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Luca Siddu, attaccante, La Palma
L'Arborea non fa sconti al Quartu 2000 con Piras, Atzeni e Atzori; buio pesto per il Carlforte

Colpo grosso del Vecchio Borgo, San Marco colpita e affondata; La Palma e Arbus di misura: primo posto per due

Il regno della San Marco crolla definitivamente, dopo i preoccupanti ed insistenti scricchiolii delle ultime settimane, alla settima giornata di ritorno: dopo la pesante sconfitta per 3 a 1 rimediata in casa del Vecchio Borgo Sant'Elia i leoni sono costretti ad abbandonare la prima piazza e si trovano in una situazione inedita: ora infatti devo inseguire la nuova coppia di battistrada, con il La Palma che passa di misura nella tana del Seulo, per uno dei confronti più avvincenti della domenica, e l'Arbus che fa ampiamente il suo dovere nel match interno contro il Carbonia, altra mina vagante del torneo.
Ad otto turni dal termine gli equilibri in campo mutano in maniera sostanziale, ci sarà ora da capire chi avrà più forza nelle gambe, tra le due compagini in testa, da spendere nel tentativo di allungare il passo. La corsa per l'Eccellenza al momento è un discorso a tre, perchè se è vero che l'Arborea continua a vincere, con il 3 a 1 rifilato al Quartu 2000 che vale per il terzo posto, a cinque lunghezze dai play-off, che sono comunque tante, c'è da evidenziare anche l'ennesimo tonfo del Carloforte, che lascia via libera al Gonnosfanadiga e sembra proprio voler fare di tutto per non rientrare più in gara per lo sprint finale. In chiave salvezza, colpo grosso dell'Idolo sul Barisardo, sorride anche il Siliqua, che interrompe il momento felice del Sant'Elena e si regala un'altra bella boccata d'ossigeno.

La notizia più eclatante della domenica arriva da Cagliari, con il Vecchio Borgo che offre la partita perfetta, tiene ottimamente il campo contro una delle compagini più competitive del torneo e alla fine dei giochi si porta a casa punti pesantissimi, sia per la classifica ma soprattutto per il morale, per uno dei colpi più prestigiosi della stagione. La San Marco dunque incappa nella sconfitta numero tre, una caduta che brucia sia per come è arrivata e sia per gli strascichi che potrebbe lasciare dal punto di vista psicologico, con Daddi e soci che ora non possono più sbagliare per non concedere altro vantaggio alle rivali. La San Marco inizia il match con buon piglio, ci provano subito Alseni e Farci, ma a sbloccare il risultato è il Vecchio Borgo, che al 12' passa con un bell'inserimento di Casula. Per gli ospiti partita subito in salita; la reazione arriva immediatamente, con Cordeddu che saggia i riflessi del giovane Granata, ottima la sua prova, che sventa la minaccia; sul proseguo dell'azione Farci prova ad intervenire ma la palla schizza sul palo interno. Alla mezz'ora, Fanni prova a svegliare i suoi con un tiro improvviso dalla distanza, ma Granata risponde presente. A cinque dal riposo però il Vecchio Borgo Sant'Elia raddoppia, ancora con Casula, di testa, sugli sviluppi di un corner. Che non sia giornata per la San Marco lo si capisce nel finale di tempo, quando Pilleri colpisce una clamorosa traversa, con i locali che nel frattempo rimangono in dieci uomini per l'espulsione di Pinna e si preparano ad una ripresa di grande sofferenza. La San Marco si getta in avanti con generosità ma senza quel cinismo che in passato era stato un po' il marchio di fabbrica della squadra di Ledda: tanta buona volontà per Alseni, Farci e Fanni, ma il gol non arriva, anche grazie alla prova maiuscola della difesa avversaria. Passano i minuti e la spinta degli ospiti si affievolisce, così il Vecchio Borgo può addirittura calare il tris: dopo una pericolosissima incursione dello straripante Casula, arriva il momento di gloria per Floris, che cala il tris al termine di un'azione caparbia. La San Marco termina al tappeto, ma ha l'ultimo sussulto con Fanni, che da pochi passi sigla il punto dell'onore.
