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Dall'8-0 con la Torres alla vittoria col Trastevere: la rinascita del Muravera e di Antonio Mesina
Le scelte azzeccate di una settimana delicata

Dall'8-0 con la Torres alla vittoria col Trastevere: la rinascita del Muravera e di Antonio Mesina

Dall'umiliazione di un 8-0 subito in casa della Torres alla vittoria di misura importantissima contro il Trastevere che lo rilancia in chiave salvezza. La rinascita del Muravera ha tanti padri e un figliol prodigo, quell'Antonio Mesina che deviando il tiro di Porru a 2' dal termine ha cancellato 19 giornate di astinenza e mesi e mesi di amarezza. L'attaccante di Dorgali ha ritrovato la via del gol persa all'esordio in campionato sul campo del Castiadas, il suo terreno amico per l'intera stagione scorsa nel quale aveva segnato tanti dei 45 gol di una strepitosa annata distribuiti tra campionato (33), Coppa Italia (7) e playoff regionali e nazionali (5) di Eccellenza.

 

Il tecnico Marco Piras e il Muravera che saluta il pubblicoSolo riavvoglendo il nastro della settimana più delicata della stagione si può capire come il Muravera abbia saputo trarre grande forza dalla sconfitta più corposa della sua storia. Dal Vanni Sanna è uscito con le ossa rotta e sepolto da otto gol che neanche in un'amichevole contro il Cagliari i gialloblù sarebbero stati capaci di subire. Ma hanno inciso le assenze dei centrali di difesa titolari (Chessa e Vignati), un'espulsione (Maccioni) in occasione del rigore del 3-0 dei sassaresi prima del riposo, gli altri due gol presi nei primi 8' della ripresa e gli altri tre incassati quando gli avversari gettavano nella mischia i panchinari affamati di gloria mentre il tecnico Marco Piras toglieva dalla contesa il diffidato Dessena. In quel di Sassari è scattato un silenzio stampa tacito, tipico di chi è in lutto, poi reso ufficiale da parte del presidente Giampaolo Aresu volto ad impedire qualsiasi dichiarazione da parte dei tesserati che probabilmente, relativa alla sconfitta, sarebbe stata "scomposta" e con l'implicito messaggio all'ambiente che la testa doveva solamente andare alla sfida contro il Trastevere. Prima mossa efficace, poi fortificata dal discorso fatto alla squadra, a nome di tutta la società, alla ripresa degli allenamenti: "Ragazzi, è meglio subire otto gol in una gara che otto in otto partite. Ora guardate bene il calendario, se vinciamo domenica potremo riportarci fuori dalla zona playout". Così è avvenuto per via delle contemporanee sconfitte di Flaminia e Lanusei, sorpassate in classifica dai sarrabesi ora un punto sopra gli spareggi per non retrocedere.

 

Poi ci sono stati i meriti dell'allenatore Marco Piras che, seguendo il solco tracciato dalla società, ha evidenziato l'unico aspetto positivo della gara con la Torres: i primi 25' di gioco. Quelli nei quali la squadra è stata compatta tra i reparti e veloce nelle ripartenze creando dei fastidi inattesi al blasonato avversario. Da ex giocatore ha agito sulla testa e il cuore di ognuno dei suoi ragazzi, tirando fuori da loro il pensiero del riscatto e la voglia di dimostrare a se stessi e ai propri tifosi che non erano diventati in un sol colpo una squadra di Seconda categoria. Infine doveva scegliere l'undici iniziale che avrebbe tentato di portare a casa la prima vittoria del 2016. Se da un lato era impossibile recuperare Vignati dall'infortunio alla caviglia, ha perlomeno avuto la certezza del rientro del capitano Chessa al centro della difesa. Ha poi deciso di riproporre Tamba esterno basso avanzando a centrocampo Baone visto che Dessena doveva appoggiare Nurchi in attacco. In coppia con Sogus ha dato spazio a Muratore, acquisto di dicembre che per la prima volta scendeva in campo dal 1' di fronte ai suoi tifosi. In panchina si sono accomodati Satta e, soprattutto, Mesina. Quelli che da "presunti bocciati" sono diventati artefici della vittoria insieme con Porru, il primo dei tre subentranti nella ripresa.  

 

Le parole, le formazioni e i propositi di riscatto potevano tradursi in una vittoria solo per volontà dei giocatori. E qui scatta il plauso ad una squadra che ha resettato la grandinata di Sassari per mostrarsi arcobaleno contro il Trastevere. Bravi a soffrire, a ribattere colpo su colpo e piazzare il ko a fil di sirena. Che non poteva non arrivare dall'uomo più ricercato di questi mesi, quello più atteso e indecifrato. Mesina ha ricordato che il calcio sa riservare sempre l'occasione per afferrare una spugna e cancellare delusioni e timori. Il gol cercato con insistenza in tante gare giocate dall'inizio è arrivato appena 7' dopo l'ingresso in campo. Come a confermare il detto: "E' inutile svegliarsi presto ma azzeccare l'ora". L'antico e sopito istinto da killer di area di rigore è riemerso per calamitare all'88' il tiro di Porru e trasformarlo in deviazione vincente. Il resto è dentro l'esultanza sognata da mesi: la maglia tolta, l'urlo di gioia, l'abbraccio dei compagni che più di lui aspettavano questo gol. A Nuoro si saprà se è tornato davvero il Mesina bomber visto a Castiadas e Samassi, al Frogheri si capirà se la squadra saprà non squagliarsi alle prime difficoltà che la forte compagine barbaricina creerà. Se tutto questo accadrà potrebbe anche tornare la parola a tutti i tesserati del Muravera perché in fin dei conti non era con la Torres che i gialloblù avrebbero dovuto tirar fuori i punti per salvarsi.

 

 

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In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna