«La classifica ora non interessa, vogliamo essere una mina vagante»
Castelsardo a caccia di riscatto, Sanna: «Contro il Posada potevamo fare di più ma niente drammi: questo gruppo è forte»
Il Castelsardo non riesce a bissare il successo, peraltro prestigiosissimo, strappato contro l'Ozierese nell'ultima gara del girone di andata e si deve accontentare di un pari, maturato nel match interno contro il Posada. Mister Sandro Sanna però non si perde d'animo: nonostante il mezzo passo falso, i bianco-rossi continuano a viaggiare con un pieno di tranquillità da spendere nel corso della seconda parte della stagione. La classifica, piuttosto corta, invita all'ottimismo, seppur con moderazione: la prossima sfida alla Dorgalese mette sul piatto la possibilità di scalare ulteriori posizioni, anche se il confronto con Cadau e soci non sarà affatto facile, ma i ragazzi terribili a disposizione del tecnico hanno già dimostrato abbondantemente tutto il loro enorme potenziale.
«Domenica potevamo fare molto di più — dichiara Sanna senza mezzi termini —, considerando il buon stato di forma della squadra e alla luce degli ultimi risultati positivi. Era un'occasione da sfruttare, ma non ci siamo riusciti. Peccato per le tante occasioni fallite, soprattutto a causa di un pizzico di imprecisione di troppo, ma bisogna tenere conto anche della grande volontà di non perdere messa in campo dagli avversari. Le partite che sulla carta sembrano le più agevoli poi di fatto sono quelle più complicate, ormai sappiamo come vanno le cose».
Tante le componenti che hanno inciso, in negativo, sulla prestazione dei bianco-rossi. «Marco Carta era fuori per squalifica, Manconi rientrava dopo ben tre turni di stop, Mannu non giocava da due settimane per via di una frattura alla mano. La giornata ventosa non ci ha sicuramente agevolato, in più c'è da aggiungere che era il nostro esordio a Nulvi, sul campo neutro, considerando che l'impianto di Castelsardo è ormai impraticabile. Questa squadra viaggia ancora a corrente alternata: ci capita di sfornare grandissime prestazioni, ma a volte ci perdiamo in un bicchiere d'acqua».
Il tecnico è comunque soddisfatto del cammino fatto sino a qui. «Siamo in linea con gli obbiettivi stilati ad inizio stagione, forse abbiamo lasciato qualche punto di troppo per strada ma c'è tutto il tempo per riscattarci: il campionato è ancora molto lungo, tante squadre possono ancora dire la loro».
Nella prima parte del torneo la compagine del presidente Andrea Prato ha piazzato colpi importanti, come le vittorie contro compagini di assoluto livello come Ozierese e Bosa. «La nostra intenzione è quella di giocare il ruolo della mina vagante, ma quando hai a che fare con così tanti giovani non sai mai cosa può succedere. Di sicuro non ci manca ne la qualità, ne la forza, e le prestazioni lo confermano».
Il campionato, del resto, è, a detta di tutti, tra i più equilibrati degli ultimi anni. «Anche il Posada, ad esempio, che si è rinforzato bene durante la sessione di mercato invernale, ha dimostrato di non meritare l'ultima posizione. La Dorgalese invece, nostro prossimo avversario, l'anno scorso si è aggiudicata la Coppa Italia; è una squadra ormai rodata da diverso tempo, con giocatori importanti in organico. Forse l'Ossese ha qualcosina in più rispetto a tutte le altre, anche grazie agli ultimi innesti, ma è dura anche per loro». Sanna presenta la sfida contro l'undici di Bacciu. «Abbiamo molto rispetto, siamo consapevoli che è una tappa importante, contro una formazione molto tecnica, che sa imprimere un ritmo altissimo alla gara. All'andata ci hanno messo in difficoltà, ma il nostro atteggiamento non cambia: li affronteremo così come facciamo con tutte le rivali, con la voglia di fare la partita, a viso aperto, senza paura».
In caso di successo il Castelsardo piazzerebbe il sorpasso. «Non guardiamo la classifica, al momento non ci interessa. Siamo concentrati sul nostro cammino, i conti si faranno alla fine, per ora non vale la pena di preoccuparsi di un punto in più o in meno». L'equilibrio è uno dei cardini dell'intero progetto. «Non ci siamo demoralizzati nei momenti delicati e non ci siamo esaltati nei momenti positivi, una strategia presa di comune accordo con società e ragazzi: pensiamo ad una domenica alla volta».
I numeri fotografano una squadra dai due volti: bene in avanti, con la bellezza di ventisette reti all'attivo, mentre il reparto arretrato ha sempre incassato almeno un gol, ad eccezione della partita d'esordio. «In attacco ci esprimiamo con disinvoltura, riusciamo facilmente a trovare la via del gol, ma concediamo ancora troppo. Ci tengo a sottolineare però che quando le cose non girano al meglio non è mai colpa di un singolo reparto, sia chiaro: sarebbe troppo comodo scaricare tutta la responsabilità sui difensori, ma le cause dei problemi vanno cercate alla radice. Ci stiamo lavorando, speriamo di risolvere presto».
I margini di crescita sono tantissimi: la seconda parte della stagione potrebbe regalare tante altre piacevolissime sorprese. «L'età media bassissima della rosa è un aspetto che gioca a nostro vantaggio, il nostro orgoglio maggiore consiste nel fatto che ogni domenica schieriamo sei, sette fuori quota dall'inizio. Ci auguriamo di ripetere quanto di buono fatto vedere nel girone di andata, ma probabilmente possiamo fare ancora di più: ormai conosciamo tutte le nostre rivali, sappiamo bene dove e come abbiamo perso i punti, in maniera anche ingenua».
La fortuna spesso non ha girato dalla vostra parte. «Abbiamo un conto aperto con la sorte: domenica, ad esempio, abbiamo colpito una clamorosa traversa interna al 97' ma la palla non è entrata in porta. Anche contro il Porto Rotondo c'è stata una situazione simile, in quell'occasione è stato il palo a negarci la gioia del gol. Il calcio è così, una domenica gli episodi vanno a tuo favore, la domenica dopo no».