Valeri ha inciso con le sue infelici decisioni
Al Sant'Elia finisce 1-1, ma al Cagliari il pareggio sta stretto
Termina in parità la sfida, molto combattuta, tra Cagliari e Bologna in cui l’arbitro Valeri ha inciso con le sue infelici decisioni. Al Sant’Elia va in scena una partita nervosa, contraddistinta soprattutto dagli errori dell’arbitro Valeri. E il pareggio scontenta tutti, non solo per quello che si è visto in campo ma perché i 14 punti del Cagliari e gli 11 del Bologna lasciano entrambe le squadre in zone poco felici della classifica. Ma non tutto è da buttare. Ed è dalle note positive che, ancora una volta, Conti e compagni devono ripartire.
Per l’esordio in campionato tra le mura amiche Ballardini conferma l’ormai collaudato 4-2-3-1, soprattutto in seguito al recupero importante di Cossu, libero di agire da trequartista dietro l’inedita coppia Larrivey-Ibarbo. Out per infortunio il brasiliano Nenê e Biondini, dentro quindi l’ex di turno Ekdal. Pioli, che deve fare a meno dello squalificato Mudingayi e dell’infortunato Perez, a centrocampo si affida a Casarini e Pulzetti al fianco di Khrin. Ramirez e il greco Kone agiscono dietro l’unica punta Acquafresca, ex mai dimenticato dall’intero ambiente rossoblù.
Il Cagliari è chiamato a spezzare il filone di quattro sconfitte di fila, di cui una in Coppa Italia, i felsinei a riscattarsi dopo il pesante ko casalingo contro il Cesena ed un inizio di stagione deludente. Prima del kick off doverose dediche per il terzino dello scudetto Mario Martiradonna, scoparso di recente, e Rossella Urru, la ragazza di Samugheo rapita in Algeria.
Si capisce fin da subito che sarà una gara combattuta, con un ritmo continuamente interrotto da falli tattici, soprattutto del Bologna, volti a spezzare la manovra avversaria. Il Cagliari fa la partita per gran parte dei primi 45’, con Ibarbo da una parte e Kone dall’altra sugli scudi. Al 5’ inizia la prova incolore dell’arbitro Valeri. Il profondo lancio dalla destra viene arpionato in area da Cossu. Il fantasista cagliaritano viene immediatamente steso dall’irruenza di Khrin. Ci sarebbero gli estremi per il calcio di rigore. Al 20’ ancora spazio alle polemiche. Il contatto tra Portanova e Larrivey è ai limiti del regolamento. Il difensore cintura e strattona eccessivamente l’argentino, ma Valeri lascia proseguire anche in questo caso. La prima occasione degna di nota, comunque, capita sul sinistro di Ramirez. Al 37’ la sua punizione, deviata dalla barriera, sfiora il palo alla destra di Agazzi. Poi al 45’ la grande occasione per Ibarbo. Il colombiano, innescato al limite da Conti, controlla e piazza il destro. Il palo, con Gillet battuto, gli nega la gioia del primo gol in Serie A.
Nella ripresa il copione sembra cambiare di poco, sotto tutti i fronti. Il belga Nainggolan, al 52’, rimedia un giallo pesante (era diffidato, salterà la gara di Catania) fermando Acquafresca. Al 61’ Ibarbo vola in contropiede su assist dello stesso Nainggolan, si accentra e cade in area sullo scontro con Pulzetti, peraltro già ammonito. Per l’arbitro è simulazione del colombiano, ma l’abbaglio - anche stavolta - pare evidente. È una fase di gioco confusa, i ventidue in campo sono nervosi e Valeri ci mette del suo per incattivire le due formazioni. Al 70’ è ancora Ibarbo il protagonista. Il suo dribbling in area su Portanova è stoppato dal braccio (largo, quindi punibile) del difensore felsineo. Il rigore è netto ma Valeri lascia giocare scatenando l’ira di tutto il Sant’Elia. Pioli prova a cambiare le carte in avanti. Fuori Acquafresca, applaudito dai suoi ex tifosi, dentro capitan Di Vaio. Al bomber nato a Roma bastano dieci minuti per sbloccare l’incontro. Conti, in piena area di rigore, spazza via un traversone di Ramirez. Il suo tentativo è da dimenticare e la sua corta respinta finisce facile facile sui piedi di Di Vaio, di professione bomber di razza. Il suo tocco sotto elude l’uscita di Agazzi, incolpevole, e punisce eccessivamente un Cagliari fin lì volenteroso e sicuramente meritevole di miglior sorte. Orologio alla mano, la squadra di Ballardini ha tutto il tempo per pareggiare. Riparte così all’assalto dell’area felsinea, guadagnando al minuto 79’ un rigore generoso, questo sì, per fallo di Cherubin su Conti (la decisione sa tanto di compensazione per i precedenti errori). Il capitano è anche il rigorista e dagli undici metri non sbaglia. È la rete che vale il pareggio, ma anche la prima al Sant’Elia dopo quattro gara interne a secco. Basta così? Macché, Cossu e compagni si buttano a testa bassa verso la porta difesa da Gillet, regalando però spazi al contropiede del Bologna. Ramirez, a quattro giri di lancette dal novantesimo, si beve Ariaudo sulla destra e, a tu per tu con Agazzi, spara alto sopra la traversa. L’occasione sciupata è di quelle grosse, il rammarico dell’uruguaiano ancor di più. Un minuto dopo c’è spazio per l’ultima conclusione della partita di Ibarbo, su cui il biondo portiere felsineo si supera deviando in corner. Non c’è spazio per altro, né gol né ulteriori polemiche. Anzi sì, visto che gli animi rimangono tesi. E il silenzio stampa della squadra di Cellino suona tanto come un evidente dissenso nei confronti dell’arbitro Valeri e delle sue decisioni quantomeno discutibili. La prestazione dei rossoblù non è però da buttar via. Ad un primo tempo dominato in lungo e in largo, cui è mancato solo il gol, ha fatto seguito una ripresa in cui il protagonista assoluto è stato il romano Valeri, fischietto solitamente bravo che ha vissuto una domenica da dimenticare. L’ottimo stato di forma di Ibarbo, inoltre, fa ben sperare per un attacco che ha bisogno della sua vivacità. Lì davanti, non sulla corsia destra dove il colombiano è parso più volte troppo lontano dalla porta avversaria. Domenica sarà altra sfida salvezza (sì, è giusto ragionare già in questi termini) in quel di Catania con l’assenza, pesante, di Nainggolan. Simone Ariu
IL MIGLIORE DELLA PARTITA
Ibarbo, voto 7,5 - Oggi, finalmente, si è visto di che pasta è fatto il colombiano. E non si dica che aveva già dimostrato grandi cose. Le sue prestazioni (solo spezzoni di partita, ad onor del vero) avevano messo in evidenza tanto le sue potenzialità quanto i suoi limiti. La chance di giocare dal primo minuto gli ha dato convinzione e determinazione. E col Bologna si è mosso tanto e nel modo giusto. Poi, finalmente, ha trovato la porta avversaria. Il gol non è arrivato, ma per quello c’è tempo... Chi vivrà, vedrà.