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Allarme rosso in casa Olbia, zero punti nell'anno nuovo e squadra nei playout
Fiducia a Biagioni ma col Budoni deve svoltare

Allarme rosso in casa Olbia, zero punti nell'anno nuovo e squadra nei playout

La situazione è complicata ma rimediabile. Il problema è che questo ritornello a Olbia lo si sente dire da diverse settimane e ora vien difficile pure pensare in positivo perché sono salite a sei le gare senza vittorie dei bianchi e sono diventate tre le sconfitte di fila dopo lo 0-1 di domenica al Nespoli contro la Viterbese. Il gol preso al 94' da Renan Pippi, con l'avversario ridotto in dieci uomini dal 15' della ripresa, sa molto di beffa ma non risarcisce in termini di punti la squadra di Oberdan Biagioni passata al sestultimo posto, cioè pienamente dentro i playout. Ed è da questa parola che il club gallurese vuole fuggire perché il lento e inesorabile scivolamento in classifica mal si concilia con il velocissimo cammino di chi, dai bassifondi, ne sta uscendo con slancio come Fondi e Isola Liri, o ne è già uscito da tempo come il Budoni, prossimo avversario dei bianchi prima della sosta per dar spazio alla Rappresentativa impegnata al Torneo di Viareggio.

 

Oberdan Biagioni, 11 punti in 11 parte alla guida dell'OlbiaLa luce rossa del "warning" in casa Olbia l'aveva accesa settimana scorsa il presidente Pino Scanu che, rimasto deluso dalla prova fornita dalla squadra rimontata e battuta a Selargius, aveva preteso il riscatto contro la Viterbese mettendo sul banco degli imputati i giocatori ma anche il tecnico il cui score è decisamente negativo specie dopo la finestra di mercato di dicembre con la rosa rivoluzionata dalle sei cessioni importanti a fronte di sei acquisti altrettanto importanti. Partenze ed arrivi per ricaricare il gruppo dal punto di vista mentale e che avevano portato mister Biagioni, subentrato a fine ottobre all'esonerato Pierluigi Scotto, ad ammettere che non ci sarebbero state più scuse per il girone di ritorno. La terza sconfitta di fila del 2015 non darà nessuno scossone in panchina, con la Viterbese la reazione c'è stata sebbene a metà e la sconfitta è stata immeritata. Ora, però, le attenzioni si spostano al derby in casa del Budoni, il tecnico gode ancora della fiducia da parte del club ma sa bene che il credito che si è conquistato con il bellissimo girone di ritorno dello scorso campionato e la conquista dei playoff sta svanendo. Quel credito che non ha avuto in egual misura Pierluigi Scotto esonerato dopo 8 giornate perché il distacco dalla vetta era già di 10 punti quando in testa c'era l'Ostiamare, che proprio in quella ottava giornata aveva battuto i bianchi 3-2 grazie a un rigore a 7' dal termine. Il fatto che la società in estate avesse fatto grandi proclami, convinta di aver costruito una squadra di alto livello, aveva portato alla decisione del cambio in panchina nella speranza di poter perseguire ancora quegli obiettivi. Con 16 gol fatti e 16 subiti si diceva che la squadra produceva in fase d'attacco ma incassava troppi gol, specie su palla inattiva, perciò non si è voluto dare altro tempo all'ex allenatore del Latte Dolce che in classifica aveva lasciato un'Olbia comunque distante 4 lunghezze dai playout, ad 1 punto dai playoff e 4 dal terzo posto occupato dall'Aprilia il cui scontro diretto ha segnato poi l'esordio, purtroppo negativo, di Oberdan Biagioni.

 

Eppure, volendolo dividere in due parti, cioè prima e dopo il mercato di dicembre, il bilancio del tecnico romano risulta più deficitario proprio dopo il restyling che avrebbe dovuto conferire maggior equilibrio e compattezza alla squadra. Nelle prime 5 partite, tutte giocate nel mese di novembre, Biagioni ha ottenuto 9 punti, frutto delle vittorie contro Palestrina, Isola Liri e Cynthia e delle sconfitte con Aprilia e Nuorese entrambe in casa. Quella coi barbaricini, poi, verrà ricordata per il gol subito direttamente sul rinvio del portiere Nurra e perché la rete del 3-4 finale di Fadda su punizione era arrivata al 95'. Un bilancio non esaltante perché i due ko erano arrivati in casa e le vittorie conquistate contro avversari che stavano sotto in classifica: la vetta però era 13 punti sopra, con Lupa Castelli e Viterbese che stavano già cambiando decisamente marcia, il quinto posto era distante 2 punti (e il terzo 6) mentre il distacco dai playout era salito a 6 punti. Quindi tutto ancora in gioco.

