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Vignati come un bomber, 4 gol e 4 vittorie per il Muravera: «È il mio record, spero di farne altri decisivi. La salvezza dipende da noi, se la centriamo è come vincere un campionato»
«Gruppo unito, brava la società e il mister Piras»

Vignati come un bomber, 4 gol e 4 vittorie per il Muravera: «È il mio record, spero di farne altri decisivi. La salvezza dipende da noi, se la centriamo è come vincere un campionato»

Non è un cannoniere ma i suoi gol pesano quanto quelli di un bomber di razza. Fabio Vignati è il perno della difesa del Muravera ma sulle palle inattive a favore diventa un attaccante aggiunto. Nella gara contro l'Arzachena e vinta dai sarrabesi 2-1 ha rotto gli equilibri dopo 19' segnando il quarto gol stagionale dopo quelli realizzati al Lanusei, Budoni e Cynthia. Ogni volta che segna l'ex Cagliari i gialloblù vincono: 4 gol e 12 punti. Il tempismo nello stacco aereo portano il 32enne romano, ma cagliaritano d'adozione, ad essere tra i migliori colpitori di testa in assoluto della categoria. Se ne sono accorti anche gli smeraldini costretti ad inseguire il risultato sin dal primo tempo; sulla punizione laterale di Dessena il padrone dell'area di rigore ha svettato superando il portiere Sordi, la quarta prodezza è stata condivisa con i compagni in panchina. «Marco mi ha messo una palla bellissima nella zona del dischetto - racconta il difensore classe 1984 con un passato in serie B al Cesena - ho preso un metro a Rossi e, in terzo tempo, sono andato a far gol. Appena l'ho colpita ho visto che la palla era indirizzata bene, Mesina mi aveva pronosticato il gol e sono corso a ringraziarlo».

 

Fabio Vignati ha segnato 4 gol che hanno portato 4 vittorieOramai se Vignati entra nel tabellino dei marcatori sono solo vittorie per il Muravera 

«Fino ad ora è andata così e sono contento che siano stati decisivi. Col Lanusei segnai il raddoppio e finì 5-0 per noi, a Budoni è stato l'unico gol della gara e con Cynthia e Arzachena sono serviti a sbloccare l'incontro a nostro favore. Speriamo di farne altri nelle ultime tre giornate di campionato, non sono mai stato un difensore-goleador, quest'anno sono arrivato a quota 4 ed è il mio record personale»

Se non sono gol sono assist oppure occasioni sfumate, la percentuale dei duelli vinti sulle palle aeree è elevatissima  

«L'esperienza mi porta a muovermi al meglio in area avversaria, ho sempre avuto questa dote da giovane, anche se non sono alto 1 metro e 90 lo stacco aereo è il mio punto forte, riesco a prendere bene il tempo»

Dopo il vantaggio, nella ripresa è arrivato il raddoppio di Dessena, poi l'Arzachena ha accorciato le distanze. Finale in sofferenza ma vittoria meritata?

«Credo proprio di sì. Abbiamo approcciato benissimo la gara, siamo in un gran stato di forma dato anche dai risultati positivi fatti ad aprile e perciò riusciamo ad esprimerci al meglio. La gara con l'Arzachena si presentava complicatissima, loro in lotta per i playoff e con attaccanti forti come Sanna e Branicki. Siamo stati bravi a creare tanto sfruttando le doti dei nostri velocisti per ripartire, in più occasioni potevamo sbloccare prima la gara e dopo anche chiuderla. Alla fine l'arbitro gli ha regalato un calcio d'angolo quando io sono andato a chiudere su Sanna e gli ho fatto carambolare la palla, in mischia è stato bravo Branicki a metterla dentro e c'è stato un finale sofferto perché loro giocavano con 4 punte. Potevamo segnare il 3-1 ma comunque siamo stati bravi a portare a casa una vittoria importantissima» 

Il Muravera si è messo in pole position per la salvezza

«Abbiamo la fortuna che il destino dipende solo da noi. Se noi porteremo a casa 4-5 punti, quelli che mancano per la salvezza diretta, avremmo vinto il nostro campionato»

Prima di Pasqua eravato ad un punto dalla retrocessione diretta, come si fa in quei momenti a non perdere la testa?

