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Christian Viani, attaccante, Arbus
«In tanti cerchiamo riscatto, il resto lo fa mister Piras»

Arbus, Viani ci mette lo zampino: «Fa piacere segnare e tornare ad essere protagonista, qui mi sento importante»

Nell'Arbus che passa il turno di Coppa Italia contro il Guspini, che pareggia a Bosa e che batte nel finale il Li Punti c'è sempre lo zampino di Christian Viani. Il gol, con lui, evidentemente non ha età perché l'attaccante argentino, reduce da una stagione vincente col Muravera sebbene da comprimario, a 39 anni e mezzo corre come un ragazzino mantenendo una tecnica cristallina che da 15 anni a questa parte ha messo in mostra in Sardegna con le maglie via via indossate di Sinnai, Porto Corallo, Castiadas, Lanusei, Calangianus, Tortolì e Muravera. Il gol di domenica è stato bello quanto l'azione che Viani descrive ricordandosi ogni minimo particolare: «È stata una bellissima azione, nata dal recupero della palla di Scioni sul lato corto della nostra area, poi Rotaru verticalizza su di me mentre vedo partire in fascia Scioni, di prima l'ho mandato nello spazio così come proviamo in allenamento, Sandro è stato poi perfetto sul cross e Shervin, con molta intelligenza, anziché stoppare e tirare come avrebbe fatto chiunque, ha visto il mio movimento dietro di lui e ha spizzato la palla che mi è arrivata sul petto e poi sulla gamba rimbalzando sopra la gamba del loro portiere. Da apprezzare che il tutto è stato fatto a 5' dalla fine quando avevamo corso molto su un campo in cui ha zone morbide e altre durissime. Ciò dimostra che siamo allenati bene e che stiamo prendendo piano piano la condizione giusta»

 

Quattro partite ufficiali e quattro gol ma, soprattutto, punto di riferimento dei compagni di squadra

«Fa piacere tornare a sentirsi importante e tornare al gol specie quando questo aiuta la squadra a vincere. I due gol di Coppa Italia sono serviti per un gran passaggio del turno, quello col Li Punti per tre punti importanti. Tornare così protagonista, dopo un anno che quasi non giocavo mai dall'inizio, mi rende molto felice»

I dati dello scorso campionato: 27 presenze di cui 1 da titolare, 402' giocati e 1 gol. Il Muravera poteva sfruttarti meglio?

«Non è facile rispondere perché mister Loi per me rappresenta molto. Non entrare dall'inizio mi dava fastidio, ovvio, perché uno da fuori crede sempre che ci può stare ma, in quel momento, vedendo la settimana di lavoro il mister faceva altre scelte che ho sempre rispettato. Da giocatore non piace essere fuori ma le scelte si accettano e a Muravera c'era tanta concorrenza e molto qualificata. Sapevo benissimo che poteva essere così e a cosa andavo incontro ma dopo che uno firma non ci sono più scuse e te la giochi. A me piacciono le sfide, i risultati poi dicono che chi ha giocato andava molto forte»

La storia di Viani dice anche che più sta in campo e più è determinante

«Perché più gioco e più mi sento importante, lo dicevo due anni fa a Guspini e lo dico ora che sono a Arbus. Poi con il mister Piras ho un feeling speciale, da quando lo ebbi a Castiadas. Mi ha messo al centro del suo progetto tecnico e uno come me prende fiducia sentendosi addosso tanta fiducia. Perciò do tutto, per queste scelte che lui ha fatto nei miei confronti e per l'Arbus che ha creduto in me»

Ogni anno che passa è sempre più una scommessa scegliere Viani

«Lo so bene che il discorso dell'età viene preso in considerazione ma, grazie a Dio, non ho mai avuto infortuni seri in carriera e fisicamente sto molto bene. Magari, a 39 anni, sento più la fatica a fine partita, specie adesso che ho giocato tutti i 90' in queste gare ufficiali. Fino a che mi sentirò bene darò sempre tutto, mi piace aiutare la squadra e se non faccio gol non entro in paranoia e non mi faccio problemi. Poi è chiaro che, essendo un attaccante, segnare mi piace ma ciò che più conta per me è vincere. Odio perdere, sempre, anche a calcio tennis»

Tanti campionati di Eccellenza disputati, due vinti con Tortolì e Muravera, questo come lo vedi?

«Molto equilibrato, come si è visto nelle prime gare con tante vittorie striminzite. Ed è difficile, come lo è sempre stato, perché in certi campi non è semplice fare punti e in casa affronti avversari molto quadrati, poi passi da campi in erba naturale a quelli in sintetico per non parlare della terra battuta. In questo equilibrio ci sono tre squadre che hanno un qualcosa in più delle altre e sono Carbonia, Nuorese e Atletico Uri»

Proprio l'Uri è la vostra prossima avversaria

«In tanti anni che l'ho incontrata ha sempre giocato molto bene a calcio, l'anno scorso pareggiammo con il Muravera e segnai un gol regolare annullato per fuorigioco inesistente. Ma si giocava a Olmedo, adesso sono tornati nel loro paese, in un campo nuovo e molto bello, ci sarà entusiasmo ma cercheremo di fare la nostra gara a viso aperto e di conquistare punti preziosi, come in questo inizio di stagione non facile per noi perché poi verrà la Nuorese prima delle due trasferte con Porto Rotondo e Gavoi. Tutte gare che ci testeranno, eravamo consapevoli di affrontare un inizio di campionato molto difficile e ci siamo preparati bene a questo e con la testa giusta»

L'Arbus è una squadra nuova che si sta scoprendo di gara in gara per arrivare dove?

«Non guardiamo adesso dove possiamo arrivare ma pensiamo partita per partita cercando di trovare l'equilibrio di squadra. In casa vogliamo vincere e fuori dobbiamo cercare sempre di strappare qualcosa. Non abbiamo un obiettivo diverso che non sia la salvezza, poi vedremo se riusciremo a ritagliarci uno spazio più importante per nostra bravura e per incapacità delle altre»

Sembra funzioni la scelta di puntare su tanti giocatori in cerca di riscatto

«Abbiamo un portiere molto forte come Gabriele Mereu al primo anno da non fuoriquota; Giacomo Chessa giocava in Promozione per problemi di lavoro ma è uno che fa la differenza, fortissimo per l'Eccellenza; Sandro Scioni l'anno scorso si è trovato in una situazione in cui l'Arbus non vinceva nel ritorno ma ha fatto vedere che giocatore è con la Torres; Paolo Uccheddu doveva solo recuperare minuti dopo l'infortunio. Shervin Adeli per la prima volta disputa un campionato in Italia ma è un giocatore di calcio, che sa stare in campo con intelligenza. Abbiamo tre fuoriquota forti come Rotaru, Atzori e Sanna, più Spina, Giganti e Canargiu altrettanto validi. Tutte le somme di questi giocatori fanno diventare l'Arbus una squadra importante per la mano dell'allenatore. Marco Piras l'ho avuto in tre anni diversi e so come prepara la settimana di lavoro e le partite. In tutto questo dico che sono passate appena due giornate e dobbiamo ancora dimostrare di essere una squadra importante»

In questo articolo
Squadre:
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2019/2020
Tags:
2ª giornata