 

Ma è con l'arrivo di dicembre, e con i primi movimenti di mercato per risistemare la squadra secondo i voleri del tecnico, che i conti si fanno decisamente in rosso. Nelle successive 6 partite della gestione-Biagioni i punti conquistati sono stati solo 2, cioè i pareggi con San Cesareo e Arzachena, mentre le sconfitte sono state 4 (Fondi, Lupa Castelli, Selarigus, Viterbese), i gol fatti complessivi alla 19ª giornata sono 31 (15 in 11 gare) e 35 quelli subiti (19 in 11 gare) con una differenza reti negativa di -4. Tralasciando le cessioni al San Teodoro dei fuoriquota come Alessio Delrio ('94), Antonio Loddo ('95) e Luca Columbano ('96) mai utilizzati, si è deciso di intervenire in ogni reparto: in difesa era stato sganciato già a novembre Luigi Pinna e poi svincolato Ivan Delrio, al loro posto ecco Cristian Castells Ortega dal Terracina e Mirko Miceli dal RapalloBogliasco; a centrocampo è stato dato Mario Barone alla Lupa Castelli e sono arrivati Gianmarco Falasca dal Terracina e Roberto Franzese dal Termoli; in attacco è stato ceduto Fabio Oggiano alla Viterbese e svincolato successivamente Mario La Cava (finito alla Lupa Castelli), ed è stato preso Marco Moro che era stato appena sganciato dall'Arzachena. Considerato l'infortunio a fine novembre di Giuseppe Mastinu (frattura dello zigomo), il cui recupero appare difficile ancora per gennaio, appare evidente che il reparto in sofferenza è l'attacco - due cessioni e un infortunato serio contro un acquisto - con 1 solo gol nelle tre gare del 2015, mentre è sovraffollato il centrocampo - una cessione e due acquisti - che già ad inizio novembre aveva visto l'arrivo di Leonardo Brenci. I due gol di Budroni contro l'Arzachena prima di Natale avevano forse fatto credere che il bravo ex Porto Torres classe '95 potesse risolvere il problema della prima punta dopo la partenza di La Cava e l'infortunio di Mastinu (che comunque centravanti non è) con Molino e Moro esterni. E se capita che l'ex Arzachena inizi dalla panchina, come contro la Viterbese, il 4-4-2 con Molino e Budroni davanti non è efficace, così come quando è stato assente il capitano, nella gara con la Lupa Castelli, aver messo Khalifa, Capuano e Falasca dietro Moro non ha dato frutti in termini di gol sebbene si giocasse in casa della capolista. Mancherebbe perciò un'altra punta in rosa. Ma anche l'aver svincolato Giuseppe Saraò ha creato una falla in porta, riapertasi ora che Matteo Sannino starà fuori almeno un mese. Domenica ha esordito Fabrizio Deiana, un classe '98 di belle speranze, impensabile restare altre gare solo con lui ed è per questo che il club prenderà un portiere esperto. 

 

Fermi a quota 22, la classifica inizia a far paura e perciò serve un'inversione di rotta perché nel 2015 solo l'Anziolavinio ha un rendimento così negativo come quello dell'Olbia. Chi più chi meno si muove e sta facendo punti, anche i bianchi devono allinearsi per recuperare qualche posizione sfruttando il fatto che domenica la Nuorese potrebbe dare un'involontaria mano giocando contro l'Astrea e che per il Selargius varrebbe una vittoria se riuscisse a pareggiare con la Lupa Castelli. Intanto la parola playoff è stata giustamente accantonata perché il bene primario è diventata la permanenza nella categoria, eventuali bilanci verranno fatti dopo il derby, ora la concentrazione dev'essere tutta alla sfida col Budoni dell'ex Raffaele Cerbone che, nella gara d'andata e in Coppa Italia, ha giocato dei brutti scherzi a Molino e compagni.

In questo articolo
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2014/2015
Tags:
Sardegna
2 Ritorno
Girone G