Salta al contenuto principale
Anno nuovo e problemi vecchi, le squadre sarde penalizzate dagli arbitraggi
Nuorese, Budoni e prima ancora Olbia danneggiate

Anno nuovo e problemi vecchi, le squadre sarde penalizzate dagli arbitraggi

Che le squadre sarde di serie D non abbiano una grande "fortuna" con gli arbitraggi è un ritornello che si rinnova di stagione in stagione e nemmeno quest'ultima si sottrae alla sequela di lamentele dei tecnici dei club isolani. Senza rispolverare la polemica innescata da Karel Zeman quando il suo Selargius perse 6-0 in casa della Lupa Castelli Romani («Sapevo che avremmo perso ancor prima di giocare, prima della gara gridò "Forza Juve!". Non è stata una partita ma una farsa») perché la débâcle della terza giornata ha tolto forza alle proteste per alcuni torti subiti durante il match (rigore clamoroso negato sul 2-0, alcuni gol in fuorigioco convalidati), nell'ultimo turno Nuorese Budoni sono state altamente penalizzate dalle decisioni arbitrali.

 

Nell'anticipo del sabato scorso dei barbaricini, chiuso in parità 1-1 contro l'Anziolavinio, lo sfogo del tecnico Marco Mariotti è stato davvero duro, specie per un tecnico che non commenta mai le decisioni arbitrali perché, a suo dire, "così si creano solo degli alibi ai giocatori". Ma, evidentemente, la direzione di gara di Clerico di Torino è stata mal digerita dall'allenatore romano che, ne dopogara, si è sfogato definendo l'arbitraggio "scandaloso" non meritevole di dirigere le gare "neanche in prima categoria" per un'incapacità "nel saper tenere in pugno la partita". Non solo per aver decretato tre espulsioni, di cui due ai suoi giocatori ("Sembriamo una squadra di criminali", ha aggiunto), Federico Bonu e Daniele Bianchi, poi stangati dal Giudice Sportivo rispettivamente con 3 e 2 giornate di squalifica oppure per il fatto che non sia stato fischiato a favore un rigore su Cappai ("In tre gare casalinghe ci hanno negato tre o quattro rigori") ma la critica è andata anche sull'atteggiamento che tengono in campo: "Arbitri incompetenti che ti ridono anche in faccia".

 

Se ci si sposta di settanta chilometri e si arriva a Budoni la musica, purtroppo, non cambia. Il tecnico Raffaele Cerbone è da anni che ribadisce il concetto che le squadre sarde sono malviste nel campionato di serie D, probabilmente perché le squadre avversarie si devono sobbarcare onerose trasferte che vorrebbero evitare. E anche domenica scorsa, dopo la gara persa 2-1 in casa della Lupa Castelli Romani, l'allenatore napoletano ha ribadito antichi concetti, dicendosi "stanco di essere preso in giro dagli arbitri" e poi lanciando la solita provocazione: "Che dicano se a questo campionato possiamo partecipare o se è meglio che ci facciamo da parte". Cerbone a fine gara si è soffermato sull’atteggiamento della terna arbitrale: "Non mi è piaciuto e non è la prima volta che accade, il sistema calcio dovrebbe avere un po’ più di rispetto per le squadre sarde perché c'è gente che fa enormi sacrifici ogni settimana e non è possibile accettare simili atteggiamenti". La sconfitta allo stadio Montefiore è stata determinata da episodi nei quali l'arbitro Scatigna di Teramo ci ha messo molto del suo. Nel primo tempo, al 24', il contatto in area biancoblù tra Boldrini e Moretto è stato sanzionato con il calcio di rigore contro definito dal tecnico dei galluresi "scandaloso". Che poi ha rilevato, in occasione del penalty concesso al 39' a favore del Budoni per fallo di Di Nezza su Villa, la mancata espulsione del difensore avversario "perché il fallo subito da Villa era da ultimo uomo". Se il primo tempo si fosse chiuso sullo 0-1 e con l'uomo in più non è difficile pensare che il Budoni sarebbe potuto rientrare in Sardegna con il bottino pieno e ora la classifica avrebbe avuto tutt'altro contorno.

 

Tornando indietro di due settimane, invece, non si può non ricordare che il 3-0 subito dall'Olbia di Pierluigi Scotto in casa del Sora era stato determinato dalle decisioni sfavorevoli ai bianchi prese dall'arbitro Catucci di Foggia e dai suoi assistenti perché si era parlato di un rigore non fischiato ad Oggiano, al 19' del primo tempo, dopo esser stato travolto dal portiere Frasca, e dal gol annullato al 34' a La Cava, in linea col difensore avversario che pressava Mastinu autore dell'assist smarcante. In entrambi gli episodi si era ancora sul punteggio di 0-0 mentre il vantaggio sorano al 53' è nato per un fallo non fischiato a Ravot, strattonato nettamente per la spalla da Saudant, il quale ha potuto poi crossare per l'accorrente De Marco che, al volo, ha fulminato Sannino. Un rigore non fischiato, un gol annullato probabilmente da convalidare e il vantaggio del Sora sicuramente irregolare ti cambiano eccome il corso della gara.

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
5 Andata
Girone G