"Contro l'Aritzo meritavamo qualcosa in più"
Folgore Mamoiada, parla mr. Sanna: "Contentissimo della prova dei miei ragazzi"
I play-off rappresentano realmente una seconda chance per tutte quelle squadre che, pur disputando un ottimo campionato, si sono dovute arrendere allo strapotere della corazzata di turno, ad una formazione cioè che è riuscita nell'impresa di vincere il torneo con un ampio vantaggio nei confronti di tutte le dirette inseguitrici, esprimendo spesso in campo uno strapotere tecnico, tattico ed atletico insindacabile.
E' un po' quello che è successo, ad esempio, nel girone F, dove il Pattada ha letteralmente dominato il proprio girone chiudendo con un vantaggio di sette punti nei confronti della Folgore Mamoiada seconda in classifica; Folgore che ha avuto appunto la possibilità, sfruttata sino a questo momento in maniera eccezionale, di giocarsi tutte le sue carte nel triangolare play-off.
La formazione guidata da mr. Sanna ha infatti fatto vedere ottime cose sia nella sfida interna contro l'Aritzo 1977 e sia, soprattutto, nella gara di domenica sul campo del Palmas 95, candidandosi seriamente per la promozione in prima categoria.
Mr. Sanna, sino a questo momento state disputando dei play-off assolutamente eccezionali, come dimostra ad esempio il 3 a 1 con cui avete superato, in trasferta, il Palmas.
Immagino sia molto soddisfatto della sua squadra: sta girando tutto per il verso giusto?
«Si, siamo andati veramente bene domenica. Un primo tempo dove forse il caldo ci ha tagliato un po' le gambe, ma nel secondo abbiamo ripreso a giocare come sappiamo e alla fine abbiamo legittimato il risultato. Il punteggio sarebbe potuto essere ancora più tondo visto che abbiamo sbagliato anche un calcio di rigore.
Sono molto contento di tutti i ragazzi, compresi coloro che sono entrati a partita in corso: i cambi sono risultati assolutamente determinanti ai fini della vittoria.»
Probabilmente c'è un po' di rammarico per la sfida in casa contro l'Aritzo 1977: pensa che la sua squadra avrebbe potuto fare di più?
«Rammarico sicuramente no: in quell'occasione la mia squadra ha fornito un'ottima prestazione, la migliore della stagione probabilmente.
C'è stato forse un pizzico di imprecisione di troppo da parte nostra, ma devi considerare che il terreno di gioco era in condizioni quasi impossibili; questo fattore non ha di certo agevolato i miei ragazzi: siamo una squadra molto veloce e non siamo riusciti ad esprimerci al meglio, il campo pesante ci ha limitato notevolmente ma nonostante tutto siamo riusciti a creare quattro occasioni da rete nitide.
Peccato perchè il risultato poteva essere più pieno; sinceramente penso che la mia squadra meritasse qualcosina in più.»
Dopo due partite disputate avete racimolato 4 punti; domenica 3 giugno si affrontano Aritzo e Palmas.
Avendole affrontate entrambe, potrebbe dirci quale formazione l'ha più impressionata?
«Sicuramente l'Aritzo ha delle ottime individualità; ha in rosa alcuni elementi di assoluto valore che sono di categoria superiore, in un campionato come quello di seconda non ci fanno niente.
Contro di noi comunque non hanno espresso tutto il loro potenziale: probabilmente anche loro hanno pagato le pessime condizioni del terreno di gioco, oppure siamo stati bravi noi a limitarli, questo è difficile da dire.
Domenica avranno il vantaggio di giocare in casa, supportati dal loro pubblico: non dimentichiamoci che poi hanno il campo in erba; anche questo aspetto può influire molto, visto e considerato che il Palmas, come noi, ha il campo in terra battuta: chi non è abituato ad un terreno di gioco in erba può trovare qualche difficoltà, soprattutto nelle fasi iniziali della partita.»
Suppongo voi tifiate per un pareggio.