«Nel trittico di gare perse contro Grosseto, Olbia e Rieti avevamo comunque fatto bene, tre sconfitte contro tre delle corazzate del girone ci stanno ma abbiamo constatato che con l'applicazione potevamo giocarcela alla pari, con un po' più di fortuna e meno errori arbitrali potevamo strappare già lì dei punti preziosi. La forza maggiore ci è stata data dalla società, come sempre. Anche dopo la goleada subita a Sassari contro la Torres il martedì il presidente Aresu era entrato negli spogliatoi e ci aveva rasserenato, lui e gli altri dirigenti ci sono stati sempre vicini, noi siamo rimasti calmi anche perché la classifica era e resta corta, è vero che stavamo ad un punto dalla retrocessione diretta ma due o tre punti sopra di noi c'era la salvezza diretta. Eravamo consapevoli che con un piccolo filotto di partite potevamo uscirne alla grande»

Così è stato. La svolta arriva nella vittoria contro l'Astrea che poi vi ha caricato per vincere subito dopo in casa del Cynthia

«Sicuramente la vittoria con l'Astrea ci ha dato tanto morale, era la gara più importante dell'ultimo mese dove avevamo tutto da perdere. Un'ultima spiaggia per entrambe, loro per non retrocedere e noi se avessimo perso avremmo abbandonato qualsiasi speranza di salvezza diretta. Fortunatamente, quattro giorni dopo, avevamo il recupero col Cynthia e abbiamo seguito la scia dell'entusiasmo, loro avevano giocato una gara importante a Olbia ma siamo stati bravi a gestire meglio la gara facendo valere la maggior esperienza contro un avversario che ha dei valori buoni ma è molto giovane»

Nell'ultimo mese avete fatto uno scatto in avanti generale sia dal punto di vista fisico che del gioco

«Siamo consapevoli di ciò che sappiamo fare, con umiltà siamo andati ad affrontare un avversario come il Cynthia col massimo rispetto, aspettandoli e poi colpendoli. Altrettanto abbiamo fatto domenica con l'Arzachena. I nostri punti di forza sono Nurchi, Dessena e Cotza, riusciamo a fare un gioco tale che li mette in condizione di far male agli avversari, speriamo di sfruttare ancora le loro caratteristiche. Gli ultimi risultati ci hanno dato serenità per preparare le partite, domenica scorsa siamo scesi in campo più sereni e così vengono meglio anche le giocate» 

Qual è la vera forza di questo Muravera che sta dando il massimo nel momento topico della stagione?

«Concediamo poco e dal punto di vista tattico siamo molto pericolosi nelle ripartenze. In generale l'arma in più è il gruppo, compatto e formato da ragazzi umili che riconoscono i propri limiti all'interno di un campionato difficilissimo come lo è quello della serie D e poi scende in campo rispettando al massimo l'avversario»

Cambiate con indifferenza modulo di gara in gara e all'interno della stessa partita

«Sì è vero, durante la gara il mister Piras riesce a cambiare modulo, anche domenica siamo passati dal 4-3-3 al 4-4-2, in altre gare abbiamo fatto il contrario perché riusciamo ad interpretare bene i due moduli. Il ritorno di Concas e l'arrivo di Sillah sono stati fondamentali per questa crescita, a centrocampo vivevamo un momento difficile perché per via degli infortuni avevamo un numero di giocatori esiguo, ora riusciamo meglio ad adattarci ad ogni situazione che si presenta in gara»

Avete anche assorbito bene il cambio di allenatore con un gruppo che è rimasto pressocché intatto da inizio stagione

«L'arrivo del mister Piras ci ha dato tranquillità, lui è completamente diverso da Senigagliesi, hanno due concezioni di calcio differenti, credo che per noi sia più adatto il modo di vedere il calcio di Piras, è un combattente, ci ha stimolato e toccato i tasti giusti per fare quel campionato che ci aspettavamo di fare. La società ha tenuto la politica dell'estate, non ha stravolto il gruppo vincente dell'Eccellenza neanche quando la classifica si è fatta deficitaria, vero è che a Natale eravamo fuori dalla zona playout a differenza di altre squadre che dovevano recuperare posizioni e hanno investito molto nel mercato di dicembre»

Se arrivasse la salvezza diretta, senza aver battuto ancora un calcio di rigore, come la definiresti?

