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“I nostri tifosi meritano strutture più adeguate”

Vanni Azzena: “Sono felice per il mio Caniga, siamo una squadra costruita per vincere”

Il morale in casa Caniga è altissimo: la squadra si sta rendendo protagonista di un avvio di stagione assolutamente positivo, con tre vittorie su altrettante gare disputate; vanta attualmente il miglior attacco, con 8 reti, e una delle difese meno battute, con soltanto un gol al passivo.
Il morale è alto anche per il Presidente Vanni Azzena, con cui abbiamo avuto la possibilità di analizzare meglio il momento entusiasmante che i suoi ragazzi stanno attraversare e capire quali sono gli obbiettivi stagionali.
Il discorso poi si è inevitabilmente spostato su temi di grande attualità: primo fra tutti il problema delle tribune nel campo comunale in cui gioca le partite interne il Caniga.

 

Presidente Azzena, per il Caniga si tratta di un avvio di campionato veramente eccezionale; domenica è arrivata anche la terza vittoria consecutiva.
“Son contento per la squadra, è normale.
I ragazzi mi son piaciuti, e anche molto, ma bisogna fare i complimenti all'avversario: domenica l'Uri ci ha creato qualche fastidio ed è riuscito a metterci in difficoltà. Sono una bella squadra, arriverà tra le prime tre.
Per quanto riguarda il Caniga, invece, i risultati che stanno arrivando sono un po' una conseguenza: io ho costruito la squadra per vincere il campionato, ho preso elementi di categoria che possano permetterci di ottenere la promozione.
Già l'anno scorso avevamo un buon organico, avevamo insomma tutte le carte in regola per aggiudicarci la vittoria finale del torneo, obbiettivo che abbiamo inseguito per tutta la stagione.
Quest'anno ci siamo ulteriormente rinforzati, prendendo sette giocatori che militavano in Prima Categoria e Promozione: il nostro obbiettivo è soltanto uno, vincere; ed è l'obbiettivo che cerchiamo di raggiungere ogni anno da quando sono presidente.”

 

Cosa non ha funzionato nella scorsa stagione? E' stato un problema che può ripresentarsi anche quest'anno, secondo Lei?
“L'anno scorso forse ci è mancata un po' la fortuna, anche se il problema maggiore penso proprio fosse un altro.
Avevamo in rosa alcuni elementi che secondo me non hanno dato il massimo sotto il profilo della serietà; giocatori provenienti da categorie superiori, tecnicamente validissimi, ma che non hanno fatto altrettanto bene sul piano della professionalità e della determinazione; abbiamo preferito quindi dare la possibilità ai ragazzi più giovani di fare un po' di esperienza, ma la nostra è stata una scelta dettata da quanto ti ho detto prima.
Saremo potuti arrivare tranquillamente secondi o terzi; abbiamo occupato costantemente le prime posizioni della classifica per gran parte del campionato scorso, disputando un ottimo girone d'andata.
E' venuta a mancare proprio la serietà di alcuni elementi chiave, purtroppo quindi abbiamo perso quei due o tre punti in classifica che alla fine sono risultati determinanti”

 

Che idea si è fatta sulle vostre avversarie? Quali sono le compagini che vi daranno più problemi quest'anno, secondo Lei?
“Le squadre forti nel girone G sono quattro: nella lista io inserisco sicuramente l'Ottava, la Pietraia, e l'Uri; poi c'è l'incognita Frassati, un po' il terzo incomodo del torneo.”

 

Domenica siete attesi dalla trasferta sul campo del Cargeghe, ancora imbattuto.
Che partita si aspetta?
“Loro sono una squadra forte, tosta, quadrata.
Conosco alcuni elementi che giocano a Cargeghe, perchè in passato hanno militato tra le fila del Caniga; sono molto validi e determinati, non sono fantasisti ma sono comunque giocatori importanti e soprattutto che sanno stare molto bene in campo; i risultati delle prime tre giornate peraltro lo confermano.
Il Cargeghe non vincerà il campionato ma ha tutte le potenzialità per fare davvero bene quest'anno.
Secondo me si piazzerà nella parte alta del tabellone.”