«(ride) Un pareggio andrebbe benissimo; considerata la differenza reti potrebbe andarci bene anche una vittoria dell'Aritzo per 1 a 0, ma non di più.
Andremo sicuramente a vedere la partita sperando in un risultato positivo per noi; se questo non dovesse succedere, rispetteremo il verdetto del campo come abbiamo fatto per altro tutto l'anno; il secondo posto comunque non ce lo può togliere nessuno, vorrà dire che andremo a disputare un altro spareggio con la seconda classificata del girone del sassarese.»
Analizziamo un attimo il campionato che si è appena concluso: siete arrivati secondi, alle spalle della corazzata Pattada.
Secondo Lei sono stati così forti come suggerisce la classifica?
«Senza dubbio il Pattada è stata la squadra più forte: non dico che fossero imbattibili ma hanno dimostrato comunque una continuità straordinaria, hanno dimostrato in tutto e per tutto di essere la formazione migliore.
Dobbiamo solo toglierci il cappello e fare un grandissimo applauso al Pattada: hanno veramente strameritato la promozione diretta.
La classifica, anzi, può anche ingannare: nell'ultimo periodo, dopo aver vinto il campionato con ben 3 turni di anticipo hanno, come è comprensibile, mollato un po'.»
Mr. Sanna, mi tolga una curiosità: si aspettava, da parte dei suoi ragazzi, un campionato di alto livello come quello che avete disputato quest'anno?
Avete rispettato le attese d'inizio stagione o avete fatto addirittura qualcosa in più rispetto ai vostri progetti?
«Ti dico la verità: noi siamo partiti per far bene e per migliorare, eventualmente, il risultato raggiunto l'anno scorso.
Certo, abbiamo avuto qualche problema: ho avuto disposizione una rosa abbastanza ridotta, composta da appena 18 giocatori; uno di loro l'ho perso per lavoro e siamo stati costretti ad andare avanti con 17 elementi.
Nel periodo tra Natale e Capodanno praticamente ci allenavamo con 12, 13 ragazzi; fortunatamente ho avuto la possibilità di attingere dal nostro settore under 18, per altro molto valido; questi giovani, pur non avendo chiaramente esperienza, ci hanno dato una grossissima mano: sei di loro quest'anno hanno avuto la possibilità di esordire in prima squadra.
E' stato il periodo del campionato in cui abbiamo sofferto maggiormente, ma ci siamo ripresi, ottenendo, se non sbaglio, una decina di vittorie consecutive che ci hanno permesso di conquistare, a mio avviso meritatamente, il secondo posto.
Ad inizio campionato eravamo fiduciosi, a volte il campo però non rispetta i veri valori: secondo me nel nostro girone c'erano 4\5 squadre di uguale livello, noi probabilmente siamo stati i più continui; ripeto, non penso di fare torto a nessuno dicendo che tutto sommato il nostro secondo posto è meritato.»
Quanto sono stati importanti i vostri tifosi, alla luce anche delle ultime due sfide play-off?
«I nostri tifosi non sono stati numerosissimi, ma ci hanno sempre seguito, sia in casa che fuori.
A Mamoiada ci sono un sacco di interessi, come i Mamuthones o i vari musei; la gente è portata a dividersi tra i vari eventi.
Ci hanno sempre sostenuto, il nostro è un pubblico calorso e competente, che pensa a tifare la squadra: questo ci ha dato la tranquillità giusta e ovviamente una grossa carica
Devo ammettere che qui a Mamoiada si lavora con serenità: l'ambiente è dei migliori, non ci sono grosse pressioni, la società è presente, non manca proprio niente.
Per essere una squadra di seconda categoria siamo organizzati molto bene: possiamo contare sul supporto del fisioterapista, abbiamo il preparatore dei portieri, il guardiano del campo; sembrano tutte fesserie ma sono aspetti che contribuiscono a raggiungere questi risultati.
Certo, c'è sempre da migliorare, ma devo ammettere che al momento l'impostazione generale è decisamente buona.»