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Di Laura, l'influenza dopo il gol: «Che sfortuna ma la Nuorese vincerà il campionato»
A segno col Sanluri, salterà la gara col S.Teodoro

Di Laura, l'influenza dopo il gol: «Che sfortuna ma la Nuorese vincerà il campionato»

Prima gara da titolare e primo gol con la maglia della Nuorese ma la gioia di Luca Di Laura è durata lo spazio di un giorno, il tempo cioè che il virus influenzale bloccasse a letto il difensore cagliaritano. «Ho avuto la febbre da lunedì a giovedì - dice con rammarico il centrale classe 1991 - mi sto riprendendo ma non potrò essere a disposizione per la gara di domani contro il San Teodoro. Mi dispiace tanto e, per quanto mi riguarda, una "sfiga clamorosa"». Il perché è intuibile, l'ex Primavera del Cagliari - che tanto piaceva a Max Allegri - è arrivato a Nuoro a fine dicembre, dopo essersi svincolato col Samassi: due settimane di intenso lavoro con il preparatore Marco Caligaris e subito in campo dal 1' nella finale di Coppa Italia regionale contro il Porto Corallo (22 gennaio), poi tanta panchina, comprese le gare in cui era un ex come Muravera e Samassi, fino all'ingresso in campo all'85' nella partita contro il Calangianus per sostituire l'acciaccato Nnamani. Domenica scorsa, a Sanluri, la maglia da titolare e il gol del momentaneo 1-2. «Su angolo di Sias - racconta Di Laura - ho aggirato la marcatura e sono riuscito a toccare la palla superando il mio ex compagno al Sant'Elia Floris. Sarebbe potuto essere il gol decisivo per la vittoria del campionato perché avremmo conservato 7 punti di vantaggio su Porto Corallo e Fertilia, se gli algheresi dovessero vincere il recupero col Sanluri, quando mancano 5 giornate al termine e quando fra due turni noi siamo in casa del Sant'Elia mentre le due inseguitrici si affrontano nello scontro diretto».

 

Luca Di Laura (1991) alla Nuorese da fine dicembreE invece il Sanluri ha segnato il gol del 2-2 all'ultimo assalto

«In fuorigioco, tra l'altro, ma va bene lo stesso perché comunque avevano sfiorato il 2-1. Il danno è stato aver preso freddo, pioggia e vento giocando in un campo impossibile contro un avversario organizzato e pieno di giovani che corrono per tutti i 90'. In fin dei conti il punto è comunque buono»

Avete dimostrato grande reazione dopo essere andati all'intervallo sotto di un gol

«Infatti, sapendo poi che il Porto Corallo il sabato aveva vinto 6-0 col Sant'Elia la pressione era tanta. Ma negli spogliatoi ci siamo fatti forza e detto che avremmo dovuto riprendere la partita e così è stato. Ha ragione mister Mereu quando dice che siamo un gruppo di 22 giocatori tutti importanti, a Sanluri abbiamo segnato io e Falchi che normalmente partiamo dalla panchina»

Col San Teodoro, però, una gara da vivere in tribuna

«Non me ne va bene una, proprio ora che stavo bene fisicamente e di testa, motivato al punto giusto e con tanto entusiasmo è arrivato questo stop. Domani tiferò i miei compagni affinché battano il San Teodoro che verrà a Nuoro con l'intento di rovinarci la festa, sono un'ottima squadra con giocatori forti come Ibba, Pintus, Mascia, Medda, Elia e un ex come Pitta che ci terrà a fare bene»

Il traguardo della promozione si avvicina, come state vivendo l'attesa?

«Non vediamo l'ora di chiudere i conti, dover sempre vincere non è facile, la pressione si avverte ma la vittoria del campionato ce la meritiamo perché siamo primi dall'inizio della stagione e ora solo noi possiamo perderlo avendo 5 punti di vantaggio. Vogliamo la serie D per noi giocatori, per mister Mereu e il suo staff, per la città di Nuoro che ci sostiene in casa e fuori e per il presidente Artedino che ci trasmette il suo entusiasmo e la voglia di vincere. Avevamo un match point a Samassi e l'abbiamo sprecato, un altro mezzo se ne è andato a Sanluri e ora è fondamentale battere il San Teodoro»

Come è stato entrare in corsa in questa Nuorese

«Bello e facile. Bello perché lotto per andare in serie D, la società è organizzata e si respira un po' di professionismo anche se siamo in Eccellenza. Facile perché ho trovato un gruppo splendido, tanti ex compagni del Sant'Elia e del Cagliari come Frongia, Sanna, Usai, Puddu, Bonu, Gallon. E poi c'è mister Mereu che mi ha sempre dato fiducia sia quand'ero a Sant'Elia e sia ora alla Nuorese, lui è bravissimo come allenatore, protegge la squadra da tutto, tiene gli equilibri e punta molto sul gruppo»

Come e perché è finita l'avvenura a Samassi?

«La società a dicembre ha operato una riduzione nel budget rinunciando a me, Dentoni, Porceddu e Fortuna. Io mi trovavo bene, eravamo un buon gruppo, infatto auguro ai miei ex compagni di ottenere la salvezza»

Anche perché sono riusciti a battere la capolista...

«Ero in panchina il giorno e ci avrei tenuto tanto a giocare, l'occasione è poi capitata a Sanluri e ho cercato di coglierla. L'influenza mi ha tagliato fuori per la gara col San Teodoro ma da martedì riprenderò ad allenarmi col gruppo cercando di giocarmi le mie carte e rispondere pronto alla chiamata del mister»

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2013/2014
Tags:
Sardegna
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Intervista