Un Tortolì di ferro, Vignati: «Il gol in Coppa? Predetto da mister Loi. Stiamo facendo qualcosa di speciale». Floris e le parate decisive: «Conta la testa»

Il calcio a volte ti toglie tanto ma poi ti restituisce tutto, anche gli interessi. Fabio Vignati fa non giocò la finale di Coppa Italia con il Lanusei per un serio infortunio al tendine d'Achille, due anni dopo col Tortolì era in campo e ha deciso il match contro l'Atletico Uri. Un gol-vittoria predetto dal tecnico Loi. «Sì è vero - conferma il difensore ex Cagliari - il mister mi aveva detto alla vigilia che avrei fatto il gol decisivo, poi realmente è arrivato ed è stato bello così. Due anni fa avevo sofferto stando in tribuna per un brutto infortunio, ora gioisco per il gol e per la conquista del trofeo». Sulla gara a Sa Rodia: «La finale è sempre una partita particolare, che può essere decisa da episodi favorevoli o sfavorevole. Ad esempio, dopo il loro gol dell'1-1 c'è stato il rigore parato da Maurizio Floris, subito dopo è arrivato il gol nostro, l'ho fatto io ed è meglio così, poi siamo stati bravi a portare in porto la vittoria.  La Coppa Italia è un traguardo storico per Tortolì, abbiamo la possibilità di rappresentare la Sardegna a livello nazionale e cercheremo di farlo nei migliori dei modi». Vignati spiega perché la stagione a Tortolì è foriera di risultati ottimi, specie in campionato, rispetto alla precedente esperienza a Lanusei con gli altri sei ex compagni: «Il mister Loi, per questa nuova avventura, ha voluto me, Gutierrez, Floris, Angheleddu, Figos, Placentino, Viani e siamo riusciti a portare la nostra esperienza e metterla al servizio di un gruppo comunque importante che poteva contare su Nieddu, D'Agostino, Alessandrì. Questo mix è riuscito sin da subito ed è una fortuna che stiamo andando bene, poi Nieddu sta facendo una marea di gol e speriamo non si fermi mai, i nostri giovani di valore, Lorenzo Cocco sta facendo benissimo ed è un ragazzo con la testa sulle spalle. Speriamo di continuare così e finire la stagione nei migliori dei modi». Archiviata la Coppa, torna il campionato ed è subito uno scontro di grande livello. «Il Castiadas sta attraversando un buon momento ma noi finora stiamo facendo qualcosa di speciale e vogliamo continuare su questa strada»

Un altro giocatore grande protagonista della finale di Coppa Italia, ma dell'intera stagione del Tortolì, è senz'altro Maurizio Floris, che ha parato il calcio di rigore a Chelo del possibile 2-1 a favore dell'Atletico Uri. «Devo ringraziare il mio preparatore Massimo Pisu - dice l'ex Villacidrese e Progetto Sant'Elia - ha visionato diversi filmati sui calci di rigore battuti di Chelo e sapevamo che nell'esecuzione avrebbe potuto aprire il piatto, così è stato e l'ho parato». Un altro intervento determinante, come quello su Puddu nel primo tempo, non facile per un portiere che in generale vede gli avversari affacciarsi di rado nella propria area: «Io ho disputato altri campionati con squadre che puntavano alla vittoria, purtroppo è così, si sa che nelle poche occasioni in cui sei chiamato in causa devi essere decisivo, ed è per questo conta soprattutto la testa, devi lavorare lì. Poi ringrazio i miei compagni perché è sempre meglio subire poco, anzi a loro dico sempre che se mi dovessero non far fare parate sarebbe ancora meglio». L'Atletico Uri ha però impegnato il Tortolì per tutta la gara, anche quando è rimasto in dieci dopo 25' per l'espulsione di Onali. «Si sa che quando un avversario resta in inferiorità numerica ognuno di quelli che resta in campo dà un qualcosa in più, hanno pareggiato e poi c'è stato l'episodio del rigore con l'espulsione di Gutierrez. Noi siamo rimasti tranquilli, abbiamo fatto il 2-1 con Vignati e siamo stati bravi tutti a difenderci anche se abbiamo nel complesso rischiato un po' troppo». Non c'è respiro per la capolista, domenica arriva il Castiadas in crescita e intenzionato a scalare le posizioni playoff. «A noi non cambia niente - chiosa Floris - tutte le partite sono difficili, quelle che abbiamo fatto e quelle che faremo, perciò siamo pronti a quest'altra bella sfida».