«Tutto più complicato col girone a 18 e playout aboliti»
Gonnos, la vetta non illude, Floris: «Stiamo mettendo fieno in cascina, raggiungere la salvezza non sarà semplice»
Sei punti in classifica, cinque reti all'attivo e un solo gol al passivo: sono i numeri raccolti nei primi 180' di campionato dal rinnovatissimo Gonnosfanadiga, affidato quest'anno alle attente cure di mister Lello Floris, che si è tuffato in questa avventura con il pieno solito di entusiasmo e di professionalità, con la chiara intenzione di ripagare, a suon di risultati e buone prestazioni, la fiducia ottenuta dal club bianco-verde. Dopo l'ottimo esordio casalingo, con il 2 a 1 rifilato all'Orrolese, i medio-campidanesi hanno offerto il bis in una delle trasferte più insidiose e delicate del torneo, contro il sempre ostico Seulo: il 3 a 0 maturato al termine del confronto non può che far felice il tecnico, ex di turno, che si gode così il buon momento attraversato dai suoi. Per raggiungere la salvezza senza troppi patemi, però, sarà necessario continuare a spingere forte: domenica prossima al “Comunale” arriva il temibile Cortoghiana, per un confronto da prendere con le molle.
«Stiamo semplicemente mettendo fieno in cascina — dichiara mister Lello Floris — nelle prime due partite abbiamo ottenuto il massimo, va bene così insomma. Il primo posto in classifica però è relativo, considerando che il campionato è iniziato soltanto da quindici giorni».
Gli obiettivi dei bianco-verdi sono chiari. «Per prima cosa dobbiamo pensare a salvarci, proprio per questo è importante riuscire a fare quanti più punti possibile nella parte iniziale del torneo. Una delle cose che ripeto spesso ai ragazzi è che non possiamo sottovalutare nessun impegno: ogni sfida, in sostanza, si rivela sempre molto complicata, le avversarie scendono in campo con il coltello fra i denti e portare a casa un risultato positivo è sempre piuttosto difficile. Le sorprese, poi, non mancano mai, una cosa che si ripete puntuale ogni domenica».
Il bilancio, sino a questo momento, non può che essere positivo. «Dopo un mese di lavoro mi posso ritenere soddisfatto, ora speriamo che il Covid ci permetta di continuare a divertirci».
Domenica il Gonnosfanadiga ha fatto vedere grandi cose sul piano della personalità.
«Giocare contro il Seulo non è mai facile: conosco benissimo quell'ambiente, sempre caldissimo, anche se nell'ultimo periodo hanno cambiato qualcosa. Paradossalmente, le difficoltà arrivano proprio quando hai pochissime informazioni sugli avversari, sul loro modo di stare in campo: le voci di corridoio lasciano sempre il tempo che trovano, perché non puoi mai sapere in anticipo come andranno le cose».
Nelle scorse settimane i bianco-rosso-blu si sono ulteriormente rinforzati:
«I nuovi innesti sono subito scesi in campo, facendo peraltro piuttosto bene: saranno una risorsa importante per il futuro. Tra poco poi dovrebbero rientrare a giocare nel loro campo: sarà difficile per tutti andare a fare punti da quelle parti».
Floris analizza l'ultima uscita dei suoi nel dettaglio. «Nel primo tempo abbiamo faticato, ma senza soffrire particolarmente, è giusto sottolinearlo. C'è stato da sudare, una cosa già messa abbondantemente in conto alla vigilia. Volevamo vincerla a tutti i costi e nella ripresa ho fatto qualche aggiustamento: fortunatamente è andato tutto nel verso giusto».
Il tecnico aggiunge: «Ho a disposizione una rosa dall'età media molto bassa, una cosa che presenta ovviamente dei vantaggi e degli svantaggi. In questi casi serve del tempo per amalgamare il gruppo e per permettere ai ragazzi di assimilare i vari schemi tattici».
L'allenatore si è tuffato con il suo solito entusiasmo in un'avventura tutta nuova.
