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Cerbone, missione compiuta: «Budoni in salvo dopo un grande girone di ritorno»
Il tecnico: «Abbiamo marciato a ritmo playoff»

Cerbone, missione compiuta: «Budoni in salvo dopo un grande girone di ritorno»

Conti alla mano e leggendo il regolamento il Budoni può già ritenersi salvo. «In effetti così è, in base a quanto prevede il meccanismo che regola i playout», conferma il tecnico gallurese Raffaele Cerbone. A due giornate dalla fine la sua squadra ha 44 punti, 6 in più della sest’ultima, l’Astrea che, teoricamente, potrebbe raggiungere ancora i biancocelesti, come pure il Selargius (41) e lo stesso Arzachena (42). Ma, senza andare a far calcoli di classifica avulsa (tra l’altro gli scontri diretti con l’Astrea sono in perfetta parità, una vittoria per parte col punteggio di 2-1), il regolamento sulle retrocessioni parla chiaro: i playout tra la terz’ultima e la sest’ultima si fanno solo se il distacco finale non supera gli 8 punti, in caso contrario la terz’ultima retrocede direttamente e, di conseguenza, la sest’ultima è già salva. Il Budoni ha attualmente ben 16 punti di differenza sulla terz’ultima e che sia Sanluri o Tavolara non importa perché al massimo il divario scenderebbe a 10. «Un bel traguardo dopo una stagione sofferta – dice Cerbone – infatti i ragazzi si sono meritati un giorno in più di riposo e ci rivedremo al campo direttamente martedì dopo Pasqua».

 

Mister, la salvezza frutto di un grande girone di ritorno nel quale avete conquistato 25 punti dietro solamente ad Aprilia e Bacoli che si stanno giocando il campionato

«Sì abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno, meglio di tante squadre blasonate del girone, ma rischio di ripetermi se dico che già nella seconda parte del girone d’andata meritavamo qualcosa di più avendo perso delle gare giocate comunque bene»

Tra l’altro, avevate chiuso il girone d’andata con due vittorie contro Castiadas e Selargius, le vostre prossime avversarie

«Ecco, prendendo in esame le 17 gare giocate dalla partita col Castiadas fino ad oggi abbiamo totalizzato 31 punti che darebbero una proiezione di 62 punti a fine campionato, quota non ancora toccata dalla capolista Aprilia. Questo per dire che c’è stata una chiara inversione di tendenza che tutti noi auspicavamo e possiamo anche dire senza tema di smentite che ci manca qualche altro punto»

Tenendo presente questo rendimento del girone di ritorno allora l’anno prossimo il Budoni potrebbe ambire ai playoff?

«Bella domanda, se guardiamo la seconda parte del campionato si potrebbe rispondere di sì. La squadra, tra l’altro, avrebbe un anno in più di conoscenza e già ora ha acquisito un valore importante. Tutto è possibile, ci sono i segnali affinché si possa giocare per qualcosa in più della salvezza anche se poi la realtà è diversa»

E quale sarebbe questa realtà?

«La filosofia della società è quella di utilizzare i giovani, responsabilizzarli per ben figurare in una categoria importante come la serie D che è ben diverso dal partire per puntare ai playoff»

I giovani sono il punto di forza del Budoni, l’anno scorso avete dato Mesina all’Ascoli salvo poi riportarlo alla base a gennaio, chi altri possono tentare il grande il salto?

«Mesina ad Ascoli ha pagato una situazione societaria precaria, si vede tuttora che il club naviga tra mille difficoltà in serie B, e la mancanza di tranquillità ha nuociuto al ragazzo che può ancora giocarsi le proprie chance. Poi ci sono Farris e Meloni che hanno sempre giocato titolari e stanno crescendo, sono dei ’92 con ancora ampi margini di miglioramento»

Il problema di inizio stagione del Budoni era la mancanza di un bomber che concretizzasse la grande mole di gioco che spesso sviluppavate, una lacuna che avete cercato di colmare con l’arrivo a gennaio dell’argentino Amione

«La situazione col gol è migliorata, è vero, anche se rimaniamo carenti in un settore nel quale non esprimiamo un bomber da doppia cifra. Secondo me, comunque, quel tipo di attaccante l’avevamo trovato perché Amione ha segnato 4 gol e, senza i tanti infortuni che l’hanno perseguitato, poteva arrivare tranquillamente a 8 in un solo girone. Ecco, se sta bene, Federico è un attaccante da doppia cifra»

Mentre la difesa è tuttora il vostro punto di forza

«A me preme rimarcare il fatto che siamo la seconda miglior difesa nonostante le squalifiche e gli infortuni che ha patito quel reparto, lì si capisce che la squadra ha un raggiunto un ottimo equilibrio»

Quali sono state le partite chiave per la salvezza?

«La vittoria in casa col Monterotondo tre domeniche fa, giunta con 7 giocatori assenti rispetto a quelli utilizzati una settimana prima a Zagarolo ma, in precedenza, nei pareggi esterni con Aprilia e Bacoli si era vista la crescita consolidata di un gruppo che ha fatto “la prestazione” sul campo della capolista e vice-capolista»

Gli unici inciampi, invece, con Porto Torres e Fidene

«Due sconfitte diverse. Quella in casa col Porto Torres non mi è andata ancora giù, perdere immeritatamente a tempo scaduto ci ha lasciato tanta amarezza. Col Fidene, invece, abbiamo pagato la vittoria del Tavolara contro l’Astrea del sabato che ci ha tolto un po’ di pressione il giorno dopo, poi lamentavamo 4 assenze; mi sono arrabbiato con i ragazzi ma so che nel calcio ci può stare un calo mentale»

Il Castiadas che affronterete dopo la sosta pasquale ha minime possibilità di salvezza e una tra Sanluri e Tavolara finirà in Eccellenza, il bilancio delle squadre sarde non è certamente lusinghiero

«Il Castiadas, anche vincendo le prossime due partite, deve dipendere dai risultati di Sanluri, Tavolara e della sest’ultima che è l’Astrea. Per me che sono ormai mezzo sardo è triste vedere che sicuramente due squadre isolane retrocederanno direttamente in Eccellenza ed una probabilmente farà i playout. Per il Sanluri sarà dura, ha due squalificati e gioca nel campo della Viribus Unitis in lotta playoff e col più alto rendimento interno, anche il Tavolara ha un impegno mica facile con la Viterbese ma gioca in casa e sa che vincendo quella gara avrebbe assicurato, Astrea permettendo, i playout avendo gli scontri diretti a favore rispetto ai cugini campidanesi»

Fabio Salis

In questo articolo
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Stagione:
2010/2011
Tags:
15 Ritorno
Girone G
Intervista