L'ex Ghilarza a 7 gol: «Voglio toccare quota 10»
Angelo Marci, il talismano del Guspini: «Imbattuti e felici, ci stiamo divertendo e tutto può ancora succedere, ci piace sognare, anche col Bosa proveremo a vincere»
Un talismano per il Guspini Terralba ma, soprattutto, un gran giocatore che in carriera ha conosciuto la serie C1 con la Pro Patria e che ora in Promozione si diverte a segnare e far segnare giocando un po' centrocampista (il suo ruolo) e un po' centravanti (la sua vocazione). Angelo Marci, classe 1986, è arrivato nel club campidano-oristanese a metà dicembre, dopo aver passato l'inizio stagione al Ghilarza in Eccellenza. Ha totalizzato 13 partite, conquistato 33 punti (10 vittorie e 3 pareggi) e segnato 7 reti, le ultime due domenica scorsa al Sant'Elena. «Finora ho sempre giocato tutti i 90' eccezion fatta per domenica, sostituito negli ultimi 5'. Speriamo di continuare così, dopo aver fatto un solo gol al Ghilarza mi sono messo l'obiettivo di segnare 10 gol con la maglia del Guspini, ne mancano 3 da fare nelle ultime 5 partite che per noi saranno tutte finali». Dopo quella vinta sul difficile campo dei quartesi disputando un gran secondo tempo: «Abbiamo fatto i primi 45' ordinati, entrambe abbiamo avuto un'occasione per parte però non finalizzata, loro hanno avuto più possesso palla e lo 0-0 ci stava tutto. Nella ripresa siamo entrati più cattivi, la gara è cambiata dopo il mio gol su punizione, loro si sono sbilanciati subendo altre due reti, quella di Festa e l'altra mia su schema di punizione».
Primi in classifica nel girone ritorno e unica squadra imbattuta nel 2016, in cosa credete: nel secondo posto o anche nel primo?
«Non perdiamo da 16 gare, e prima che arrivassi, il Guspini ha perso 4 gare nei minuti finali, tra il 90' e 94' contro Atletico Narcao, Quartu 2000, Girasole e Carloforte, punti pesanti che se ora avessimo avuto ci avrebbero permesso di essere primi in classifica da soli. Le sconfitte di domenica scorsa della capolista Orrolese e della vice-capolista Bosa hanno aperto una speranza alle inseguitrici come noi e le motivazioni sono salite il triplo, a noi piace sognare, ci stiamo divertendo gara dopo gara e poi quando tireremo le somme vediamo un po' cosa ne verrà fuori»
Prossime due gare altrettanti scontri diretti, in casa col Bosa e a Iglesias. L'attacco al secondo posto nei prossimi 180' e poi nelle ultime tre proverete ad arrivare primi
«Sicuramente la gara col Bosa è importante e dirà tanto per il nostro finale di campionato, incontriamo la seconda in classifica, che non conosco ma me ne hanno parlato benissimo, fa un bel gioco e in avanti sono bravi con i fratelli Carboni, sono attrezzati ma proveremo a batterli ma l'importante è divertirsi, a questi livelli è bello provare il piacere di giocare. Poi, come in ogni campionato, da qui alla fine si giocano le partite più importanti, quelle che mettono in palio punti pesanti per tutti, chi per vincere il campionato o conquistare i playoff e chi per non retrocedere. Non trovo giusto, però, che solo la seconda faccia gli spareggi per salire in Eccellenza, avrei preferito fosse rimasto il regolamento degli altri anni coinvolgendo anche la terza, alla fine le motivazioni sono diverse, così si rischia di avere un campionato già noioso, penso ad una squadra come il Sant'Elena che puntava a fare i playoff e si trova a -10 dal secondo posto quando invece poteva ancora ambire al terzo posto»
Cosa dire di quest'esperienza a Guspini, i risultati sembrano dire benissimo
«Ed è esattamente così. Mi trovo molto bene, quando sono arrivato a metà dicembre c'era una squadra predisposta a far bene, veniva da tre risultati positivi, e con il mio acquisto più quello di Festa e Uccheddu la squadra si è completata. Io sto giocando centrocampista esterno a sinistra o anche punta alternandomi con Tomasi e Festa, in quest'ultimo ruolo mi trovo bene perché nasco trequartista ma quando giocavo fuoriquota o non adottavano il modulo con il giocatore dietro le due punte o più semplicemente non mettevano lì un giovane di 17 anni»
A quell'età conoscevi il mister Sebastiano Pinna
«Siamo stati compagni di squadra a Tempio, io ero fuoriquota e lui arrivava da 4 anni al Cagliari in serie B e aveva tanta personalità. A dicembre mi ha voluto lui, mi aveva chiamato anche in estate ma avevo dato la parola al Ghilarza. Lui è molto preparato, lavora molto sul campo dal punto di vista tattico e fisico e prepara le partite come pochi, conosce ogni dettaglio della squadra avversaria e, soprattutto, è precisissimo e vuole che si rispettino giustamente le regole, anche se in queste categorie a volte vengono scusate certe manchevolezze da parte dei giocatori»
Quale rammarico nel lasciare il Ghilarza?
«Al Ghilarza sono stato bene sino alla fine, l'unico rimpianto è non aver giocato la finale di Coppa Italia che avevo conquistato disputando tutte le gare, per il resto posso parlare bene della società, dei compagni e del tecnico Mannu, a Guspini però ho trovato le motivazioni giuste, sono contento di aver fatto questa scelta e non rimpiango nulla. Auguro ai miei ex compagni di chiudere alla grande il campionato, se lo meritano»