«Il futuro? Allenare una squadra per vincere è il sogno di tutti»
Castiadas, Dessì dà l'addio: «Due anni bellissimi con due secondi posti, si chiude un ciclo»
Due secondi posti alla guida del Castiadas, uno alle spalle del Villasimius e un altro dietro il Monastir, ma per Cristian Dessì non ci sarà un terzo tentativo alla guida della squadra sarrabese. La gara di venerdì persa 2-0 contro il Terralba è stata l'ultima stagionale ma anche l'ultima sulla panchina dei neroverdi per l'ex tecnico del Sant'Elena, chiamato a fine luglio 2022 dalla società del presidente Vargiolu per ridare slancio ad un club che rischiava di scomparire dopo la retrocessione dall'Eccellenza.
Il club sarrabese ringrazia Dessì «per queste due splendide stagioni che hanno visto il Castiadas chiudere per due volte al secondo posto», gli augura «i migliori successi sportivi per il proseguo della carriera» e il tecnico conferma l'addio: «Il mio lavoro a Castiadas è terminato e si chiude un ciclo. Rimane un secondo posto l'anno scorso, uno quest'anno in campionato e, dopo i playoff, un quarto posto su 36 squadre. Ringrazio Mauro Vargiolu e la sua famiglia, il presidente si fa in quattro per tutti, è una persona perbene e in gamba, che ha rilanciato il Castiadas e ora sta cercando di mantenerlo in piedi ma non è facile quando sei da solo. Per me sono stati due anni bellissimi, c'eravamo proposti di riportare i tifosi al campo e così è stato, quest'anno abbiamo tentato di competere col Monastir ma era più forte di noi, quindi stringendo i denti siamo riusciti a mentenere i playoff gestendo i giocatori in situazioni complicate. Io spero che il Castiadas sia stato contento del mio lavoro e di quello di Guido Fenza, Sergio Mura, Nicola Sanna, e di Stefano D'Apice perché gran parte di questo secondo posto è merito suo, è stato il perno e il collante tra squadra e società, gli auguro di andare in altri palcoscenici perché è troppo per questa categoria».
Il futuro personale di Dessì è tutto da scrivere: «Per ora farò le vacanze e starò con le mie figlie, aspetteremo qualche chiamata e, se non dovesse arrivare, non avrò l'ansia di dover allenare anche se mi piace farlo. Vorrei dare continuità a questi due secondi posti cercando di confrontarmi in altre realtà, mi piacerebbe vincere perché è il sogno di tutti allenare una squadra che sia in grado di farlo».