I tre attaccanti concordi: «Antonio è fortissimo»
Dietro Borrotzu fior di bomber, Ibba: «Fiero dei miei 24 gol. I rigori? Preferisco un tiro in diagonale». Ferreira: «Finalmente una stagione senza infortuni». Nieddu: «Ho segnato a tutti in Eccellenza»
Se Antonio Borrotzu ha rubato la scena in Eccellenza vincendo la classifica cannonieri con 30 gol realizzati in 30 giornate, non sono stati da meno gli altri bomber del massimo campionato regionale che sono finiti sul podio reale e in quello virtuale se non venissero conteggiati i gol segnati alla cenerentola Porto Corallo capace di subire in stagione 179 gol. L'attaccante dell'Atletico Uri ha commentato in un'intervista a parte (leggi l'articolo) il raggiungimento di un traguardo impensabile ad inizio stagione per chi, soprattutto, affrontava l'esperienza avendo compiuto 37 anni. L'oranese ha anche indicato in Christian Ibba del San Teodoro, l'attaccante più forte del campionato al pari del compagno di squadra Matteo Tedde.
L'attaccante quartese classe 1983, secondo con 24 reti, incassa i complimenti di Borrotzu ma lascia la medaglia d'oro al collo del capocannoniere dell'Eccellenza: «Lui resta il primo sopra tutti gli altri, se lo merita. Lo ringrazio per le sue belle parole, l'ho sempre stimato come persona e come giocatore non si discute perché quando ha fatto l'Eccellenza è sempre stato ai vertici della classifica cannonieri. In carriera mi avrebbe fatto piacere giocare con Nunzio Falco, ma ha smesso da qualche anno, e con Borrotzu ma mi sa che io e Antonio siamo agli sgoccioli. Però nel calcio non si sa mai - continua l'attaccante del San Teodoro - ci siamo andati vicini ad essere compagni quando ero nel Tavolara e il presidente Pitta lo cercava, mi ero anche sentito con lui per sapere a che punto fosse la trattativa poi sfumata. Per caretteristiche tecniche saremmo funzionali». Ibba si è fermato a quota 24 non potendo giocare l'ultima di campionato a Calangianus: «Ero diffidato e rischiavo di saltare la finale playoff, mi avrebbe fatto piacere giocare e cercare di migliorare il bottino anche se penso che noi attaccanti sardi, se segniamo 7-8 gol all'ultima in classifica o ne facciamo 4 o 5 all'ultimo turno, poi gli addetti ai lavori, i direttori sportivi e gli allenatori sanno benissimo chi è stato o meno continuo nelle marcature e se i gol sono stati decisivi oppure no. Io ho saltato tre gare e vado fiero dei miei 24 gol, tanti di questi hanno portato punti importanti alla squadra e sono stati decisivi nel senso di aver sbloccato o chiuso una gara difficile». I rigori restano un cruccio: «Vanno segnati, io so che non è facile perché in carriera ne ho sbagliati parecchi. Usai che ne ha segnato 10, ad esempio, è molto bravo. Io ne ho trasformato uno a Tonara e uno l'ho sbagliato a Castelsardo, preferisco avere un'occasione calciando in diagonale che non su rigore, quando lo dico mi danno del pazzo». Il gol più importante? «A Ghilarza, ad inizio girone di ritorno. Perdevamo 3-0 alla fine primo tempo, a metà ripresa segnai il gol che ha avviato la rimontona e poi quello del 3-3. Alla fine abbiamo pure vinto 4-3». Le reti che invece portano con sé un sapore particolare sono quelle messe a segno all'Atletico Uri due domeniche fa: «C'era mio padre in tribuna che, per la prima volta da quando gioco nel San Teodoro, era presente ad una gara giocata in casa. Non solo ho fatto 2 gol ma è stata la mia miglior prestazione stagionale. Spero che venga lunedì prossimo a Sa Rodia per la finale playoff, anzi lo prelevo da casa in modo forzato». Ibba parla poi dei compagni di podio: «Nieddu ha segnato 300 gol in carriera e avrebbe meritato di vincere qualche campionato, per il Tortolì è una bandiera. Con Ferreira siamo stati compagni di squadra al Porto Corallo ma, pur essendo lui un forte attaccante, non ci siamo trovati. La sua piazza ideale è Valledoria, si sente a casa e in rossoblù ha segnato valanghe di gol».
