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Il Castiadas non muore mai, Mereu: «Rimontare tre gol all'Olbia era un'impresa impossibile, un punto che ne vale tre»
Il ds Multineddu: «La salvezza diretta si può»

Il Castiadas non muore mai, Mereu: «Rimontare tre gol all'Olbia era un'impresa impossibile, un punto che ne vale tre»

Passare dallo 0-3 con l'Olbia al 3-3 rischiando pure di segnare il gol del 4-3 può essere l'emblema del campionato del Castiadas, partito in ritardo e con un grande deficit tecnico, ora colmato con il mercato di dicembre e con la spinta data dal tecnico Bernardo Mereu che sta tentando la rimonta in classifica dall'ultimo posto. Sarà durissima, lunga ma non impossibile, come ha detto la gara contro i galluresi che sembrava già chiusa e sepolta dopo 22' e i gol di Aloia (doppietta) e Cossu.

Il tecnico Bernardo Mereu e il diesse Gianfranco MultinedduLa rimonta è stata costruita nell'intervallo con i consigli dati alla squadra dal suo tecnico che poi ha anche cambiato tatticamente l'impostazione in campo. «Ai ragazzi - rivela Mereu - ho detto: "Non consideriamo questa gara parsa, non meritiamo di stare sotto di tre gol, l'importante è fare il primo gol senza mai disunirci e concedere la quarta rete per non andare in frustrazione". I ragazzi sono stati bravissimi nel recepire questo messaggio, non si sono mai allungati e, cambiando modulo in corsa, sono riusciti a riprendere subito le giuste distanze consentendoci di trovare i tre gol del pareggio. Poi, se avessimo avuto un pizzico di fortuna in più ora staremmo a festeggiare un'impresa impossibile». Il punto va comunque bene perché infonde ulteriore autostima in una squadra che aveva già vinto i derby di Lanusei e Muravera. «Il 3-3 è già una grande impresa - ammette il tecnico dei sarrabesi - dimostra che i ragazzi sono vivi, sono attenti, determinati e vogliono lottare fino alla fine per mantenere questa categoria. Ci siamo trovati sotto di tre gol senza capire neanche che cosa stava succedendo, sono stati tre episodi molto particolari e rimontare tre reti ad una squadra forte come l'Olbia non era facile. La squadra è stata molto brava, ha fatto una prestazione brillante, il pareggio è strameritato ma se avessimo vinto probabilmente non avremmo rubato nulla. Ma quando sei sotto di tre gol, a prescindere dalle vicende che hanno portato a questo svantaggo ingiusto, devi comunque capire che è un punto che ne vale tre». La chiave della rimonta si è avuta con l'ingresso di Anedda, punta centrale, al posto di un interno di centrocampo (Mituku) con il passaggio del modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1, a volte 4-2-4 con la spinta degli esterni Oliveira (doppietta su rigore) e Caraccio più il movimento di Emiliano Melis dalla trequarti in sù. «Lavoriamo costantemente sul 4-4-2, 4-2-3-1 e sul 4-3-3 - chiarisce Mereu - A seconda delle situazioni, degli avversari e di come si muove la partita cerchiamo di modificare, con l'Olbia è andata bene, vuol dire che i ragazzi sono stati attenti e non si sono fatti avvolgere dallo stress, se riesci sempre ad essere lucido e ragionare dopo puoi ottimizzare al meglio quello che in allenamento riesci a costruire». La rimonta all'Olbia è partita anche dagli spalti: «Grande merito va al pubblico, ho visto le tribune di Castiadas piene come non mai e questo è un'ulteriore dimostrazione di positività che questi ragazzi stanno dando all'ambiente. La risposta data dai tifosi dev'essere quel valore aggiunto per raggiungere l'obiettivo salvezza». Domenica prossima in casa dell'Arzachena il quarto derby di fila dall'esito non scontato anche per il mister Mereu: «Noi dobbiamo giocare tutte le partite senza guardare il nome dell'avversario, possa essere più forte o debole per noi non conta mai. Dobbiamo avere sempre grande lucidità, capacità e voglia di lavorare, senza guardare la classifica perché in questo momento può essere non veritiera e mandarti in depressione. Le gare vanno affrontate cercando sempre di fare la prestazione».

 

Chi è stato protagonista del mercato di dicembre è il direttore sportivo Gianfranco Multineddu, in estate alle dipendenze del Grosseto capolista del girone e ora regista e prim'attore di questo rinnovatissimo Castiadas con 12 operazioni di mercato. «Il merito - chierisce l'ex diesse di Pescara e Campobasso - è dei ragazzi che ci stanno credendo e della società che ci ha dato la possibilità di portare a Castiadas certi giocatori e di metterli insieme ad un gruppo già valido. Oliveira, Melis, Porcu, Daleno, Caraccio sono giocatori di qualità e aiutano i ragazzi a superare certi momenti, Oliveira ci mette del suo in avanti insieme con Emiliano e Caraccio». Le vittorie negli scontri diretti di Lanusei e Muravera e la rimonta sull'Olbia dimostrano che «abbiamo fatto un buon lavoro in quest'ultimo periodo. I ragazzi hanno assimilato quello che chiedeva il nostro allenatore. Rimontare dallo 0-3 credo sarebbe stato difficile per qualsiasi squadra, però è uscito fuori il carattere e il valore tecnico di alcuni giocatori che hanno fatto la differenza». C'è pure lo spazio per rammaricarsi: «Se la gara fosse rimasta sull'1-0 per l'Olbia - osserva Multineddu - considerati i due gol loro probabilmente segnati in fuorigoco, staremmo magari parlando di qualche altra cosa, all'ultimo poi potevamo anche vincere. Sono soddisfatto perché il Castiadas ci ha messo animo e cuore». Il ds romano ma di origini sarde crede nella rimonta e nell'obiettivo-salvezza: «C'è molto da fare, mancano ancora 15 partite, ad Arzachena andiamo consapevoli del fatto che la squadra ha soprattutto un carattere e non molla fino all'ultimo. Faremo sicuramente tanta fatica ma cercheremo di mettere tutte le nostre potenzialità per raggiungere la salvezza anche direttamente».

In questo articolo
Allenatori:
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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