La decisione della Disciplinare Uefa
Gara sospesa a Genova, Italia-Serbia 3-0 a tavolino
Tre a zero a tavolino a favore dell'Italia, due partite a porte chiuse per la Serbia, di cui una con la condizionale, e una partita da disputare a porte chiuse anche per l'Italia ma con la sospensione condizionale della pena. È questa la decisione della Disciplinare Uefa dopo la sospensione della partita valida per le qualificazioni a Euro 2012, giocata a Genova, tra Italia e Serbia per le violenze degli ultrà di Belgrado. Il provvedimento comprende anche sanzioni pecuniarie: l'Italia è stata multata di 100.000 euro mentre la Serbia di 120.000. È proibita, inoltre, la vendita di biglietti ai tifosi serbi da parte delle altre federazioni per le gare che la Nazionale disputerà in trasferta. La sospensione condizionale prevede un periodo di prova di 2 anni: se in tale arco di tempo verranno riscontrate violazioni, le sanzioni sospese diventeranno effettive.
La reazione della Federcalcio serba. «Noi non siamo soddisfatti del verdetto Uefa, soprattutto per ciò che riguarda la sconfitta per 3 a 0 inflittaci», ha detto il presidente della Federcalcio Tomislav Karadzic. «Il resto della sentenza ce lo aspettavamo», ha aggiunto con riferimento ai due turni a porte chiuse ordinati per la Serbia, di cui uno con la sospensione condizionale, e alla multa di 120 mila euro. Karadzic ha poi detto che la Federcalcio serba valuterà se presentare o meno ricorso non appena arriverà la versione scritta del verdetto Uefa.
Soddisfatto il ct serbo, Vladimir Petrovic. «Non e poi così male - ha detto l'allenatore della nazionale - Pensavo che si sarebbe potuto ripetere la partita, poichè gli incidenti non sono stati colpa nostra, spettava agli organizzatori italiani garantire le condizioni per giocare. Ma il verdetto non è poi così male. Ci sono ancora due partite casalinghe con il pubblico, e vi sono ancora chance per una nostra qualificazione».