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Addis difende i suoi ragazzi: «Professionali fino alla fine, non meritavano la retrocessione»
«Stagione travagliata, il Tavolara tornerà in D»

Addis difende i suoi ragazzi: «Professionali fino alla fine, non meritavano la retrocessione»

Ciò che sembrava impensabile ad inizio campionato è diventato realtà. Il Tavolara, costruito con l’ambizione di dover puntare ad un campionato di vertice, si ritrova addirittura in Eccellenza. Il 2-1 nello spareggio col Sanluri sancisce una retrocessione che ha dell’incredibile se si va a guardare l’organico degli olbiesi; tante le cause di una “disfatta” sportiva che, di certo, non può essere imputata al tecnico Gianni Addis giunto a campionato in corso, con una situazione ampiamente compromessa benché ancora risolvibile. Nuotare controcorrente dall’ultima posizione evidentemente ha aumentato le difficoltà di una squadra sempre difesa a spada tratta dal suo tecnico così come ha fatto anche nel dopogara dello spareggio di Macomer. «Questo è stato un campionato sicuramente negativo – dice Addis – molto travagliato, che è difficile anche da analizzare in questo momento. Però non si può muovere nessun appunto ai ragazzi, ci hanno sempre creduto fino in fondo e anche contro il Sanluri hanno dimostrato di non starci a perdere, di avere voglia di metter sotto l’avversario e di avere soprattutto la convinzione di poter arrivare fino alla fine con un risultato positivo. I ragazzi l’avrebbero meritato sicuramente per l’impegno che hanno profuso per la professionalità con la quale, soprattutto nell’ultimo periodo, hanno affrontato questo campionato».

 

Un risultato positivo che è venuto meno soprattutto perché siete rimasti in inferiorità numerica

«Abbiamo affrontato una partita ad alta carica emotiva con la tranquillità e la convinzione di poterla anche vincerla nel momento in cui fossimo stati in grado, soprattutto nel secondo tempo, di mettere in campo risorse fresche e importanti specie in avanti. Questa possibilità non c’è stata per via dell’espulsione di Palazzo, determinata da una conduzione arbitrale che ha avuto due pesi e due misure punendo sistematicamente i nostri falli con i cartellini e trascurando in modo anche visibile e plateale alcuni interventi dei nostri avversari»

L’arbitraggio ha fatto la differenza?

«Direi di sì, il rigore non concessoci ancora grida allo scandalo perché un atterramento di Stocchino due metri dentro l’area è stato punito con un calcio di punizione dal limite dell’area con nessuna ammonizione nei confronti del giocatore che ha commesso fallo sul nostro uomo lanciato a rete»

Voi avete protestato anche nel primo tempo per un intervento del portiere del Sanluri Sanna su Siazzu

«Il fallo su Siazzu poteva esser dubbio, può darsi che avesse ragione il mio giocatore oppure l’arbitro ma sull’azione di Stocchino non c’erano equivoci di sorta. Purtroppo siamo stati costretti ad inseguire il risultato in inferiorità numerica, abbiamo avuto la possibilità di pareggiare la partita, siamo stati bravi a cambiare continuamente disposizione tattica in campo e, con un pizzico di fortuna e con un po’ di lucidità in più, quell’occasione avuta con Siazzu nel finale poteva andare dentro e ci avrebbe consentito di giocare la partita almeno ai rigori»

Anche in dieci contro undici e sotto di un gol la squadra ci ha sempre creduto

«Sì, ha dimostrato che in campo ci sa stare, che quando è il momento di fare sacrifici, di mettere a disposizione tutte le risorse e le energie non si è tirata indietro. Siamo stati capaci di cambiare continuamente assetto e questo ci ha messo nella condizione di raggiungere il pari con Borrotzu e poi di aver la possibilità di affrontare i tempi supplementari con una certa tranquillità»

Poi però nei supplementari avete subito il gol che vi ha condannato

«Abbiamo commesso qualche errore a livello difensivo perché il secondo gol è frutto di una distrazione collettiva, però ripeto che se non fossimo stati penalizzati da un arbitraggio assolutamente inadeguato all’importanza della posta in palio saremmo qua a commentare un altro risultato che quantomeno ci avrebbe consentito di andare ai calci di rigore e di giocarcela a tutti gli effetti»

Da questo spareggio si sapeva che una squadra sarda doveva retrocedere però è un peccato vedere il Tavolara in Eccellenza

«Il calcio è questo, evidentemente doveva andare così, io faccio gli auguri al Sanluri affinché possa vincere i playout e al Tavolara auguro quanto prima di tornare in questa categoria perché ha un presidente che è appassionato, determinato e che ha voglia di stare sempre al vertice e soprattutto voglia di disputare campionati importanti»

Ma non è che il patron Pitta, deluso da questo epilogo, decida di cedere la società?

«Non credo, so che Pitta è un appassionato, deciderà quel che deciderà ma ritengo che lo spirito di rivincita e l’ambizione sportiva che coltiva siano delle leve forti per metterlo nelle condizioni di poter quanto prima puntare ad essere protagonista in un campionato di serie D che è la massima espressione del campionato dilettantistico nazionale»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
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Girone G
Intervista