«Come una vittoria del campionato. La società, che sempre è stata impeccabile, per la prima volta si approcciava ad un campionato nazionale, con un budget ristretto e puntando su giocatori sardi a parte gli arrivi di Muratore a dicembre e di Sillah a marzo. Non era semplice contro le squadre blasonate del girone e le cugine sarde che hanno speso più di noi, ma ancora non abbiamo fatto nulla. Ci sono tre gare decisive che affronteremo con la voglia di chiudere il prima possibile ogni discorso salvezza per poi rilassarci. Non aver avuto ancora un calcio di rigore a favore è un'anomalia, ricordo che l'anno scorso hanno preso tanti rigori in Eccellenza sia Nurchi che Mesina, spero sia un caso anche se, in alcune partite, non ne hanno fischiato di clamorosi. Se dobbiamo salvarci senza rigori siamo pronti a farlo così anche se dovremo soffrire fino all'ultima giornata ad Ostia. Siamo sereni perché abbiamo raggiunto la consapevolezza dei nostri mezzi»

Primo step la difficile trasferta in casa dell'Albalonga ancora in corsa per i playoff

«Ci troviamo contro una squadra che poteva essere considerata già salva e invece con le due belle vittorie contro Olbia e Rieti si è rilanciata per i playoff. Ora vorranno entrarci e ci aspetterà una gara difficile, gli mancherà il cannoniere Cruz ma l'attacco è molto forte con Pintori, Corsetti, Guaita. Sono nel complesso un'ottima squadra che rispettiamo ma giocheremo cercando di portare punti a casa, è fondamentale farlo in questa giornata»

In questa volatona salvezza ci sono una serie di scontri diretti a partire da San Cesareo-Lanusei, voi che riceverete il Budoni nella prossima giornata e all'ultima c'è Castiadas-Lanusei

«Noi ora siamo la lepre, tutti ci guardano e gufano come è normale che sia. Ma, come detto prima, abbiamo il destino nelle nostre mani. Vedendo il calendario difficile un po' per tutte spero si debba solamente parlare delle altre squadre per i playout, noi dovremo fare il nostro per ottenere direttamente la salvezza. Ogni gara fa storia a sé e dà stimoli diversi a fine stagione. Il Budoni, prima di incontrare noi, ospita il Rieti e poi chiude con l'Olbia, entrambe giocheranno fino alla fine per migliorare la posizione playoff. Il Lanusei ha due scontri diretti contro San Cesareo e Castiadas che, a sua volta, domenica ospita il Grosseto vice-capolista. Difficile giudicare, ad esempio la nostra vittoria di domenica contro l'Arzachena sulla carta non era pronosticabile. In certe partite chi mostra una voglia e una determinazione maggiore alla fine prevale»

Come giudichi la tua stagione dopo l'infortunio grave al tendine d'Achille?

«Credo stia andando meglio del previsto. Innanzitutto sono rientrato con un mese d'anticipo rispetto alla tabella di marcia fatta dal dottor Conte che mi ha operato. Ho avute difficoltà iniziali nella preparazione e nelle prime giornate perché non sono proprio leggerissimo, sei mesi d'inattività si fanno sentire. Ho però avuto la fortuna di giocare con continuità, a parte qualche infortunio di poco conto, e sono entrato in condizione presto. L'esperienza invece mi ha dato una mano nel gestire i momenti d'appannamento ma sono pienamente soddisfatto di quello fatto finora, lo sarò poi totalmente a salvezza raggiunta»

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2015/2016
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Sardegna
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