I tecnici sul derby vinto 4-1 dai galluresi
Zeman: «Selargius superiore fino all'espulsione». Cerbone: «Passo indietro del Budoni, di buono solo i punti»
Uno ha perso ma è contento per il gioco espresso, l'altro ha vinto ma non è contento per come la sua squadra ha portato a casa il successo. In Selargius-Budoni 1-4 recrimina Karel Zeman, tecnico dei cagliaritani che affrontava il derby con tante assenze e una formazione rimaneggiata che ha messo sotto l'avversario per almeno una mezzora: «Ci siamo dimostrati superiori al Budoni finché non ci è capitato l'episodio contrario dell'espulsione di Danieli». Raffaele Cerbone ammette: «Di buono ci sono questi tre punti che prendiamo perché importanti nel raggiungere il nostro obiettivo della salvezza, ma bisogna essere onesti nel dire che il Selargius ci ha messo in difficoltà e per noi si tratta di un passo indietro sul piano del gioco. Vincere 4-1 e creare tante occasioni non mi porta a dire che si è fatta una prestazione positiva».
Con le assenze di Usai, Piselli, Delrio, Petagine, Capelli e Migoni lasciato a riposo in panchina, Zeman sapeva bene che raccogliere punti sarebbe stato problematico: «Non era facile perché avevamo in campo un '92 e due '93 e poi tutti under, con la rosa attuale è difficile fare punti e noi secondo me fino ad un certo punto meritavamo di farne». L'allenatore del Selargius evidenzia: «Non siamo mai stati così ridotti ai minimi termini, le assenze le abbiamo sempre avute ma oggi non avevamo difensori, poi uno di questi, Danieli, è stato espulso per doppia ammonizione quando nella prima, in occasione del primo rigore, il fallo l'aveva fatto Aramu». Poi spiega la difficoltà avuta dai suoi attaccanti: «Il Budoni gioca solo con il rinvio di Manis, è normale che tendi a scappare dietro e quindi non puoi accorciare il pressing in avanti. Questa è una loro dote perché se hai un portiere che riesce a calciare in avanti 70-80 metri diventa pericoloso per l'avversario. Rispetto al solito abbiamo giocato troppe palle alte e non andava fatto contro un avversario del genere. Avendo due terzini, di cui uno all'esordio come Lintas, avevamo paura a giocare palla all'indietro e lo abbiamo pagato in termini di gioco. Il nostro obiettivo resta quello di disputare i playout recuperando tutti gli effettivi in buona forma altrimenti non avremo possibilità di salvarci».
Cerbone rimarca la sua insoddisfazione: «Noi siamo una squadra costruita per giocare, iniziando l'azione da dietro. Non è che non ci sia riuscito ma non l'abbiamo proprio fatto, l'atteggiamento è stato sbagliato e questo non esiste specie se non fossimo riusciti a vincere. Martedì analizzeremo questi aspetti negativi che non vanno assolutamente ripetuti nella gara di Terracina dove incontreremo un avversario anche in questo caso sulla carta più debole, avremo tutto da perdere e perciò dovremo avere un ben altro approccio alla gara, la salvezza è ancora tutta da conquistare».