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Il delegato Caschili: «Convinti che il calcio non sia di per sé nemico della femminilità»
SGS: Festa femminile, il 22 a Selargius 2ª tappa

Il delegato Caschili: «Convinti che il calcio non sia di per sé nemico della femminilità»

Ci son storie che sembrano sempre capitoli a parte entro lo storico di sport che paiono essere dedicati da sempre alla categoria specifica maschile.
 Uno fra tutti è il calcio femminile.
 Nel febbraio del 1933 a Milano prese vita il Gruppo Femminile Calcistico, primo club di calcio femminile organizzato. La notizia rimbalzò presto su Calcio Illustrato (la rivista della Figc), e fece eco ovunque. Vista la singolarità dell'evento. 
Nel 1968 nasce la Federazione Italiana Calcio Femminile, e viene disputato il campionato italiano a due gironi da cinque squadre. Nel 1970 i primi contatti con la F.I.G.C. e il relativo riconoscimento al C.O.N.I, ma è nel 1975 che diventa Federazione Italiana Giuoco Calcio Femminile (F.I.G.C.F.). L' ingresso ufficiale in lega avverrà nel 1986.
 Ed in quest'anno stesso viene inserita in ambito Lega nazionale dilettanti.
 Da allora nugoli di bambine, provette calciatrici, si affacciano a questo mondo sportivo fino ad allora appannaggio quasi esclusivo del sesso maschile. Fino all'età di 14 anni sono inserite in squadre miste e la loro forza e capacità si misura pari merito.
 Superata l'età adolescenziale, le squadre vengono divise poi in calcio femminile e maschile.


Lo sport del calcio da sempre è come mezzo e fine educativo e formativo, quello in cui si misurano non solo le qualità dei giocatori ma anche la propensione a saper tenere squadra. A cooperare, a essere unità nella grande divisone che l'individualità porta intrinsecamente con se. 
La presenza del femminilità, sopratutto durante l'età infantile, porta sicuramente un confronto positivo tra i due sessi, un superamento dell'ottica di ciò che è esclusiva 'maschio' o 'femmina' e allo stemperamento in campo di quella attitudine prettamente maschile dello "scontro di potenza" che spesso tra i bambini o i ragazzi può verificarsi sul grande rettangolo da gioco.

L'armonia è la forza che più di ogni altra andrebbe ricercata tra i giocatori, anche concretizzando e incoraggiando questa promiscuità di genere senz'altro positiva.
 Questo va al di la di chi gioca, arriva fino a chi osserva: il preconcetto della bambina, che dovrebbe assecondare desideri che genitori vedrebbero più congeniali, come danza, ginnastica artistica o ritmica e tutte quelle attività che richiedono la cosidetta  "femminilita'", è superato. 
Infatti è quasi un fenomeno esperienziale essere spettatori di una partita a genere 'misto' :in campo ci sono bambine capaci di fare goal e dribblare una palla , potenti e veloci , sopratutto appassionate ed esultanti, quanto i maschietti loro coetanei.
 Le bambine vedranno rafforzare la loro autostima e i bambini riequilibrare le loro forze, e se il campo da gioco somiglia un po a quello dell'esistenza, e'comunque e sempre andare insieme, destinando la palla alla rete, la forza al gioco e la tattica alla squadra l'arma vincente di questo Tao calcistico da non sottovalutare.
 Andrebbe senz'altro maggiormente supportata la validità ludico educativa e la possibilità di comprendere che uomo o donna non importa: è il divertimento, in un unicum che diventa squadra, la vera forza.

Lunedì 22 dicembre 2014, alle ore 15,30, nel tappeto erboso del Campo Comunale “Virgilio Porcu” di Selargius (CA) di via della Resistenza è stata fissata la seconda tappa della manifestazione "Festa Femminile", attività organizzata dalla Delegazione Provinciale di Cagliari e riservata alle bambine ed alle ragazze dai 5 ai 16 anni. Lo stage è open, ovvero sono invitate a parteciparvi sia ragazze tesserate per società federali che ragazze non ancora tesserate per alcuna società sportiva.

L'obiettivo di “Festa Femminile”, condiviso dalla Delegazione Regionale di Calcio Femminile e dal Coordinamento Regionale SGS, è quello di dare alle ragazze una periodica opportunità di giocare insieme e la meritata visibilità. Come sottolineato nella prima tappa dal Delegato Provinciale Luca Caschili "non occorre creare soltanto una nuova generazione di praticanti, ma anche e soprattutto una idea “nuova” di Calcio Femminile, contro i pregiudizi, nella convinzione che il Calcio non sia di per sé nemico della femminilità".

Festa Femminile ha trovato la propria testimonial d’eccezione in Valentina Caruso, giornalista sportiva di Sky Sport, Videolina, Radiolina e L'Unione Sarda che, da autentica appassionata di calcio (lo ha anche praticato, ndr), ha accettato con entusiasmo l’invito del Delegato Luca Caschili. Ad ospitare l'iniziativa stavolta c'è la A.S.D. Selargius Calcio, che si ringrazia per l’ospitalità e la collaborazione nell’organizzazione.

Nel Comunicato Ufficiale n.25 si può scaricare il modulo di liberatoria che dovrà essere utilizzato per la partecipazione alla manifestazione delle ragazze non ancora tesserate alla FIGC.

Durante la prima tappa della Festa femminile, tutte promosse! Lo Stadio Comunale di Sestu di via Dante era stato teatro, sabato 29 novembre, della prima tappa. Trenta giovani atlete si sono ritrovate per lo stage aveva visto come ospite Enrico Sbardella, commissario tecnico della Nazionale Italiana Femminile Under 17 e il supporto preziosissimo della società Omega calcio di Sestu.

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Stagione:
2014/2015