Chi ne approfitta è sicuramente il La Palma (nella foto l'attaccante Siddu), che batte a domicilio il Seulo e si prende, con merito, il primo posto in classifica, volando a quota 47. Una partita sicuramente non facile per i ragazzi di Madau che superano il test a pieni voti. Tocco da il via ufficiale alle ostilità mettendo subito i brividi a Sanna con un velenosissimo calcio di punizione, ma la palla accarezza il palo prima di perdersi sul fondo. Gli ospiti replicano con un tentativo di Ligas ben controllato da Pili. I piani tattici di mister Floris saltano in aria con il secondo giallo rimediato da Marcialis, nel finale di tempo, ma il Seulo non si scoraggia, anzi prova ad innescare bomber Boi, controllato comunque decisamente bene dalla difesa dei cagliaritani, con il La Palma che quando riparte sa fare davvero male: sale in cattedra Davide Cocco, che trasforma egregiamente un calcio di punizione dal limite e firma il vantaggio. Il La Palma vuole chiuderla, e cerca di approfittare del momento di sbandamento dei padroni di casa: Ligas ha la palla giusta per il raddoppio, ma Pili ci mette una pezza e tiene a galla i suoi con alcuni interventi prodigiosi. Il Seulo nel finale cerca il pari con Murgia, ma il fortino dei cagliaritani resiste all'urto, respingendo al mittente anche gli ultimi assalti finali.
Sorride, e ha tutte le ragioni per farlo, anche l'Arbus di mister Agus, al primo posto dopo il successo strappato nel big-match contro il Carbonia: i minerari, reduci dal successo nel turno infrasettimanale di Coppa, scendono in campo per confermare l'ottimo momento, e per i primi 45' hanno il merito di tenere sulle spine Toro e soci: il portiere ha tanto lavoro da fare per disinnescare i tentativi di Konatè, tra i più propositivi, Boi, bellissima la sua giocata in acrobazia che vale però soltanto per una clamorosa traversa, Loi e il solito Cosa. Scampato il pericolo, nella ripresa Falciani trova il guizzo giusto, in mischia, per perforare Bove e siglare il punto che vale per il vantaggio. Il Carbonia non ci sta e prova sino all'ultimo ad acciuffare il pareggio, potendo contare su un extra time grassissimo e sulla superiorità numerica per il rosso rimediato da Festa: la palla più nitida capita sui piedi di Marreddu, ma il giovane classe 2001 perde il confronto contro un'insuperabile Toro.
Continua nel frattempo il volo d'altissima quota per l'Arborea di Firinu, che trova la gioia numero undici in stagione grazie al 3 a 1 rifilato al Quartu 2000: padroni di casa costretti a vincere per abbandonare l'ultima posizione in classifica, ma le buone intenzioni e una prova gagliarda sul piano della determinazione non bastano. Ospiti subito in avanti con Piras, al quarto d'ora, che di testa brucia sul tempo Mainas; i bianco-verdi ci mettono qualche minuto in più del previsto a reagire, ma alla mezz'ora Meloni beffa Carta con una conclusione velenosissima. Ancora Meloni poco dopo potrebbe realizzare il raddoppio, ma la sua conclusione, da ottima posizione, manca di mordente, con Carta che controlla senza fatica. Nella ripresa al Quartu non resta altro da fare che tentare in tutti i modi di mettere in piedi il sorpasso: Pichiri e Meloni ci vanno piuttosto vicini, ma Carta non si fa sorprendere. I locali producono il massimo sforzo al 20' con Carta e Farci, l'Arborea si salva in extremis, anche con un pizzico di fortuna. Alla mezz'ora però, l'episodio che cambia volto al match: Marco Atzeni mette un altro sigillo prezioso alla sua stagione da urlo, battendo Mainas con un siluro dal limite che consolida il suo primo posto in classifica marcatori; una doccia fredda che spegne l'entusiasmo dei locali, che a dieci dal termine subiscono la terza rete: Soddu conquista il fondo e apparecchia la tavola per Nicola Atzori che non fallisce l'appuntamento con il gol e fa calare il sipario sul confronto.