 

Presidente Azzena, la squadra sino a questo momento si sta comportando in maniera egregia, ma il Caniga ha comunque alcune questioni da risolvere, che non riguardano sicuramente il calcio giocato. Mi è parso di capire che c'è un problema con le strutture del campo sportivo dove disputate le partite interne; ci aiuti a capire meglio.
“Noi siamo la squadra più seguita di Sassari, a livello di pubblico, e questo accade da svariati anni.
Ogni domenica per noi c'è una media di 300 persone a partita, che nel mondo del calcio dilettantistico è una cifra di tutto rispetto.
Abbiamo fatto quest'anno due partite casalinghe con 300 persone e le strutture presenti nell'impianto sono ormai inadeguate per accogliere tutte le persone in maniera dignitosa.
A me da fastidio che ci sia una tribuna piena e i muretti, realizzati dal sottoscritto, completamente occupati e il resto dei tifosi costretto a seguire la partita in piedi; non è una cosa bella.
Io sto spingendo affinchè si realizzino altre tribune; se il comune non è intenzionato a effettuare i lavori sono pronto a prendermene carico io.
Il campo, sino a prova contraria, è comunale, non è mio; anche se qualcuno potrebbe giustamente pensare il contrario visto che tutti gli ultimi lavori, come ti dicevo, li ha realizzati il sottoscritto.
Il comune dovrebbe far capire alla società del Caniga se è intenzionato effettivamente a questo progetto e se è intenzionato a destinare parte dei fondi a disposizione per migliorare l'impianto in questione.
Le squadre piccole, o cosiddette tali, meritano, al pari delle altre associazioni sportive, di essere aiutate: a volte ci si dimentica del resto, qui a Sassari, e si ragiona come se esistesse soltanto il Latte Dolce.
I tifosi del Caniga sono splendidi e ci stanno facendo sentire tutto il loro calore e il loro supporto, si stanno comportando in maniera fantastica; spesso ci capita di andare in trasferta e trovare al campo sportivo una decina di tifosi locali, noi invece anche quando siamo lontani da casa abbiamo un buon seguito, e questo è importantissimo.
E' un problema da risolvere assolutamente, per quanto mi riguarda: è necessario che tutti coloro che seguono la squadra possano farlo in tutta tranquillità e in tutta comodità; è un dovere da parte nostra nei loro confronti.
Chi impegna il proprio tempo nel gestire una società di calcio lo fa in un certo senso come un atto di volontariato; ma il lavoro che c'è dietro è notevole, così come il dispendio di energie e di risorse.
I contributi pubblici andrebbero secondo me divisi meglio.”

 

Quello che mi ha appena descritto probabilmente rappresenta uno degli aspetti negativi con cui un presidente deve scontrarsi. Mi dica invece un aspetto positivo che contribuisce a non farla desistere dal suo impegno.
Per me il calcio è una droga, non ho nessun tipo di secondo fine particolare, mi piace seguire al meglio la mia società e lo faccio per passione.
Spesso i miei amici mi domandano cosa mi spinga a continuare, nonostante tutti i problemi di cui ti parlavo prima: sono spinto dalla passione, mi piace tutto del calcio, anche se magari non lo vivo direttamente; mi piace moltissimo vedere correre gli altri (ride).”

 

C'è qualcosa che, potendo, migliorerebbe nel mondo del calcio dilettantistico?
“Io obbligherei quelle società che si concentrano esclusivamente sulle cosiddette 'scuola calcio' a presentare e quindi organizzare delle squadre per partecipare ai campionati di tutte le categorie, compresa ovviamente la prima squadra.
Ho intenzione di parlare del problema anche con la FIGC: ci sono molte società che nascono e muoiono nel nulla e che vivono sulle spalle dei bambini che pagano la quota.
Si allestiscono le squadre sino alla categoria giovanissimi; categorie che appunto sono interamente o quasi finanziate dai giovani atleti o, meglio, dalle loro famiglie.
Non si impegnano invece nelle categorie superiori perchè i costi da affrontare crescono e rappresentano un impegno maggiore per la società.”

In questo articolo
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Stagione:
2012/2013
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Girone G