«Devo ringraziare la società del Gonnos, perché mi hanno cercato per il quarto anno di fila: in passato ho sempre dovuto dire di no, a causa principalmente di impegni già presi con altri club». A questo giro, però, il matrimonio tra le due parti è andato in porto. «Ho accettato la loro proposta già nel mese di giugno, nonostante avessi comunque altre richieste. I dirigenti sono tutte persone serie, il progetto mi ha convinto subito: puntano forte sui giocatori locali, in questo senso ci sono stati dei rientri importanti, dunque il materiale su cui lavorare è ottimo. La metà della rosa è composta, in pratica, da fuori-quota ed io ne schiero puntualmente quattro nella formazione titolare. Domenica scorsa, ad esempio, al 90' se ne contavano ben sette in campo; questa sarà una costante, per quanto mi riguarda».
Le prospettive per il futuro sono ottime. «L'anno prossimo dovrebbero pure fare dei lavori per migliorare l'impianto sportivo, una cosa sicuramente importante. Ho scelto Gonnosfanadiga anche perché si concilia con le mie esigenze per quanto riguarda il lavoro e la famiglia: abito a dieci minuti dal paese, e tieni presente che negli ultimi anni ho viaggiato davvero tantissimo per allenare le squadre che seguivo. Ho un bambino piccolo, che ovviamente richiede un sacco di attenzioni e io del resto gliele do volentieri: questo sport mi piace da impazzire, ma più cresci e più aumentano le variabili da mettere in conto quando fai una scelta. Quest'anno, insomma, c'erano tutti i presupposti, ed eccomi qui».
Il torneo, da quello che si è visto nelle prime battute, sarà davvero molto equilibrato e impegnativo.
«Sembrerà una banalità, ma due squadre in più nel girone rispetto al solito e, soprattutto, la formula scelta dalla Federazione, che quest'anno ha eliminato gli spareggi play-off e soprattutto i play-out, discorso questo che ci riguarda da vicino, ha reso le cose più complicate».
Floris preferisce concentrarsi su una partita alla volta. «Noi dobbiamo presentarci puntualmente al massimo delle nostre possibilità, a prescindere dal nome dell'avversario che andiamo ad affrontare, tanto prima o poi dobbiamo incontrare tutte le squadre, è solo una questione di tempo».
Domenica sarà il turno del Cortoghiana, che ha già messo a segno il primo colpo grosso della sua stagione, andando a vincere contro la matricola Paulese con un secco 3 a 0.
«Credo che siano tra le pochissime squadre, assieme a noi e al La Palma, a giocare su una superficie in terra. Ci aspetta un impegno delicato: loro sono guidati da un grandissimo allenatore (Fabio Piras, ex Carbonia e Monteponi, ndr) e possono contare su elementi davvero molto interessanti; vengono da un ottimo campionato e da quello che ho visto hanno cambiato pochissimo. Noi cercheremo di far fruttare il fattore campo, smuovere la classifica, in questo momento, è fondamentale».
I bianco-verdi, nel frattempo, hanno già dovuto ingoiare il primo boccone amaro, con l'eliminazione rimediata in Coppa Italia dopo il doppio confronto con la quotatissima Villacidrese.
«Ci è mancato un pizzico di fortuna, di intelligenza ma soprattutto di esperienza. All'andata abbiamo offerto una bellissima prestazione, contro una squadra fortissima che correrà sino alla fine per il salto di categoria, considerando che il valore dei loro interpreti è altissimo. Al ritorno invece ci siamo fatti prendere dalla paura (per usare un eufemismo n.d.r), abbiamo incassato un gol evitabilissimo e non c'è stata, da parte nostra, la reazione caratteriale che ci si aspetta invece in questi casi. Eppure, ci sarebbe bastato anche il 2 a 1; non si trattava della classica impresa impossibile dunque. Certo, mi sarebbe piaciuto andare avanti nella competizione, sarebbe stato utile per dare spazio anche a quei giovani che hanno meno minuti nelle gambe. Ce la saremo giocata volentieri, anche se scendere in campo di mercoledì è sempre problematico. Comunque loro hanno meritato il passaggio del turno, è innegabile. Noi cerchiamo di ripartire dalle cose buone che sono emerse».