Ennesima domenica difficile per il Carloforte, che lascia via libera al Gonnosfanadiga: il 3 a 0 finale permette ai bianco-verdi di agguantare a quota 21 il Sant'Elena, in piena zona play-out. Non è proprio un momento brillantissimo per i tabarchini, e gli ultimi risultati parlano chiaro in questo senso, anche se l'avvio di gara è promettente, con Sanna che chiama in causa Galliano, bravo a rifugiarsi in angolo sulla conclusione pericolosissima dell'avversario. Dopo un brivido procurato da Pilloni, che per poco non regala il vantaggio ai rosso-blu con una deviazione rocambolesca, il Gonnos guadagna metri, e coraggio, e trova clamorosamente il vantaggio con Ulargiu, che batte Grosso con un tracciante dalla distanza. Ad inizio ripresa Vaccargiu sigla il raddoppio fulminando Grosso; il Carloforte si sgonfia, così gli ospiti possono colpire ancora con Pinna, che chiude definitivamente le ostilità.
Il Selargius si concede il lusso di espugnare la tana dell'Andromeda, un'impresa tutt'altro che semplice, e mette le mani sul bottino pieno: Maricca e soci salgono a quota 28, e continuano così a navigare in acque assolutamente tranquille. Situazione diversa invece per i giallo-neri, che proseguono nel loro digiuno forzato di punti e ora devono guardarsi le spalle dall'arrivo delle dirette inseguitrici per non complicarsi troppo le cose nel finale di stagione. I padroni di casa tentano di fare la partita sin dalle prime battute, con Olla e Erriu che si presentano dalle parti di Dessalvi, ma senza creare grossi problemi all'estremo difensore ospite. Il break dei granata parte dai piedi di Pandori, Cardia controlla con qualche affanno, ma sono ancora i locali ad incendiare la sfida con i tentativi di Erriu e Farci, chiamato ad un'autentica prodezza per evitare il peggio sulla gran botta da lontano dell'avversario. A due dal riposo però, Bartoli trova il varco giusto per battere Cardia. La ripresa si apre con la sventola del solito Pandori, poi è il turno di Massa, con una conclusione senza troppe pretese. L'Andromeda si affida ad Olla, che guida gli attacchi dei suoi, ma il fortino del Selargius resiste; alla mezz'ora, il raddoppio su un calcio di rigore, per fallo di mano: dal dischetto si presenta Dessalvi, con il portiere che trasforma brillantemente il penalty.
L'Idolo non fa sconti al Bari Sardo e si aggiudica il confronto di misura, per 1 a 0: si complicano dunque le cose per i ragazzi di Cannas, sempre inchiodati al penultimo posto, con la zona play-out che ora è lontana quattro lunghezze. Dopo un primo tentativo di Lancioni, la partita sembra pendere in favore degli ospiti con Mameli e Magari che vanno vicinissimi al vantaggio, ma a sbloccare il punteggio ci pensa Cannas che mette sottosopra la difesa avversaria, si conquista un calcio di rigore che lui stesso poi trasforma. Nella ripresa, Salis è chiamato ad alcuni interventi di ordinaria amministrazione e respinge gli attacchi di Piroddi e soci; sull'altro fronte Lancioni è sempre una spina sul fianco, ma il risultato non cambierà più.
Nell'altro big-match per la salvezza, il Siliqua non sbaglia contro il Sant'Elena e può far festa, assieme ai suoi tifosi, per uno dei successi più importanti della stagione. Tanti i motivi di soddisfazione per mister Corsini, che si gode l'ottima prestazione dei suoi: partenza brillante dei campidanesi, con Munzittu in gran spolvero, che per ben due volte si presenta in maniera pericolosissima dalle parti di Aramu. Il vantaggio è nell'aria, e arriva alla mezz'ora: Cossu impegna severamente Aramu con un velenosissimo colpo di testa, sulla respinta del portiere si avventa Amorati che insacca. Nella seconda frazione esce fuori il Sant'Elena, con Perinozzi alla conclusione, fuori bersaglio, e Anziani, che arriva con un pizzo di ritardo all'appuntamento con il gol del pareggio. L'espulsione proprio di Perinozzi, nel finale, toglie un pizzico di incisività agli assalti finali del Sant'Elena; il Siliqua si difende con le unghie e con i denti e vola così a +4 nei confronti degli avversari diretti.

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2017/2018
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Girone A