«Congia è un leader ma tutti meritano applausi»
Colpo grosso della Virtus Furtei, Cau: «Salto in Prima inaspettato, girone d'andata perfetto e ritorno tranquillo»
Quella della Virtus di Furtei sembra la classica favola a lieto fine: una società fondata da un gruppo di amici, appena quattro anni fa, un progetto solido e serio, tanta passione e la voglia di lavorare sodo e di mettersi in gioco. Archiviate le due stagioni decisamente sfortunate, caratterizzate, in negativo, dalla pandemia legata al Covid, i biancoblù sono riusciti a conquistare il salto in Prima Categoria, grazie ad una cavalcata da applausi e, soprattutto, ad una prima parte di campionato praticamente perfetta, con 10 vittorie e 1 solo pareggio in 11 uscite. Nel girone di ritorno, Congia e soci hanno amministrato il vantaggio, riuscendo a difendersi bene dagli assalti alla vetta di Segariu e Sardara, che hanno provato sino all'ultimo a mettere i bastoni tra le ruote della capolista. Spetta ad uno dei responsabili tecnici del club, Enrico Cau, tirare le somme al termine del torneo.
«Siamo partiti senza particolari obiettivi — ammette candidamente Cau — questo significa che non ci aspettavamo minimamente di raggiungere questo risultato. Le basi del progetto sono state buttate grazie all'aiuto di un gruppo di amici, poi è vero, c'è stato l'innesto, piuttosto importante, di qualche giocatore che arriva dai paesi limitrofi e che è stato fondamentale per completare la rosa. Alla fine abbiamo tirato su un bel gruppo, con 28 elementi e tra di loro non mancano, sicuramente, gli elementi di spicco».
Cau poi aggiunge. «Abbiamo cercato di mettere tanta serietà e professionalità nel nostro lavoro, sin dalle prime battute della preparazione estiva, all'inizio del mese di settembre: è emersa subito la volontà di disputare un buon campionato, ma nessuno sperava di vincerlo».
I segnali che sono arrivati dopo le prime uscite, però, sono stati piuttosto incoraggianti
«Nel girone di andata la squadra ha vinto dieci partite su undici, ad eccezione, dunque, del pari per 0 a 0 rimediato in casa contro il La Pineta. A dicembre abbiamo iniziato a credere nel colpo grosso: volavamo sulle ali dell'entusiasmo e si sa, i successi ti aiutano a correre ancora più forte». Il gruppo si è ulteriormente compattato. «Con il passare delle giornate la consapevolezza nei nostri mezzi aumentava esponenzialmente, così come la sicurezza con la quale ci esprimevamo; l'avvio è stato assolutamente positivo, con l'innesto di qualche altro elemento di categoria siamo diventati ancora più competitivi. Ci siamo detti: “le cose stanno andando bene, stiamo giocando alla grande, possiamo contare su una buona rosa: vediamo cosa succede...”».
Dopo una prima parte da urlo, nel girone di ritorno c'è stato bisogno di stringere un po' i denti.
«Le altre squadre hanno iniziato a guardarci con occhi diversi: hanno capito quali erano i nostri punti forti, come sviluppavamo la manovra, insomma, e si sono organizzate di conseguenza, prendendo tutte le contromisure del caso. Il tesoretto messo da parte nel girone dell'andata, però, è servito per disputare un girone di ritorno tutto sommato tranquillo».
Durante la stagione non sono mancati, è chiaro, i passaggi decisivi.
«Non c'è una vittoria particolare che mi sento di evidenziare, anche se quella contro il San Basilio ci ha dato un'ulteriore spinta nella corsa al titolo. Strappare i tre punti con un gol all'ultimo minuto ci ha regalato maggiori convinzioni sul fatto che potesse davvero essere l'anno giusto per noi. All'andata, comunque, ci capitava spesso di riuscire a portare a casa il bottino con risultati piuttosto importanti, la conferma migliore, in un certo senso, della bontà del nostro lavoro».
Cau poi svela un piccolo segreto. «Credo che la differenza l'abbia fatta l'atteggiamento con il quale scendevamo in campo: durante tutto il girone di andata siamo riusciti a tenere i piedi per terra, nessuno si è mai sbilanciato o distratto, pensando magari che il campionato fosse già nostro. In questo senso è stato fondamentale il lavoro dei tecnici, che hanno mantenuto sempre la squadra sul pezzo, con la concentrazione al top, perchè in questi casi basta un attimo per perdere la strada. I ragazzi, invece, ci hanno seguito alla grande».
I numeri fotografano alla perfezione il cammino della Virtus di Furtei: terzo miglior attacco, con 44 gol fatti, e seconda miglior difesa, con 16 reti appena al passivo.
«L'ultima giornata è andata un po' storta e ci ha penalizzato parecchio in questo senso — ammette Cau — ma nel girone di andata avevamo incassato appena quattro gol. Diciamo che era davvero difficile bucare la nostra retroguardia, comunque sia anche in avanti ci siamo espressi piuttosto bene».
Congia è stata l'autentica punta di diamante dei medio-campidanesi.
«Il nostro trascinatore: ci ha dato una grossa mano d'aiuto durante tutta la stagione, tenendo alto il morale del gruppo: un vero e proprio leader, sia in campo che negli spogliatoi, un giocatore esperto, di categoria superiore, che ci ha letteralmente condotti alla vittoria del campionato. È riuscito a segnare un gol a tutte le squadre del torneo, non possiamo che applaudirlo per quello che ha fatto».
Il club, intanto, è già al lavoro per programmare la prossima, delicatissima stagione.
«Stiamo già pianificando le prime mosse: a differenza di quanto accade in Seconda, in Prima ci sarà l'obbligo di schierare i fuoriquota; noi non abbiamo un settore giovanile o una squadra Juniores, quindi dovremo guardarci un po' attorno e chiedere aiuto alle società del circondario. Di sicuro, riuscire a piazzare degli innesti importanti, con qualche giocatore di categoria, non guasterebbe affatto, ma la nostra volontà, comunque, è quella di ripartire dallo zoccolo duro, dalla rosa di quest'anno, insomma».
Il rapporto tra la squadra e i tifosi è stato a dir poco fantastico.
«Ci hanno sostenuto per tutta la stagione: ogni domenica è stata una piccola, grande festa; non abbiamo di certo dovuto aspettare all'ultima giornata in questo senso. Considerando che rappresentiamo, a livello calcistico, una comunità di appena 1500 persone, le cose ci sono andate decisamente bene, non possiamo lamentarci. Del resto è la prima volta che una squadra del paese sale in Prima Categoria: credo che sia una cosa importante non solo per Furtei ma per tutto il medio-Campidano in generale; ci sono ormai diverse squadre della zona che si stanno mettendo in evidenza, in luce, anche in palcoscenici più importanti rispetto alla Seconda».
La chiusura non può che essere affidata alle dediche e ai ringraziamenti di rito.
«Il primo pensiero va a tutti i ragazzi, a tutte le persone che ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo. La società è stata fondata da un gruppo di dieci amici, nel 2018: abbiamo avuto il merito di credere in questo progetto, ma senza il contributo dei nostri sostenitori, che è stato generoso e costante, non ce l'avremmo mai fatta. Ci tengo a salutare, ovviamente, i nostri tifosi. Ma il merito di questo risultato, lo ribadisco, è degli atleti: senza di loro sarebbe stato impossibile coronare questo sogno».