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Zanda rimette in "Kosmoto" il Monastir: «Lotteremo fino alla fine per vincere il campionato»
Il portiere: «Iglesias forte, ci sta di perdere»

Zanda rimette in "Kosmoto" il Monastir: «Lotteremo fino alla fine per vincere il campionato»

«La Kosmoto Monastir lotterà fino alla fine per vincere il campionato». Non è un tifoso dei biancocelesti a dirlo ma il portiere Matteo Zanda, che ha vissuto dalla panchina la sconfitta per 3-0 nel big-match contro la Monteponi Iglesias. 

Matteo Zanda è alla seconda stagione con la Kosmoto Monastir«Ho avuto una distorsione alla caviglia nell'allenamento del venerdì, mi è dispiaciuto tanto non essere tra i pali domenica ma ci tengo a precisare che non abbiamo certo perso per la prestazione di Luca Frau (il suo sostituto, ndr) che, invece, è stato molto bravo in alcuni interventi bloccando a terra palloni insidiosi che gli schizzavano ad un metro o fermando nell'uno contro uno un attaccante come Sanna». E allora il 28enne ex portiere di Cagliari, Atletico, Tempio, Nuorese, Muravera e Sanluri spiega il ko che ha fermato la sua squadra dopo 14 risultati utili consecutivi e fatto perdere la vetta, passata di nuovo in mano alla Ferrini Cagliari: «Siamo partiti bene rendendoci subito pericolosi e giocando nella loro metà campo, ho visto una Monteponi Iglesias un po' timorosa, probabilmente condizionata dagli ultimi risultati negativi. Poi l'episodio del gol di Foti a metà primo tempo ha cambiato la gara. Rimontare in un campo inzuppato e impraticabile non è facile, quelle pozzanghere avranno penalizzato anche loro che hanno giocatori tecnici ma sicuramente ne ha risentito tanto il nostro gioco. Peccato, perché una gara così meritava altre condizioni climatiche».

 

Da dove nasce questa convinzione che la Kosmoto Monastir lotterà fino alla fine per vincere il campionato?

«Dal fatto che in 18 giornate non abbiamo mai sofferto con nessuno e dal fatto che vedendo le squadre in lotta per l'Eccellenza ci può stare benissimo anche il Monastir»

Sei squadre raccolte in 8 punti, tutte possono aspirare al salto di categoria?

«Per molte giornate sarà ancora una lotta allargata a tutte quante. La Ferrini, noi e l'Iglesias abbiamo ora un vantaggio di qualche punto su Frassinetti, Siliqua e Orrolese che però considero alla pari delle prime tre in classifica e in grado di giocarsi la vittoria del campionato. Ogni gara diventerà importante e varranno doppi i punti in palio negli scontri diretti, noi giocheremo in casa contro Ferrini, Siliqua e Orrolese, in trasferta solo con la Frassinetti»

Questa sconfitta avrà dei contraccolpi?

«Credo proprio di no. Ho visto ieri all'allenamento i miei compagni tranquilli e sereni, per noi non è cambiato niente e siamo pronti a ripartire con maggior forza e convinzione. Certo perdere fa rosicare ma ci sta contro l'Iglesias che è una grande squadra e che come noi vuole vincere il campionato»

La Monteponi si è confermata una bestia nera per voi

«È vero, anche all'andata fummo sconfitti in casa nostra anche se non meritavamo di perdere. Dopo quel ko, però, abbiamo fatto 14 risultati utili, credo si possa ripetere lo stesso percorso anche se il girone di ritorno è un altro campionato, ogni squadra ha un obiettivo predefinito che vuole raggiungere. Sarà più difficile in ogni giornata, così pure domenica prossima contro il Guspini, però ribadisco che se tutto va come deve andare la squadra starà nei primissimi posti fino alla fine»

Eppure la Kosmoto non era partita per vincere, quando c'è stato il salto di qualità? 

«L'obiettivo principale della società era migliroare l'ottavo posto dell'anno scorso ma, avendo in squadra elementi importanti e contando sulla continuità del lavoro di mister Spini, speravamo di andare bene come poi stiamo facendo. Non c'è una gara in particolare che ci ha fatto credere di poter lottare con chi ambisce all'Eccellenza ma vedo una crescita costante del gruppo e, soprattutto, dei giovani»

Con l'arrivo a dicembre di giocatori Simone Farci e Daniele Porcu l'obiettivo non è più nascosto?

