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Un Muravera quasi intatto riparte alla ricerca della salvezza, Piras: «Lo zoccolo duro è la fortuna mia e della società, Pinna è un gran rinforzo e Bruno è versatile, mi aspetto tanto dai fuoriquota»
«Abbiamo l'entusiasmo di fine campionato scorso»

Un Muravera quasi intatto riparte alla ricerca della salvezza, Piras: «Lo zoccolo duro è la fortuna mia e della società, Pinna è un gran rinforzo e Bruno è versatile, mi aspetto tanto dai fuoriquota»

Prime gocce di sudore per il Muravera che martedì ha iniziato la preparazione in vista del suo secondo campionato di serie D. Fischietto in mano e voglia immutata per Marco Piras, il tecnico alla prima esperienza nella quarta serie, chiamato in corsa per sostituire Stefano Senigagliesi e autore di una salvezza dal sapore speciale. Come speciale è stato lo strappo inferto alla classifica nelle ultime 7 gare di campionato, 12 punti per un incredibile balzo in avanti dal terzultimo posto fino a mettere sei squadre dietro con la salvezza diretta festeggiata all'ultima giornata sul campo dell'Ostiamare. L'allenatore cagliaritano, ex guida di Siliqua, Castiadas, Asseminese e Quartu 2000, mantiene alta la concentrazione di un gruppo che ha visto la partenza tra i senior di Vignati, Mesina, Maccioni e Muratore e gli arrivi di Pinna e Bruno, il rientro in squadra di Onano e, soprattutto, la conferma dello zoccolo duro nonostante le diverse richieste piovute nel calcio mercato. «La fortuna del Muravera è di aver conosciuto degli uomini in gamba - osserva il tecnico Piras - i vari Chessa, Sogus, Nurchi, Dessena, Arrus, malgrado le tante telefonate ricevute hanno preferito restare, a Muravera stanno bene perché al di là del calcio c'è altro, non tutti si affezionano così al paese e al proprio presidente. Io sono fortunato nel poter allenare questi giocatori così seri e professionali»


Marco Piras ha portato il Muravera alla salvezzaSul fronte fuoriquota, le partenze dei '97 Vercelli (all'Orrolese) e Contu (al Lanusei) e ormai anche di Baone ('96) non sono state ancora bilanciate

«Se di buono c'è che il 70% della squadra è rimasta intatta, c'è invece da lavorare sui fuoriquota, lì siamo un po' indietro ma non ci preoccupiamo. Abbiamo preso Achenza, ex Monteponi Iglesias e Selargius, altri arriveranno ma ne abbiamo bravi in casa però almeno due servono anche se ora si lavora con quello che c'è»

Da Satta ('96) ci si aspetta un'ulteriore crescita, da Monni e Zugliani si attendono segnali importanti

«Da Satta mi aspetto tanto, è un '96 e deve considerarsi un grande, spero parta bene. Per Monni è l'anno del riscatto, per infortunio ha saltato quasi tutto lo scorso campionato, ma è un '97 e deve dimostrare tutte le belle cose che sono state dette su di lui all'arrivo a Muravera, i mezzi ce li ha, nell'uno contro uno è molto bravo. Zugliani penso che farà bene perché è almeno tre anni nel giro della prima squadra, calcisticamente è bravo e spetta a lui dimostrare che questa è la sua stagione; la scorsa stagione era più piccolo dell'ultimo fuoriquota ed eravamo troppo indietro in classifica per fare esperimenti ma su di lui ci credo, ha dei numeri, è un ragazzo umile e assennato, un '98 maturo»

Luigi Pinna e Totò Bruno i volti nuovi

«Pinna speravamo di prenderlo già nel dicembre scorso, è un giocatore che non si discute, in D gioca da dieci anni e fa la differenza; avevamo bisogno di uno di categoria dietro, con Chessa compone una grande coppia di centrali. Bruno è uno di quei giocatori che tutti gli allenatori vorrebbero, gioca in più ruoli e dà sempre tutto; mi ha colpito il fatto che voleva fortemente il Muravera, è stato bravo ad aspettare venendo poi premiato dalla dirigenza, lui sa che non si è creata la situazione per un altro tipo di giocatore a centrocampo (il regista Peppe Atzori, ndr), la sua versatilità ci farà comodo»

Anche Onano è da considerarsi un nuovo acquisto?

«Mirko è uno di casa a Muravera, a dicembre aveva lasciato per problemi di lavoro che sta cercando di risolvere benché agosto e settembre siano mesi caldi per chi è in mezzo al settore turistico. Lo vedo motivato in allenamento, se lui sta bene di testa e anche fisicamente fa la differenza in serie D»

Come siete ripartiti dopo il aver tagliato il bel traguardo-salvezza?

«Con lo stesso entusiasmo che abbiamo avuto per la fine del campionato, siamo convinti di fare bene, in un torneo che già conosciamo. L'anno scorso ci è servito da apprendistato, abbiamo commesso molti errori ma contiamo di non ripeterli. La serie D è un campionato che non ti aspetta, devi partire subito bene, cercare di amalgamarti al più presto e fare punti, se perdi qualche gara rischi di stare giù» 

Se le avversarie rimangono le laziali che campionato sarà?

«Si prospetta molto equilibrato, si avvantaggeranno squadre come Rieti e la neo-promossa Monterosi insieme con le sarde Arzachena e Nuorese. L'anno scorso il campionato si era diviso in due tronconi, ci sono meno piazze blasonate ma le neopromosse stanno facendo un mercato importante»

Come ha vissuto il tecnico Piras l'estate a rischio estinzione per il Muravera?

«L'ho vissuta tranquillamente, conosco bene l'ambiente avendoci giocato e vinto un campionato di Promozione oltre a partecipare a quello di Eccellenza, e sono stato allenatore in Eccellenza sei anni fa. Trovo giusto che il presidente abbia cercato di coinvolgere altre persone in società, Aresu ha dato tanto per il Muravera ottenendo dei risultati sportivi mai raggiunti da nessun altro presidente. Poi non avevo dubbi che il paese rispondesse agli appelli, ama la squadra e questi giocatori, si vede dalla presenza numerosa sugli spalti durante l'anno»

La conferma dopo un subentro c'era stata a Castiadas, cosa cambia essere impegnati già da agosto?

«Quando subentri non è mai facile e dipende anche dalle situazioni che ti trovi a gestire. Coi ragazzi ci conosciamo da sei mesi e saremo avvantaggiati, devo farmi conoscere solo dai nuovi, che sono giocatori intelligenti e ci capiremo al volo. Lavorare dall'inizio è ovviamente meglio, so bene quali sono i nostri pregi e quali i difetti, su questi ultimi si lavora. Sul modulo da adottare come sempre cercheremo di sfruttare i giocatori che abbiamo a disposizione, proveremo diverse cose anche per non fossilizzarci con gli schemi che conosciamo a memoria»

In questo articolo
Allenatori:
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2015/2016
Tags:
Sardegna
Girone G