Anche l'attacco fatica
Astori, mie le colpe sul gol di Martinez
Dopo Siena e Chievo, un altro scontro diretto perso per errori fatali. Non è la prima volta che il Cagliari si lascia sfuggire punti preziosi a causa di banali distrazioni. Era capitato l'anno scorso a fine campionato, sta succedendo ancora. Dopo la sconfitta a Catania Astori ha fatto il mea culpa: «Nel secondo gol, penso di avere delle responsabilità, ho perso la marcatura di Martinez», ha detto il giovane centrale. Eppure contro il Catania i rossoblù avevano gestito bene gran parte della gara. Ma ormai sembra matematico, quando la squadra di Allegri cerca di conservare il pareggio viene puntualmente punita. Non è all'altezza di restare concentrata fino alla fine, non può rilassarsi, ma al contrario deve provare a segnare ancora. Certo, è assurdo pensare che a parte il gol di Dessena i rossoblù non abbiano fatto neanche un tiro nella porta avversaria. Un altro motivo di riflessione per Allegri, che va risolto quanto le fatali distrazioni. Ormai da un anno il tecnico diffonde gli stessi schemi e concetti, eppure la manovra d'attacco non è ancora fluida. Dalle verticalizzazioni e movimenti che sembravano oliati. Il risulatato è che il Cagliari è la squadra della serie A che ha tirato meno in porta. «Ci serve tempo e dobbiamo essere meno nervosi sottoporta», ha detto Jeda, marcatore rossoblù con tre gol. Purtroppo si aspetta ancora un Conti in grande forma che non giochi così arretrato e dia una mano nella costruzione del gioco, affidata ora come ora al solo Cossu, che si ritrova a muoversi in una fetta troppo ampia di campo. Sette punti in otto giornate iniziano a essere pochi anche per la salvezza. Allegri dovrà risolvere il doppio problema al più presto. Gli aspettano tre gare in sette giorni, per niente semplici da interpretare. Genoa, Lazio, Atalanta. Quasi certo che Lopez riprenda il suo posto in difesa, con la speranza dia quel tocco di esperienza in più per guidare il fortunato tra Canini e Astori. Ci sarò spazio per un ritorno di Biondini a centrocampo, sacrificato troppo in panchina dal tecnico finora. Che contro il Catania ha tardato anche i cambi, al contrario degli avversari che hanno sfruttato forze fresche. Di certo l'attacco dovrà liberarsi delle titubanze e ritrovare la via del gol. Jeda, tecnico ed esperto, potrebbe dare una grossa mano ad Allegri.