Il tecnico: «La squadra è viva e ci crede»
Caniga, scatto d'orgoglio; Dettori: «Vittoria arrivata nel momento giusto»
Il Caniga sceso in campo domenica nell'insidiosissima trasferta contro la Pietraia ad Alghero aveva a disposizione soltanto un risultato, e fortunatamente per gli uomini allenati da mister Dettori, sono arrivati i tre punti, che mancavano da un'eternità, da quel 15 dicembre in occasione della sfida casalinga contro il Cargeghe.
Da allora appunto sono passati ben 10 turni, in cui sono arrivate sette sconfitte e tre pareggi, con la squadra che è precipitata inesorabilmente, tra lo stupore generale, nei bassifondi della classifica.
Il successo di domenica, che vale l'aggancio al penultimo posto in classifica, con la salvezza lontana solo una lunghezza, ha rilanciato le quotazioni della compagine del presidente Azzena, chiamata ora alla conferma nella sfida all'ultimo sangue contro il Thiesi.
«La vittoria – ammette Dettori - è arrivata nel momento giusto, la stavamo aspettando; sul piano del gioco abbiamo dato sempre risposte importanti, ma fatichiamo a portare a casa i punti.
Domenica nello specifico abbiamo affrontato bene la gara, soprattutto a livello tattico: non abbiamo concesso spazi ai nostri avversari, puntando tutto sulle nostre ripartenze, e per fortuna è andato tutto bene».
I vostri avversari venivano da due successi consecutivi: non si trattava di un impegno agevole per voi, ma nonostante tutto, siete riusciti a spuntarla.
«E' la dimostrazione che la squadra è viva e ci crede.
Sin dall'inizio del campionato – spiega il tecnico - stiamo facendo i conti con numerosissimi infortuni, anche piuttosto seri, una vera e propria tragedia.
Nonostante questo siamo andati avanti, buttando il cuore oltre l'ostacolo e affidandoci ai giovani: anche domenica hanno giocato due ragazzi classe '97, appena 16 anni; non è facile, soprattutto perchè paghiamo moltissimo sul piano dell'esperienza».
Il Caniga può ancora dire la sua in chiave salvezza, ma bisognerà continuare a fare punti.
«Per noi inizia un campionato a parte: sette sfide che saranno altrettante finali. Stiamo recuperando tutti gli assenti, aspetto che ci aiuta a lavorare al meglio».
Il tecnico è fiducioso:
«Ho a disposizione una rosa di qualità, partendo da Roberto Pinna Nossai, che vanta trascorsi importanti nel professionismo ed è arrivato nelle ultime tre settimane per darci una mano; Massimo Peana, Mazzette, Sergio Nieddu, tutti giocatori di categoria superiore, senza dimenticare lo stesso Tall.
Le premesse ci son tutte, purtroppo le cose fino ad ora non stavano girando come avrebbero dovuto».
La dea bendata sino a questo momento non vi ha sicuramente sorriso:
«Si tratta di un'annata storta, sfortunata sotto molti punti di vista: Tall ad esempio negli ultimi anni ha segnato 60-70 reti, mentre in questa stagione sta trovando numerose difficoltà.
C'è stato anche qualche episodio controverso a livello arbitrale, fa parte del gioco, ma ovviamente non ci ha aiutato».
Un campionato difficile, anche per l'allenatore, arrivato sulla panchina del Caniga con ben altri propositi:
«Sono reduce dall'esperienza con l'Uri, assieme a mister Satta: l'anno scorso è andato tutto benissimo, liscio come l'olio, nonostante fossimo partiti in ritardo, senza particolari ambizioni; ci siamo trovati poi a vincere il campionato.
Pensavo potesse accadere lo stesso qui a Caniga, le aspettative erano tantissime, si puntava ad un campionato da protagonisti, e invece ci è andata male.
Dispiace – continua - soprattutto per la società, e in particolar modo per il presidente Azzena: ci sono stati tutti molto vicini nei momenti critici, non ci hanno mai abbandonato.
Lo stesso vale per i nostri tifosi, che ci seguono sempre numerosissimi, hanno capito che la squadra ha bisogno del loro calore, e in casa ci sono sempre 100-150 spettatori».
Si pensa già alla sfida non facile contro il Thiesi, una squadra da prendere assolutamente con le molle:
«Ci troveremo di fronte uno degli attaccanti migliori della categoria: Tore Mulas è senz'altro il giocatore più pericoloso, senza però dimenticarci dei vari Sassu, Spanu e Tola.
La loro è una rosa di primo livello, mi stupisce che occupino la parte bassa della classifica, ma è un campionato strano per tutti».
L'allenatore chiude con una battuta sulla lotta per la promozione, che al momento vede la Fulgor in fuga.
«Non è una sorpresa, specialmente se si analizza l'ottimo lavoro fatto l'anno scorso, in particolare nel girone di ritorno: questi risultati non arrivano se non si hanno le giuste qualità.
Per me però la squadra migliore è l'Ittiri, sia per il valore dei singoli elementi, sia per quanto riguarda il gioco espresso.
Da sassarese – conclude - mi auguro la spuntino la Fulgor o l'Ottava; sono un ex di entrambe le squadre, faccio il tifo per loro».