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Marco Nieddu, attaccante, Tortolì
«A Bosa sarà guerra ma in campionato vogliamo chiudere al più presto»

Tortolì, anche oltre Tirreno c'è il timbro di Nieddu: «Con la mia "maglia" due gol all'esordio in Coppa, un'emozione unica. Arrivare in finale? Quasi impossibile ma ci proveremo»

È la bandiera del Tortolì, il bomber implacabile che in maglia rossoblù ha segnato oltre 250 reti in 13 stagioni. Marco Nieddu è il capitano degli ogliastrini ormai prossimi alla festa per la serie D e mercoledì ha voluto mettere il sigillo indelebile nell'esordio storico del club alla fase nazionale della Coppa Italia Dilettanti: primo gol assoluto nella competizione e doppietta nel 3-1 in casa dell'Unipomezia. Un marchio di fabbrica che ha confermato la grandezza dell'attaccante e zittito i detrattori che pensavano che i suoi gol non fossero d'esportazione. «È stato tutto molto bello - dice Nieddu - due gol all'esordio mio e del Tortolì in una gara contro una formazione non sarda. Un'emozione mai provata, dovevo farlo a quasi 36 anni ma con la mia "maglia" è ancora più bello, sono veramente contento. I detrattori? Nessun messaggio inviato, ho solo accontentato i miei compagni, lo staff tecnico, la società e i tifosi, non devo dimostrare proprio niente, la carriera da calciatore sta finendo ma mi sta riservando delle emozioni fantastiche».

 

Un Tortolì diesel che è cresciuto piano piano esplodendo nella ripresa

«Siamo partiti un po' contratti, il contesto era un po' strano, il campo grande quanto un aeroporto, il doppio dei campi cui siamo abituati. L'Unipomezia è partita forte anche se non ci ha impensierito tanto se non con qualche conclusione da fuori area o con qualche tiro-cross. Dopo il primo gol non c'è stata più gara, dietro siamo stati praticamente perfetti e nelle ripartenze eravamo sempre molto pericolosi»

La qualificazione sembra archiviata, mercoledì prossimo va gestito questo buon vantaggio 

«Nel calcio non c'è mai niente di sicuro, loro sono una buona squadra e il gol che abbiamo subito è stato un bene perché ci fa restare ancora attenti, non è finita. Dobbiamo avere un occhio di riguardo e cercare di chiudere subito i conti segnando un gol, così la gara si metterebbe nei binari giusti. Mi aspetto un gran pubblico, meritiamo che venga numeroso al campo a vederci, stiamo dimostrando tanto in campionato e ora in Coppa Italia il nome di Tortolì gira per l'Italia. So che non sarà facile per chi lavora essere presente in una gara infrasettimanale ma può essere un'occasione giusta anche per chi arriva dai paesi ogliastrini vicini, io conto molto sulla presenza dei miei compaesani di Villagrande»

Le vostre gesta in Sardegna consegnano poi un Tortolì rispettato oltre Tirreno

«Non ci aspettavamo nessun ambiente ostile, c'era tra l'altro pochissimo pubblico per l'importanza della gara, ce ne aspettavamo un po' di più. Io posso dire che abbiamo incontrato l'Unipomezia organizzato, una società serissima, ci hanno trattati benissimo, venendo a prenderci con un bus della società e ospitandoci in un albergo a 4 stelle. Sicuramente non saremo da meno al ritorno, contraccambieremo la loro grande ospitalità e saranno serviti e riveriti»

Il tecnico Loi dice che Marco Nieddu ha l'esperienza e la qualità per trascinare il Tortolì nella finale

«La finale regionale giocata contro l'Uri mi è servita, l'ho sentita troppo e sono uscito per crampi al 60', mai successo. Evidentemente ho sentito troppo la gara e la tensione mi ha frenato. A Pomezia sono rimasto molto più tranquillo e sereno, i crampi mi sono venuti ugualmente ma all'80' e perlomeno dopo aver segnato due gol. Noi vogliamo provarci ad arrivare in finale, sappiamo che è una cosa quasi impossibile per un club come il Tortolì che mai ha fatto la serie D, altre società blasonate della Sardegna come Torres e Nuorese non ci sono mai riuscite. Mister Loi ce lo chiede sempre che vuole arrivare alla finale e noi cercheremo di accontentarlo e di accontentarci»

Ora la testa al campionato, per il super Tortolì anche un pareggio in casa fa rumore e, dopo il Valledoria, adesso c'è il Bosa assetato di punti 

«La gente si è abituata male alle nostre vittorie ma un pareggio non è mai un risultato pessimo. Oltretutto bisogna dare i meriti ai giocatori del Valledoria, sono stati ordinatissimi, perfetti dietro, concedendo pochissimi spazi, il vento ha condizionato l'intero primo tempo e poi per un 10-15% la testa era alla gara di mercoledì in Coppa. A Bosa sappiamo che sarà un guerra, loro ci aspettano per vincere, non hanno altri risultati a disposizione mentre noi vogliamo chiudere il prima possibile i conti con il campionato. Nel girone di ritorno, fuori casa non stiamo facendo benissimo, abbiamo vinto finora solo con l'Atletico Uri ma i pareggi in trasferta, alla fine, se poi tu vinci in casa ti permettono di chiudere al primo posto. Siamo contentissimi dei nostri risultati, siamo messi bene per passare il primo turno di Coppa e per festeggiare la serie D»

In questo articolo
Squadre:
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2016/2017
Tags:
Coppa Italia Dilettanti