«Noi stavamo ballando bene e volevamo ballare meglio, grazie all'apporto di nuovi sponsor si è cercato di far fare un ulteriore salto di qualità senza nulla togliere a chi stava giocando prima del loro arrivo. La scelta di prendere Simone, tra l'altro, è stata dettata dal fatto che in mezzo al campo avevamo perso per infortunio Nicola Lai e Giorgio Mascia, con l'acquisto di Daniele abbiamo sfruttato una bella opportunità di mercato. Sono giocatori di categoria superiore che ci hanno dato più qualità, esperienza e sicurezza. Farci a centrocampo non spreca una palla, Porcu guida bene la difesa» 

Si dice che in questi arrivi e in quelli estivi sia stato determinante il lavoro fatto da Matteo Zanda

«Io ci ho messo la faccia, sicuro che stavo portando giocatori in un ambiente sereno e all'interno di una società che mantiene la parola data. Da noi non ci sono chissà quali rimborsi ma vengono dati con puntalità ed è una cosa ormai rara nel calcio dilettantistico. Contano ancora l'amicizia e le conoscenze che ti fai negli anni altrimenti non avresti mai portato giocatori motivati e di qualità come Fanni, Lai, Ligas, Damiano e poi Farci e Porcu» 

Non è stato però facile per te, un anno e mezzo fa, scegliere di scendere di categoria in un club che per la prima volta arrivava in Promozione  

«Per niente e in molti mi davano anche del pazzo. Per me, invece, è stata una sfida, volevo far crescere la società del mio paese che negli anni è migliorata tanto dando il mio apporto di esperienza e conoscenza. Sono stato favorito per la presenza di uno zoccolo duro importante, atleti come Manca, Poddesu, Mascia, Cardia e Piga hanno dato e continuano a dare molto mettendoci impegno e grande passione»

Ora Monastir ha una certa considerazione

«Merito dei risultati che stiamo ottenendo sul campo e merito di un presidente come Marco Carboni che, anche quando è stato lasciato solo, non ha mai mollato la società. Quattro anni fa la Kosmoto faceva lo spareggio per non retrocedere in Terza categoria, ora sogna l'Eccellenza ma, soprattutto, ha una struttura di prim'ordine con un campo in erba sintetica di ultima generazione e una club house che poche altre società possono vantare»

Siete stati primi per alcune giornate, che aria si respira in paese

«Si è creato un entusiasmo contagioso verso la squadra e anche la società è a mille. D'altronde siamo là e ci speriamo tutti. Ora mi piacerebbe vedere aumentare il numero dei tifosi presenti al campo la domenica»

Matteo Zanda con il preparatore dei portieri Antonello "Zibo" Casiddu e il vice Luca Frau

Quando si parla di Zanda non si può non pensare al suo preparatore: Antonello Casiddu

«"Zibo" l'ho conosciuto per la prima volta al Selargius nel 2007, ora lavoriamo insieme da tre stagioni. È una persona fantastica, preparata e in gamba, uno dei migliori preparatori in Sardegna. Ci mette una passione smisurata, dà tutto se stesso quando allena i portieri della prima squadra o delle giovanili. Ci tiene tanto alla squadra e ai suoi portieri, per noi ci mette la faccia e di più, farebbe la guerra contro tutto e tutti per difenderci. Chi non lo apprezza non lo merita»

Il sogno da realizzare?

«Il mio grande sogno è quello di aprire un centro sportivo che si occupi di persone disabili e svolga l'attività di avviamento all'educazione motorio-sportiva, conosco bene queste problematiche perché ho un fratello disabile (Mirko, ndr). Nell'immediato, invece, ne ho due. Innanzitutto vorrei tanto portare il Monastir in Eccellenza, è un campionato bellissimo che ti dà un'altra visibilità e ti permette di confrontarti con club di tutta la Sardegna. Sarebbe un grande premio per la società e il mio paese. Poi non vedo l'ora di far partire una scuola di portieri tutta mia, a Monastir, coinvolgendo portieri di serie A ma, soprattutto, atleti sardi in attività anche nelle categorie dilettantistiche»

Quali sono i portieri avversari che ti stanno piacendo di più e quelli in assoluto

«Nel nostro girone trovo che i migliori siano Fabio Toro della Ferrini e Daniele Bove del Carbonia, sono senz'altro di categoria superiore anche perché l'hanno fatta in passato. Tra i giovani mi piace Davide Mossa del Serramanna. Mentre in assoluto, il portiere che reputo sia il top è Marco Manis del Budoni, non mi vergogno a dire che avrebbe meritato di arrivare in serie A specie dopo aver visto cosa ha proposto il Cagliari prima dell'arrivo di Brkic»

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2014/2015
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Sardegna
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