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Il punto sulla Liga

Il Barcellona soffre ma vince, risale l'Atletico Madrid

Tre punti a testa e rispettive posizioni intatte, ma più che la goleada del Real Madrid sul campo del Tenerife (scontata, i canari non sono la squadra che gioca peggio, ma quella più fragile di tutta la Liga sì: oltre al solito Higuaín ne approfitta un Kaká pure ben lontano dalla forma migliore), a fare notizia è l’affermazione casalinga del Barça col Málaga. Soffrono ancora i blaugrana, ma ritrovano parte della loro brillantezza, fondamentale in una squadra che più ancora di altre ha bisogno del gioco come certezza psicologica e presupposto del buon risultato.

Patetico a Stoccarda, il Barça fatica quest’anno soprattutto a trovare profondità: Ibrahimovic ha le caratteristiche che ha (viene incontro al pallone), in più gioca male e la squadra nel suo insieme non ha trovato altre vie di sfogo in verticale. Guardiola ha perciò optato per un cambio di modulo, dal 4-3-3 al 4-2-4: aiuta parecchio il ritorno di Alves su ottimi livelli, che in coppia con Pedrito dà l’agognata profondità sulla destra; i due poi diminuiscono la possibilità di raddoppi su Messi, che nell’occasione gioca al centro, più vicino a Ibrahimovic, con la partenza palla al piede sempre in canna. Insomma, il problema-Zlatan degli ultimi due mesi resta, ma almeno stavolta Guardiola è riuscito ad aggirarlo. Bisogna comunque vedere quali possibilità potrà avere nelle prossime partite questo cambio di modulo (che tende un po’ a sacrificare Iniesta largo a sinistra, è bene ricordarlo).

In zona Champions, non cambia granché, perché il Sevilla rimane bloccato sullo 0-0 (pure in dieci per quasi tutta la ripresa: ma l’Athletic Bilbao non sa che farsene della superiorità numerica, dover fare la partita rappresenta un fastidio nella limitatissima proposta basca) e quindi non approfitta dell’ancora una volta deludente Valencia dei big-match. La notizia buona comunque è che l’Atlético Madrid comincia a sembrare un’altra squadra: mai cantare vittoria con questi qua, però affiora una coesione che permette di giocare ad alti ritmi in entrambe le fasi (importante la coppia di mediani Assunção-Tiago) e far valere lo straordinario potenziale offensivo. La ciliegina sulla torta poi è un Reyes favoloso, in questo momento il giocatore più in forma di tutta la Liga, porta al guinzaglio gli avversari. Del Bosque comincerà a ragionarci sopra, però anche qui più che mai: mai cantare vittoria.

Resiste in una posizione inverosimile, con vista-Champions, il Mallorca (2-0 in casa di un Valladolid sempre più allo sbando, anche dopo il cambio di tecnico), due colpi micidiali invece in zona-salvezza: l’Almería, cui Lillo ha ridato l’anima, arriva a +9 sulle due terzultime (Valladolid e Tenerife) dopo la vittoria sul campo del Racing diretto concorrente, mentre il Zaragoza supera una soglia psicologica fondamentale portandosi a +4 con la vittoria, anche questa in trasferta, contro il Getafe, al solito la bella svampita del campionato. I due gol sono mezzo regalati, ma si conferma arma proibita (un po’ il Cristiano Ronaldo o il Messi della zona-salvezza) Humberto "Chupete" Suazo: fiuto, qualità e "carisma offensivo" lontano anni luce dalla media della bassa classifica.

ITALIANI NELLA LIGA: Complicità del portiere del Xerez, ma grande invenzione il gol di Osvaldo (controllo di tacco a seguire, fuga sulla fascia e tiro a sorpresa sul primo palo invece che cross dal fondo). Ancora sobrio e sicuro al centro della difesa zaragocista Contini, e ancora indisponibile Giuseppe Rossi, purtroppo colpito da un grave lutto familiare.

In questo articolo
Stagione:
2009/2010
Tags:
Liga