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Seconda categoria
Il tecnico: «Fondamentali gli scontri diretti»

Villasor, esame superato per Filippo Marcis: «Salvezza? Questo gruppo è stato eccezionale»

Dopo un finale di stagione decisamente tribolato, l'anno scorso la certezza della permanenza in Seconda Categoria è arrivata soltanto al termine dei supplementari nel match contro il Masainas, quest'anno in casa Villasor le cose sono andate decisamente meglio, con la salvezza ottenuta con 90' di anticipo rispetto alla fine del torneo.
Un ottimo risultato per il giovanissimo tecnico dei sorresi, Filippo Marcis, che alla sua prima esperienza in una Prima Squadra, dopo la bella avventura alla guida dei giovani della Juniores dei cugini della San Biagio, ha saputo centrare brillantemente il bersaglio, riuscendo ad affrontare con grandissima professionalità tutte le insidie e le difficoltà.


«Sinceramente – ammette Marcis - nella primissima parte del campionato, pensavo che le cose per noi sarebbero potute essere un po' più facili rispetto a quanto poi è successo; la squadra veniva da una salvezza acciuffata in extremis nello spareggio play-out, sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire ma quella serie tremenda di cinque sconfitte consecutive ha rischiato seriamente di compromettere tutto».

Il gruppo invece proprio nel momento di estrema emergenza è riuscito a compattarsi dando un forte segnale.
«Con il senno di poi, cosa che peraltro ho detto ai ragazzi, è proprio in quel periodo che ci siamo salvati: nessuno ha remato contro, siamo sempre stati uniti, una bella risposta di maturità e professionalità anche da parte di coloro che non trovavano tanto spazio; non ci siamo fatti prendere dallo sconforto, anzi, c'è sempre stata grande fiducia, forse troppo (ride), in questo traguardo, ottenuto peraltro con una giornata d'anticipo.
Ora non ci resta che festeggiare».



Pur essendo molto giovane ed alla prima esperienza sulla panchina di una prima squadra, sei riuscito a gestire una situazione non proprio facile nel migliore dei modi, soprattutto sul piano della personalità.
«Devo essere sincero: sono stato molto fortunato, perchè il gruppo mi ha dato una grossissima mano d'aiuto e mi ha messo nelle condizioni migliori per poter lavorare.
Nel mese di giugno, prima che io accettassi l'incarico, c'è stata una chiacchierata con gli elementi più esperti della squadra, ragazzi con il quale sono cresciuto nelle giovanili, e mi è stato assicurato da parte loro la piena disponibilità.
Ho avuto le garanzie che cercavo e ho dissipato gli ultimi dubbi: tutto è andato nel verso giusto, nessuno di loro mi ha mai messo in difficoltà, anzi».


Marcis tira le somme al termine della stagione:
«Per quanto riguarda il gioco, la mia soddisfazione è massima, qualcosa invece non quadra per quanto riguarda i risultati: molte sconfitte sono scaturite dal fatto che provassimo a vincere le partite ad ogni costo, quando magari potevamo accontentarci del pareggio.
Siamo stati probabilmente ingenui in alcune circostanze particolari e più delicate; c'è da dire anche che i rigori a nostro favore sono stati 4, mentre quelli a sfavore ben 14, un dato che pesa come un macigno sulla nostra classifica finale».

 

L'anno scorso allenavi la Juniores della San Biagio Villasor, con questi ultimi retrocessi in Terza Categoria: pensi che ci possa essere un po' di rammarico da parte loro per non averti dato fiducia?
«In realtà sapevo che avevano piani ben precisi per la Prima Squadra, e quando mi è arrivata la proposta del Villasor non ho esitato neppure un secondo, perchè non potevo farmi sfuggire un'occasione del genere; non c'è stato un incontro vero e proprio con i dirigenti della San Biagio, non c'è stato nemmeno il tempo, a dire il vero; gli avvenimenti sono stati repentini».


Il giovane tecnico spende parole importanti per i cugini:
«Credimi, io sono il primo tifoso di tutte le squadre di Villasor; è chiaro che mi auguro sempre di arrivare prima di tutte le mie avversarie, è normale, ma mai e poi mai avrei augurato loro di retrocedere, non esiste il campanilismo su un derby del genere, considerando poi che ho giocato diversi anni con loro e ho lasciato tantissimi amici».

Quali sono state le squadre che ti hanno più impressionato quest'anno?
«All'andata, mi è piaciuto tantissimo il Villamassargia, mentre al ritorno il Sarroch ha confermato tutta la sua forza, giocando un gran calcio, con grande disinvoltura, supportati peraltro da un grandissimo pubblico».

Per quanto riguarda i momenti più importanti della stagione?
«Sicuramente il 2 a 0 rifilato al Barbusi al 90' e il 5 a 1 al Teulada in casa; abbiamo costruito la nostra salvezza sugli scontri diretti, questi successi ci hanno fatto capire che potevamo farcela».

Dopo una salvezza così convincente, cosa ti aspetti dal futuro prossimo?
«Resto in attesa di conoscere i programmi della società; ho tanta voglia di impegnarmi, di mettermi in gioco e mi piacerebbe continuare la mia esperienza come allenatore, ma per ora è prematuro affrontare questi discorsi, anche perchè non c'è ancora niente di concreto. E' chiaro, al momento non mi sento di precludere nessuna possibilità».

 

Pensi che il Villasor possa crescere ancora?
«In paese ci sono grandissimi giocatori, anche molto giovani; il problema però, discorso che vale anche per i centri limitrofi, è che sono sparsi nella provincia.
Sarebbe bello riportare tutti a casa: ci sono dei ragazzi che giocano in Eccellenza; i fratelli Desogus, ad esempio, militano nelle fila dell'Halley Assemini in Prima Categoria con ottimi risultati».

 

 

Filippo Marcis invece dove può migliorare?
«Su tutto, anche se devo ammettere che allenare i miei ex compagni di squadra è stata una grande fortuna; mi hanno fatto notare, li ringrazio pubblicamente per questo, tutte le mie pecche, aiutandomi a risolvere ogni dubbio».

C'è una lezione particolare che hai imparato quest'anno?
«Certo, ma era una cosa che mi porto dietro già da diverso tempo: i rapporti umani tra tutti quelli che compongono una squadra sono la base di tutto.
E' una conferma, un aspetto valido nel calcio, nella vita professionale e in quella privata».

 

 

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2013/2014
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Sardegna
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