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Eccellenza
Il portiere: «Dal 1999 in Sardegna, è casa mia»

Zani ritrova la Torres: «Anni indimenticabili, loro andranno in D, l'Alghero doveva salvarsi e invece...»

La Torres è stata l'inizio di una storia che dura da 13 anni, Pippo Zani arrivò a Sassari, conobbe la Sardegna e decise che non l'avrebbe più abbandonata: « Mi ha dato amicizie, una moglie e ho trovato casa, per me è l’ambiente ideale per vivere il resto della mia vita». Il portiere dell'Alghero ritroverà per la seconda volta la Torres («a fine agosto per la Coppa Italia»), ho trascorso a Sassari dopo aver trascorso dal 1999 al 2006 «sette anni indimenticabili in serie C1 alla Torres attraversando momenti bellissimi e anche brutti, perché quelli fanno parte del calcio, sono rimasto molto legato alla società».

Filippo Zani premiato per le 100 gare in giallorosso (10/04/11)

Cosa ha lasciato l'esperienza alla Torres seppur da dodicesimo?

«Ho conosciuto persone eccezionali, con miei ex compagni ho tenuto buoni rapporti e li sento spesso, anche se giocavo poco avevo un ruolo ben definito nello spogliatoio. Sono andato via nel 2006 quando la società è fallita ed era ripartita in serie C2, io andai a Tempio e vinsi il campionato, l'anno dopo mi richiamarono ma, non c'erano i presupposti e, per non rovinare i rapporti, ho preferito andare a giocare all'Alghero»

In quell'Alghero allenato da Mauro Giorico ora alla guida della Torres dei record

«Non mi stupisce per quello che sta facendo a Sassari, ad Alghero ci prese che eravamo ultimi in classifica e ci ha portato in C2, gli anni successivi al Fertilia ha fatto benissimo. Lui è un allenatore che fa esprimere al massimo i giocatori, la ritengo una delle doti migliori per un tecnico perché il gruppo comunque lo fanno i giocatori. Così è anche il nostro mister Antonello Calvia, sembra sia dalla stessa scuola di Giorico sotto l'aspetto motivazionale poi ognuno adotta diversi moduli e tattiche»

Che squadre si affronteranno al Vanni Sanna?

«Una Torres lanciata verso la serie D e un Alghero che si sarebbe dovuto salvare alle ultime giornate e invece ha tagliato il traguardo alla terza giornata di ritorno vincendo a Valledoria»

Poi però due sconfitte nelle ultime tre gare, che significano?

«Che più di così non può dare, è tutto sotto controllo, il gruppo si è impegnato tanto e ora ha il fiato corto, ma ci sta perché in campionato tutto si bilancia. Ora abbiamo molti più punti di quelli prefissati, senza dimenticare che a dicembre abbiamo grandi giocatori e uomini, chi è rimasto ha fatto tanti sacrifici vista la crisi generale che tocca anche alle società di calcio»

Tagliato il traguardo salvezza per disputare i playoff occorre tenere l'Olbia entro i 9 punti di distacco

«Noi proveremo a centrare i playoff ma se non dovessimo riuscirci va bene lo stesso. Torres e Olbia sono nettamente le più forti, avevo preventivato ad inizio stagione che la lotta per vincere sarebbe stato un affare loro, sono due ottime squadre composte da grandi giocatori, la loro marcia inarrestabile fa sembrare meno importante il campionato di Alghero, Fertilia, Taloro e Calangianus»

Da portiere a portiere, Deliperi è il più forte del campionato?

«I numeri dicono che sia lui ma per me è difficile dire chi sia il migliore, Deliperi è fortissimo ma anche Manis dell'Olbia, contro di noi, ha fatto parate eccezionali. In generale, resto stupefatto dal livello tecnico dei portieri che c'è in Sardegna, sono molto bravi anche Piras, Marchi, Pomarè, Pierangeli, e pure i giovani Galasso, Murgia, Ventuleddu. Sono contento di potermi confrontare con tutti loro»

Alghero ha ritrovato il gusto del derby?

«Il derby è una gara sentita, ci conosciamo tutti e sarà bella da vedere, spero ci sia tanto pubblico perché in queste categorie il pubblico latita. Il Fertilia comunque mi ha sorpreso, è la squadra più giovane del campionato che spesso gioca con più dei quattro fuoriquota. Bravi i dirigenti e i tecnici, un plauso per la politica societaria che ha voluto puntare molto sui giovani»

Da giocatore esperto come giudicare la regola dei quattro fuoriquota obbligatori?

«Sono contrario del tutto, a noi "anziani" cambia poco ma se si voleva far crescere i giovani sardi lo scopo è fallito perché molte società pescano da fuori, come miglior giovane è stato premiato un siciliano. Mi domando se non siano da considerare giovani anche i '90 e i '91, non hanno niente di diverso dai '92 e '93, da noi uno come Nuoto ('93), che puoi fermarlo solo col cannone, oppure Piras ('94), che è stato votato come miglior giovane dagli allenatori delle prime due squadre del campionato, avrebbero giocato in ogni caso perché sono fortissimi»

Cosa si può proporre?

«Si dovrebbe creare una fascia che so, dalla 1988 al 1994, con l'obbligo di utilizzarne non meno di quattro e allora sarebbe diverso. Stefano Peana è un '92 che l'anno prossimo non è più un fuoriquota in Eccellenza e rischia di avere più spazio in serie D perché lì è considerato giovane. Carlo Piga è un '91 che ha giocato con me ad Alghero ed è fortissimo così come Atzeni, altro '91 che non può essere costretto a scendere in Promozione a giocare. I giovani sardi ci sono e bisogna proporli fuori perché ci sono poche squadre in serie D e nessuna in Lega Pro. Penso anche a uno come Luca Caboni, ora sta facendo benissimo al Selargius ma molti non hanno considerato che la rottura dei legamenti del ginocchio che ebbe a Tempio quando era mio compagno gli ha fatto perdere due stagioni, ha mezzi tecnici e atletici elevatissimi è un giocatore raffinatissimo però ha dovuto trovare un ambiente tranquillo che ha creduto in lui per esplodere definitivamente»

In questo articolo
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2011/2012
Tags:
Sardegna
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