Patrick Ferreira, di ritorno al Valledoria dopo la mezza stagione al Tergu per recuperare dall'infortunio al ginocchio, è arrivato a quota 23. Se è vero che l'attaccante brasiliano ha segnato 6 gol al Porto Corallo, tra andata e ritorno, è anche vero che ha lo zero nella casella dei rigori segnati. «Ne ho tirato solo uno quest'anno, contro il Selargius, e me l'hanno parato. Però sono contentissimo della mia stagione, al di là del numero dei gol segnati, perché ho giocato un intero campionato, senza patire infortuni, e mi premeva poter essere presente a tutte le partite giocate dal Valledoria». La presenza in campo del bomber classe 1986, residente da diversi anni a Valledoria, è stata fondamentale per la grande rincorsa dei rossoblù dal terzultimo al quinto posto: «Abbiamo passato un momento difficilissimo, specie nel girone d'andata, ma anche grazie ai miei gol siamo riusciti a superare il momento-no e fare un grandissimo 2016». Ferreira si tiene anche i sei gol segnati al Porto Corallo, sua ex sqaudra per sei mesi: «Ci tenevo a giocare ma ricordo all'andata vincemmo 3-0, facevo 10 tiri e non segnavo. Ma ci tengo anche quei due gol e agli altri quattro del ritorno perché se prendi sotto gamba queste gare poi fai fatica, all'andata successe così infatti, se le sblocchi va tutto in discesa come abbiamo fatto nel ritorno». Di Borrotzu capocannoniere con 30 reti e di Ibba che ha chiuso a 24 solo complimenti: «I numeri raggiunti e l'importanza di Antonio nel calcio parlano da soli. Anche in serie D era tra bomber più prolifici. Quando 7 anni fa sono arrivato in Sardegna sentivo sempre il suo nome, poi ci ho giocato contro e ho constatato quanto sia forte, tira da tutte le parti e fa gol in ogni circostanza. Con Christian siamo stati compagni di squadra per metà stagione al Porto Corallo, è un bomber di razza, tira col sinistro, col destro, ha potenza, velocità e forza». Marco Nieddu gli soffierebbe il podio se fossero scorporati i gol segnati da tutti gli attaccanti ai sarrabesi. I due hanno chiuso con una tripletta a testa nell'ultima gara di campionato vinta 5-4 dal Valledoria. «Anche Marco è un fenomeno - continua Ferreira - se poi si mette a fare gol alla Van Basten... Domenica è rimasto dieci secondi sospeso in aria, ha stoppato palla col petto e si è procurato un calcio di rigore, è troppo forte. Segna tutti gli anni, mi ricordo che fece bene anche nel Muravera con Oliveira». Il brasiliano sceglie il gol più importante della stagione: «Quello in rovesciata a Ghilarza ad un portiere come Deliperi. Venivamo dalla vittoria di misura con la Ferrini e pareggiare a 10' dalla fine contro la vincitrice della Coppa Italia è stata la svolta, da lì abbiamo cambiato marcia facendo 11 risultati utili di fila ed è andato tutto a buon fine». Ma i gol di Ferreira sono quasi sempre spettacolari: «A Tortolì ne ho fatto uno bello di tacco con la palla finita sotto l'incrocio, solo così potevo colpirla. Col San Teodoro ho visto Corsi fuori dai pali e ho segnato dai 25 metri. Sono quei tiri che provi e quando ti vanno bene vuol dire che togli dal cilindro la giocata». Ma Patrick è anche molto scaramantico e ha tremato nella terzultima gara di campionato sul campo del La Palma: «Giocavamo nel campo del Sant'Elia, che temevo perché avevo segnato fino a quel momento 17 gol e due anni prima in quello stesso campo mi sono rotto il ginocchio quando avevo 17 gol. Ho pensato alla coincidenza e che mi sarebbe successo qualcosa, invece è filato tutto liscio e ho segnato pure una doppietta che ha creato i presupposti per chiudere al quinto posto. Ma anche domenica qualche fantasma l'ho scacciato perché si giocava il 17 aprile... Anche lì è andata bene con la tripletta».
Marco Nieddu è sempre sulla breccia dell'onda. Dopo le 28 marcature dello scorso campionato ne sono arrivate altre 21 in Eccellenza: «Contando che col Porto Corallo ho segnato un solo gol credo sia un bel traguardo, soprattutto perché all'andata ne avevo segnati solo 7 e mai mi sarei aspettato di superare quota 20. L'obiettivo era di arrivare almeno a 15-16, direi che è andata molto bene. La classifica l'ha vinta Borrotzu meritatamente, lui non si può discutere, è sempre fortissimo». L'ultima giornata ha lasciato qualche dubbio con tanti risultati eclatanti e gli attaccanti scatenati, a Tortolì ad esempio è finita 5-4 per il Valledoria con Nieddu e Ferreira autori di una tripletta a testa. «Ho letto qualche polemica su Facebook sul fatto che siano stati "regalati" gol ai bomber in classifica. Io dico che il livello in Eccellenza è calato troppo per colpa delle regole che impongono la presenza di quattro fuoriquota dal 1', noi abbiamo fatto esordire un '99 e un 2000. Se prendi gol è perché il livello è basso, io ero più contento quando qualche anno fa arrivavo a 14-15 gol e segnare era un'impresa. La soddisfazione maggiore è stata chiudere a 21 gol alla pari con Gennaro Troianiello». In questa stagione Nieddu ha toccato quota 300 gol in carriera proprio prima dell'ultima tripletta. E lì, in mezzo a due rigori, ha segnato un gran gol e pure inedito: «Col destro, che non è il mio piede. Ho provato questa soluzione perché sentivo dire dagli avversari: "È mancino, chiudigli il suo lato". Allora ho spostato palla sul destro e l'ho mandata all'incrocio. Poi ho segnato due rigori, anche all'andata ne segnai altri due a Trini. Domenica gli ho detto: "Matteo, ho battuto più rigori a te che al resto dei portieri del campionato". E dire che nel recupero non è stato fischiato il terzo rigore, più clamoroso degli altri concessi». Il bomber ogliastrino chiude rivelando una cuoriosità: «Tra le gare d'andata e ritorno si può dire che ho fatto gol a tutte le squadre del campionato, l'unica è rimasta il Taloro alla quale però avevo segnato una doppietta in Coppa Italia».