, in tutto questo bisogna ricordare che per tre mesi abbiamo giocato ogni tre giorni, con la fase nazionale della Coppa Italia uscendo col Paterno quando su 180' di confronto ne abbiamo giocati 130' in 10 contro 11. Alla fine abbiamo sbagliato una partita, non ho nulla da rimproverare alla squadra, per la resa, i risultati e la qualità del gioco, perché 81 gol se giochi male non li fai»

Ultimi verdetti: La Palma retrocesso nel confronto con l'Orrolese e Budoni agli spareggi-promozione per la serie D battendo il Calangianus

«La retrocessione del La Palma nessuno se l'aspettava figuriamoci io che, ad inizio stagione, l'avevo data tra le prime cinque. Il Budoni, per la squadra che ha costruito da ottobre in poi, ci sta tutto vinca la finale, al pari del Castiadas era la più attrezzata. Per me andrà alla grande nei playoff nazionali, la vedo meglio lì che non in campionato, una squadra improntata sul gioco, con l'allenatore Cerbone che ha fatto un gran lavoro. Ha qualche limite ma una struttura da serie D sia coi senior come Trini, Varrucciu, Farris, Bodano, Meloni e Sartor che con i giovani quali Santoro, Saiu, Murgia. Il Calangianus ha fatto un gran campionato e se ha raccolto il massimo dalla sua stagione il merito lo do principalmente al mister Sassu»

Cos'altro ha detto il campionato in generale? 

«Ho trovato un livello abbastanza alto rispetto a quello raccontato da altri l'anno scorso. Taloro e Monastir, per buona parte del campionato, hanno espresso un gioco importante, poi la classifica si è livellata e le due squadre si sono salvate all'ultima giornata. L'Orrolese era al primo anno di Eccellenza ed era difficile, la Ferrini si è ripresa dall'andata non all'altezza delle sue qualità e ha fatto un girone di ritorno importante. Si può parlare di qualche piccola defezione ma vanno anche analizzate, il Castiadas ha avuto diversi infortuni di giocatori importanti, se poi rincorri una squadra come il Tortolì, che non sbaglia per sei mesi e allunga sempre in classifica, può essere devastante. L'Atletico Uri ha fatto una scelta improntata più sui giovani e otterrà grandi risultati in futuro, non va deprezzato il lavoro di Cirinà, si vede tanto la sua mano sulla squadra, tante gare le ha fatte con molti fuoriquota che ora sono cresciuti molto al fianco di giocatori importanti come Tedde, Piras, El Kamch e Chelo. 

Quali sono i giocatori simbolo nel Tortolì di questa stagione? 

«Posto che ognuno ha fatto ampiamente la sua parte, credo che siano emerse principalmente tre individualità: Marco Nieddu, che ha superato i 35 gol stagionali; Maurizio Floris, che ha fatto un'annata incredibile elevando il suo rendimento sempre medio-alto ad altissimo; Lorenzo Cocco, che ha avuto un'esplosione segnando 9 gol ma in 15 partite per via di due infortuni l'ultimo dei quali una frattura al perone. Da non sottovalutare il fatto che mentre il Budoni aveva 4 fuoriquota con alcuni campionati di serie D alle spalle, noi tranne Doddo avevamo dei giovani che avevano giocato in Eccellenza per l'obiettivo-salvezza come Orrù e Serra mentre Piroddi arrivava dalla Prima. Lui con Serra si sono proposti col peso di stare in una squadra importante e finiscono per essere valorizzati rispetto ad inizio campionato, questo è sinonimo di grande crescita»

In questo articolo
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2016/2017
Tags:
Supercoppa Regionale